[...] accettare il fatto che sei fragile e farne un punto di forza. Perché in fondo la fragilità, credo, mi permetta poi oggi di sentire cose che altri non sentono.
Perché quando non si è fragili ci si chiude a chiave e si attraversa il mondo.
Mentre quando si ha questa fragilità il mondo lo si beve, e quando lo si beve lo si può anche restituire[...]
Mi ci sono riconosciuta subito su questa accezione della fragilità, e mi è piaciuto il concetto che si possa bere il mondo per poi restituirlo…Chissà…L’impegno più grande e arduo sta nel trasformare la fragilità in punto di forza ; io non riesco ad immaginarlo.
Ancora, a questo punto del percorso della mia vita, non lo so neanche immaginare.
*Michela Marzano, Volevo essere una farfalla : come l'anoressia mi ha insegnato a vivere, Mondadori, 2011
12 commenti:
Ciao anima fragile, anche a me hanno detto che la fragilità è forza....sto aspettando la trasformazione...comunque credo sia proprio così perchè la forza è reagire agli eventi della vita...rialzarsi dopo una caduta...andare avanti con un peso sul cuore ...e tu dolcissima Patti hai una grande forza dentro te ne sono certa...io e Carmen ti abbracciamo forte,a proposito ora è sicuro "è femmina"
Scopro il tuo blog...mi piace fin dalla citazione della Yourcenar! Tornerò a leggere con più calma ed attenzione.
Buona serata.
credo che anche l'inverso sia difficile... credersi forti e scoprirsi fragili..
Salvaguardare la propria fragilità, amarla e per farla sopravvivere meglio inserirla in guscio robusto con maniglia e serratura che si possa aprire o chiudere secondo necessità.
Da sempre lotto perchè forza e fragilità non siano separate, nè in me nè negli altri.
essere fragile
ti permette di essere agile
senza far del male a nessuno...
(tranne che a te)!
Bisogna avere rispetto e tenerezza per la propria fragilità e per quella degli altri.è il motore della nostra vita,a volte scassata e ansimante.solo fragili possiamo avere forma d'acqua,l'unica che serve.e non importa il prezzo da pagare per tenersela.un abbraccio.
Buongiorno Arnica, abbiamo scoperto il tuo blog e pensiamo che avrai interesse a visitare il nostro magari per dare un tuo gradito contributo.
Cordialità
grazie a tutti dei commenti,io posso solo aggiungere che...certo, mi auguro che forza e fragilità possano camminare insieme, e forse è pure vero che bisogna amare la propria fragilità...
Forse in questo sono fallimentare, non la amo, ne prendo atto ma come sono consapevole di "sentire cose che altri non sentono", allo stesso modo sono consapevole della vulnerabilità cui mi espongo.
Il punto che rimane è: quando la fragilità è tutta sola, senza neanche l'ombra della forza, come si fa? Come si fa ad essere così bravi?
Ah Baldo: dimentico sempre di dirti che il Pippo di Andrea Pazienza che hai scelto come immagine del profilo è bellissima!
Forse bisognerebbe partire dall'accettazione delle proprie fragilità per poi trasformarle. Credo... Ognuno di noi ne ha in se di natura diverse ma presenti. Riconoscerle e accettarle sarebbe una buona base di partenza.
A.
Mah...non riesco proprio a fare della mia fragilità un punto di forza! Per me è castrante e limitante. Non mi permette di vivere in maniera adeguata le cose della vita!Prendi ad es un bicchiere o un oggetto...LO SCRIVONO PERSINO ALL'ESTERNO DEI PACCHI; Fragile, maneggiare con cura! Ecco, se sono come quel bicchiere si deve usare con me, con noi esseri fragili, molta, troppa attenzione perchè si rischia di farci e farsi male! Se non stai attenta quando lavi quel bicchiere fragile e delicato lo tagli e lui a sua volta taglia te! Se non lo fossi potrei godere di molte più cose, perche le stesse, mi scivolerebbero sopra, e potrei anche sbattermi a terra che non mi farei nulla! Meglio sarebbe esser resilienti...altro che fragili! E poi...e poi...la gente è sempre di fretta, non ha tempo da perdere a maneggiarmi con cura!
Un abbraccio
Ho scoperto molti anni fa' e dopo anni di disfacimento del mio io, che la mia fragilità estrema, la mia vulnerabilità, era DI FATTO una forma di forza; non occorre, secondo me aspettare una trasformazione-che per me non è mai arrivata. Semplicemente io penso che nel nostro continuare a vivere, ad affrontare il mondo, la vita, gli altri umani, fa di noi creature molto più forti di coloro che vanno avanti sostenuti dalla loro fiducia in se stessi e nella loro capacità di confrontarsi-e magari di vincere-con il prossimo nostro. Forse per loro non è PROSSIMO, come dice Michela Marzano, ma tenuto ben fuori da se stessi.
Molte volte guardando vivere i cosiddetti "forti" mi sono chiesta: ce la farebbe a vivere se fosse fragile come me? Se dovesse affrontare le mie fragilità, le mie vulnerabilità, i miei dolori e terrori?
Penso allora che la mia fragilità è già forza.
abbraccio tutti i miei simili, marina
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