La mente umana è avvezza a viaggiare con la fantasia. Penso sempre nel bene e nel male, perché siamo tanto abili ad immaginare cose fantastiche e inarrivabili, quanto a figurarci catastrofi e tragedie greche. Ma ci sono cose che proprio mai ti saresti aspettato, neanche nei momenti di più cupo pessimismo. Cose che non si potevano mettere in conto, cose a cui mai e poi mai e poi mai avresti potuto abituarti.
La morte di Scricciola, che non è arrivata al suo 30° compleanno, rappresenta anche questo per me. Una cosa inimmaginabile che genera un tempo nuovo nel mio cuore.
Per questo le ultime pagine del mio blog sono così tristi da imbarazzare persino me, ma è questo che c’è nelle mie giornate e nelle notti agitate.
Questo blog aveva inizialmente l’intento, non so se l’ho mantenuto, di segnare quello che si fermava nei miei giorni. Ero abituata, negli assembramenti studenteschi prima, e in un’altra famiglia che ho avuto poi, a compilare diligentemente un diario di bordo, dove si annotavano i lavori della casa e della campagna, ma anche tutti i momenti in comune con gli amici. Chiunque poteva scriverci su.
E a quel diario, in particolare, voglio molto bene.
Così, una volta aperto il blog, ho miseramente tralasciato il mio Diario di bordo, che col blog non può essere sostituito. Semplicemente perché con questo mezzo che io ho creato e che gestisco irregolarmente, non ho la confidenza e l’intimità che sentivo col vecchio diario.
Scusate l’amargura di questi ultimi tempi, e se possibile cercate di capire.
Un caro saluto a tutti i miei lettori e a quelli di passaggio