29 aprile 2008

La sicurezza



Per motivi di Sicurezza, il 2 aprile il sindaco di Firenze obbliga i mendicanti a…mendicare in piedi.

Oggi Rutelli dichiara di aver perso nella Sicurezza…

Il 27 aprile apprendo dai maggiori quotidiani italiani la sconcertante ordinanza del sindaco di Assisi che, Per motivi di Sicurezza, non solo intima l’allontanamento coatto dalla città di tutti i campi nomadi, ma vieta le chiese ai mendicanti. Provvedimento valido in un raggio di 500 metri da piazze e monumenti.

Si vuole salvaguardare i luoghi di culto e la decenza, dicono.

I frati del Convento si dichiarano d’accordo…

Ma come? Proprio la città del “Poverello”? Beh, Francesco d’Assisi non era certo un accattone, un mendicante, e i membri di un Ordine da lui fondato ignorano (per interesse) la Regola di San Francesco, che al punto 6 recita:

«I frati non si approprino di nulla, né casa, né luogo, o alcuna altra cosa. E come pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà, vadano per l'elemosina con fiducia»

Ma…non sarà che questa acclamazione della Sicurezza, , questo concetto così importante, usato e abusato, di cui tutti vanno parlando nasconde un’atteggiamento fobico nei confronti di chi sceglie stili di vita diversi e non solo?Dietro la Sicurezza si cela forse una paura e una diffidenza che sempre più trova spazio nel cuore di tutti?

Ieri in un quotidiano locale leggo la notizia di un anziano ritrovato morto in casa dopo 4 mesi???? Come accade che un individuo all’improvviso diventa invisibile?

Ci saranno di mezzo anche qui i motivi di Sicurezza?

I vicini, i parenti, i conoscenti si saranno sentiti più Sicuri a non bussare alla sua porta per sapere se era tutto a posto?

E non sarà che stiamo correndo il rischio di chiamare Sicurezza quello che è Diffidenza e Indifferenza?

22 aprile 2008

La Storia siamo noi


Circa un paio di settimane fa, mentre la campagna elettorale volgeva al termine, Marcello Dell’Utri, degnissimo rappresentante della storia(della mafia) del nostro paese, ha dichiarato:

«I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza, saranno revisionati se dovessimo vincere le elezioni. Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione».

Così, dopo tale delirante promessa, occorre ricordare a questo integerrimo uomo di cultura le parole che Piero Calamandrei, un anno prima della sua morte, rivolse agli studenti milanesi


[...] Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai.

E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica...

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo è solo, che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane...[...]
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove fuorno impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

[Piero Calamandrei, 1955]

17 aprile 2008

La maggioranza


Assisto alle più fantasiose analisi politiche, come tutti. Quello che oggi per esempio non sopporto è che si alimenti, speculandoci pure, e si dia credito all'ennesima sparata del Picconatore Cossiga su un possibile ritorno delle BR.... Come se quella parte di popolo che non è minimamente rappresentata abbia come unica risposta un'improbabile ricorso alle tristemente note pistole Skorpion! Ma dai! Io sono davvero preoccupata, non solo per il mio ventennale precariato che non vedrà una soluzione certo adesso, ma penso all'informazione, agli immigrati, alla giustizia, alla cultura, alle finanze e via dicendo...Ho paura di quello che Diliberto ha espresso molto bene a Ballarò...quel nuovo senso comune che Lui ha largamente creato con le sue televisioni private.

Contro questo modo di essere, sentire, pensare, agire così lontano da me non vedo lotta possibile. Ho paura di quell'esercito ridotto a consumatore ad oltranza, che inconsapevole muta valori e all’essere preferisce l’apparire. Ho paura degli arroganti e prepotenti. Ho paura dei pensieri e delle azioni xenofobe, razziste, intolleranti. Ho paura del neo liberismo. Ho paura di tutto ciò che esercita un controllo sociale. Ho paura di chi offre un modello unico a cui tutti è meglio si conformino. Ho paura del fiato sul collo che sentirà lo spirito libero che se ne va tranquillo per la sua strada, con i suoi pensieri puliti, e non ci pensa nemmeno a prevaricare sugli altri perché non è abituato a farlo e soprattutto perché gli altri non sono per lui dei pericolosi concorrenti nell’ascesa sociale, ma esseri umani. Ho paura dei bisogni indotti e di quelli reali negati. Ho paura di molte cose, sì.

"io, anche in una società più
decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Io
credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi
sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza..."

[Nanni Moretti in Caro diario]


16 aprile 2008

Espressioni di voto

A parte che.................................... occorre partire da una spietatissima autocritica…

A parte il non voto, annunciato, organizzato, sottoscritto anche da famosi personaggi pubblici…

A parte che da quando è morto Berlinguer…

A parte che dalla scomparsa del P.C.I. …

A parte i compromessi…troppi…

A parte l’ingerenza, autorizzata e incassata, della Chiesa…

A parte le contrattazioni sindacali…

A parte la mancata difesa a spada tratta di minime conquiste come la 194..

A parte il mancato riconoscimento di fondamentali diritti civili delle coppie omosessuali e di fatto…

A parte il rifinanziamento delle missioni nei “teatri” di guerra, continuando a dichiararsi pacifisti…

A parte un programma elettorale che lo stesso avversario definisce (addirittura!)“sovrapponibile” per somiglianza…

A parte la mancata realizzazione di una legge sul conflitto di interessi subito subito dopo l’insediamento a Palazzo Chigi…

A parte il mancato segnale di discontinuità (anche minimo) dal governo precedente…

A parte il senso di NON appartenenza che si è lasciato generare e proliferare…

A parte tutto…il popolo della sinistra radicale-antagonista-estremista-ista-ista…

al momento senza alcuna rappresentanza politica…ANCORA INCREDULA RINGRAZIA!

13 aprile 2008

Aaaargh! Pauuuura?


...buon voto a tutti!

9 aprile 2008

Tornare a trovarsi

Sono tornata a cercarmi, tra le pieghe di gonne sciupate,tra la sabbia, tra giunchi maschi, buoni per farci i cestini.

Sono tornata per curiosare un po’, ma anche per divertirmi, per vedere di cosa sono capace e cosa invece non mi ha vista cresciuta. Sono tornata a sbocconcellare, chè qualcosa di buono deve esserci di sicuro.

Il vento può portare grandi sconvolgimenti e il mare può mandare lontana ogni cosa.

Ma io volevo tornare, per non lasciarmi sola troppo a lungo, per non lasciarmi orfana della mia identità. Sguardo limpido e impietoso a veder scorrere le mancanze, l’indifferenza che a volte può esserci, l’indolenza, la presunzione, la sfiducia…E occhi increduli ad ammirare la tenerezza, la solidarietà, l’amore per la campagna, per gli animali, per il mio lavoro, per la famiglia e gli amici. Ho applaudito alle conquiste fatte, alle cose realizzate nonostantetutto..

E mi è piaciuto soffermarmi a guardare le mie fortune confrontate con tutto il dolore del mondo intorno, che è sempre tanto e anche troppo.

Ho visto molta paura, ho visto grandi passioni, ho visto la forza delle mie mani e dei miei colori, ho visto risate, tante e rinnovate, ho visto ancora molta fragilità, e il doveroso piacere, sempre, della lotta.

Il segreto che ho scoperto in questo viaggio a visitare me stessa, è che il passato non è l’unica forma di vita possibile.

Questa era una cosa che non avevo ancora imparato e sono contenta di averlo capito :-)

[le parole del disegno sono di Giacinta]