24 luglio 2014
...miei dialoghi...
Scricciola mia dolce...
assenza di parole scritte
ma pensate, sempre.
"Cercavo te nelle stelle" scriveva Primo Levi...
E a me non basta il cielo con tutto il firmamento, non mi basta il verde che mi circonda e che, giuro, ti ricorda...
Ti cerco in ogni cosa e anche quando la
ricerca va a riposo sei tu a venirmi a scovare. Con un ricordo bello, tantissimi belli ed esaltanti...
Mi vieni incontro col tuo pensiero e la tua natura che se oggi scendesse in una qualunque piazza porterebbe un cartello con su scritto "Sono contro il conflitto".
Gli animi nobili si muovono con leggiadria su questa terra e lasciano sempre tracce indelebili.
Oggi sento di ringraziarti Scrì, per quello che hai seminato nel mio cuore.
Con amore tua A'
assenza di parole scritte
ma pensate, sempre.
"Cercavo te nelle stelle" scriveva Primo Levi...
E a me non basta il cielo con tutto il firmamento, non mi basta il verde che mi circonda e che, giuro, ti ricorda...
Ti cerco in ogni cosa e anche quando la
ricerca va a riposo sei tu a venirmi a scovare. Con un ricordo bello, tantissimi belli ed esaltanti...
Mi vieni incontro col tuo pensiero e la tua natura che se oggi scendesse in una qualunque piazza porterebbe un cartello con su scritto "Sono contro il conflitto".
Gli animi nobili si muovono con leggiadria su questa terra e lasciano sempre tracce indelebili.
Oggi sento di ringraziarti Scrì, per quello che hai seminato nel mio cuore.
Con amore tua A'
21 luglio 2014
16 luglio 2014
...tradizionitradite
In questi giorni, la strada che mi ha vista crescere è vestita a festa.
Non solo la mia via ma tutte quelle del circondario si riempiono di bandierine colorate che passano, incrociandosi, di casa in casa. C’è un coinvolgimento, una collaborazione reciproca, un senso di unità che resistono.
Fra qualche giorno ci sarà la Festa del Carmelo che per noi bambini era, allora, LA festa per eccellenza.
In questi giorni, da che ho memoria, tira un forte vento di maestrale o ponente. Sempre. Non c’è anticiclone che tenga, non c’è cambio di clima che modifichi il soffiare di quel vento in questi giorni.
E’ costituzionale alla Festa.
Le funzioni religiose si svolgono nella piccola e umile chiesetta situata sul Colle del Carmelo, ai piedi del quale mia madre ha portato a crescere, da sola, i suoi 8 bambini. Perché è sempre stata attratta da quella madonna... non è soltanto una forma di devozione religiosa, secondo me è proprio un innamoramento.
Così, mentre gli anni passavano, tutti noi in famiglia sentivamo (anche chi non nutriva sentimenti religiosi) di assecondare e onorare questo amore, se possibile con la presenza, o anche solo con una telefonata.
Come se fosse il compleanno di uno di noi.
Quel sentimento di mia madre era davvero forte, quasi invidiabile…
Ora che troppe brutte cose sono accadute, il mio rapporto con questa Festa è irrimediabilmente cambiato, e i ricordi così cari che mi legano a questi giorni fanno male e insieme commuovono.
E mi sento una bambina che punta i piedi e pensa : Io volevo che tutto restasse uguale!
Non solo la mia via ma tutte quelle del circondario si riempiono di bandierine colorate che passano, incrociandosi, di casa in casa. C’è un coinvolgimento, una collaborazione reciproca, un senso di unità che resistono.
Fra qualche giorno ci sarà la Festa del Carmelo che per noi bambini era, allora, LA festa per eccellenza.
In questi giorni, da che ho memoria, tira un forte vento di maestrale o ponente. Sempre. Non c’è anticiclone che tenga, non c’è cambio di clima che modifichi il soffiare di quel vento in questi giorni.
E’ costituzionale alla Festa.
Le funzioni religiose si svolgono nella piccola e umile chiesetta situata sul Colle del Carmelo, ai piedi del quale mia madre ha portato a crescere, da sola, i suoi 8 bambini. Perché è sempre stata attratta da quella madonna... non è soltanto una forma di devozione religiosa, secondo me è proprio un innamoramento.
Così, mentre gli anni passavano, tutti noi in famiglia sentivamo (anche chi non nutriva sentimenti religiosi) di assecondare e onorare questo amore, se possibile con la presenza, o anche solo con una telefonata.
Come se fosse il compleanno di uno di noi.
Quel sentimento di mia madre era davvero forte, quasi invidiabile…
Ora che troppe brutte cose sono accadute, il mio rapporto con questa Festa è irrimediabilmente cambiato, e i ricordi così cari che mi legano a questi giorni fanno male e insieme commuovono.
E mi sento una bambina che punta i piedi e pensa : Io volevo che tutto restasse uguale!
15 luglio 2014
10 luglio 2014
Raccontarli
Sono convinta e ne ho sicuramente già scritto, che tutti i
riti e le azioni che facciamo per onorare la memoria delle persone che abbiamo
perduto, che ci sono state sottratte, che non condividono più la nostra
vita…ecco, tutto questo sia una forma di espiazione.
Noi siamo sopravvissuti e … ci sentiamo spudoratamente in
colpa.
In colpa quando un sorriso o persino una risata irrompe sul
nostro dolore, in colpa quando i nostri occhi e con essi la mente, il cuore…(il
nostro cuore che continua a palpitare, nonostante tutto) quando i nostri sensi
godono della Bellezza suprema della Natura o del genio umano.
Quando leggiamo, ascoltiamo musica, quando ri-guardiamo un
film… tutto quello che è nutrimento per l’anima o per il corpo ci è concesso.
Anche se loro non ci sono più e non possono goderne.
Tutti i ragionamenti scientifici o filosofici niente possono
di fronte a questo impuntarsi del corpo.
Il corpo vive la colpa.
Come se potessimo dettare noi stessi le regole, ci diciamo sarei
dovuta esserci io al suo posto, io l’ho pensato davvero. Per Scricciola
l’ho pensato e ho fatto fatica a staccarmi da questo assillo.
Scrivere di loro. Una necessità, una forma per fissare i
ricordi, un modo per tenere viva la memoria di ciò che queste presenze/assenze
sono state su questa terra. Raccontarle per farle vivere ancora, per dare
dignità alla loro esistenze, perché non vogliamo che gli altri dimentichino.
Siamo vivi per raccontarle, le nostre care presenze.
Questo mi dico. Così cerco un senso, finché non mi sarò
stancata, perché mai ne avrà per me.
Se non facciamo del nostro dolore un tempio…è possibile che
si riescano ad accettare, col cuore infine… altre angolazioni, altri punti di
vista, non fissità ma movimento.
L’idea di una porta socchiusa, non sbarrata.
E ora, come gli esercizi di defaticamento, un piccolo aneddoto
simpatico:
da sempre, ho l’abitudine di piantare qualcosa di dedicato,
non solo per chi non c’è più, lo faccio anche per chi è vivo e ha lasciato una
traccia nella mia vita, lo faccio per superare la nostalgia, per omaggiare un
sentimento… con naturalezza assecondo questa propensione. L’anno scorso ho trapiantato
una rosa bellissima e intensamente profumata che ho voluto dedicare a mia
madre. Lei, sì, ha apprezzato la rosa ma non ha gradito il gesto. Seppur
sorridendo ha aggiunto “potevi almeno aspettare…”. Mi ha fatta molto molto
ridere, così l’ho costretta ad una visita guidata a tutto ciò che nel tempo
avevo messo a dimora per qualcuno. Molto divertita le ho dimostrato che non
avevo trasformato la campagna in un cimitero, e che quella rosa è un omaggio
alla sua indole straordinaria che profuma d’amore.
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