24 maggio 2013

...socializzare?



"Conosciamo solo quattro persone noiose. Il resto dei nostri amici li troviamo molto interessanti. La maggior parte degli amici che troviamo interessanti però ci trova noiosi: i più interessanti sono quelli che ci trovano più noiosi. Di quei pochi che sono una via di mezzo, con i quali condividiamo un interesse reciproco, non ci fidiamo: sentiamo che da un momento all’altro potrebbero diventare troppo interessanti per noi, o noi troppo interessanti per loro."
[da: L. Davis, Creature nel giardino, Il Sole 24 ore, 2013]

[foto tratta da National Geographic]

…meglio continuare a tendere all’eremitico…

19 maggio 2013

Ministro delle cose a posto



Da grande vorrei diventare Ministro delle Cose a posto. Non andrei da nessuna parte a spiegare dove prenderò i soldi per realizzare i miei progetti, resterei a casa a studiare delle strategie.

Come prima cosa farei studiare e formare tutti. Poi farei lavorare tutti e meno, perché il lavoro è importante ma la vita privata lo è di più.

Resisterei alle tentazioni remunerative e vieterei tutte le pubblicità che offendono o usano donne, bambini, vecchi, e minoranze di ogni genere.

Nobiliterei le minoranze.


Farei costruire più scuole, più ambulatori, più biblioteche. Introdurrei nelle scuole l’insegnamento dell’educazione sentimentale. E fin dalla prima infanzia, insieme ai genitori, dei corsi di educazione al rispetto e alla gentilezza. Perché solo così forse si può sperare di cambiare una mentalità che da millenni regola i rapporti tra i generi.

Farei dei parchi enormi dove umani e animali possano coesistere.

Parchi dove si possa studiare dal vivo la biologia e la botanica. Perché conoscerla aiuta a preservarla la natura.

Creerei più spazi per i bambini. Eliminerei l’agognato posto all’asilo nido che non tutte le famiglie possono permettersi e farei un concorso di idee per andare incontro alle madri single che lavorano.


 Vieterei le pubblicità che inneggiano all’anoressia, quelle che contengono messaggi volti all’apparire. Coltiverei in ogni modo e in ogni dove la cultura dell’essere.

E dell’essere cittadino in senso gramsciano.

Eliminerei il Ministero delle Difesa e con esso tutte le ingenti spese militari. Al suo posto istituirei il Ministero della Difesa e della diffusione della Cultura.


Poi metterei mano alla TV. Iniziando col togliere tutti quegli invadenti programmi che hanno come tema l’arte culinaria. Come se improvvisamente fossero tutti diventati inabili ai fornelli e che la preoccupazione maggiore fosse sempre quella di gozzovigliare. Al posto di questi format introdurrei programmi tematici di musica, arte, letteratura, filosofia, scienze naturali e scienze sociali, religione, geografia e storia.

Non farei pagare nessun canone e trasmetterei solo in una determinata fascia oraria. Non esisterebbe più la TV a tutte le ore. Per questa decisione sarei molto contestata, ma con tutte le alternative che sarei capace di offrire i mugugni si placherebbero presto.

Perché se si creano le occasioni giuste, può darsi che la gente smetta di chiudersi in casa davanti ad un elettrodomestico e si riprenda le strade, le piazze, i giardini.

8 maggio 2013

di ricordi ed esercizi



[…] Astro dell’alba, tu chinavi gli occhi

Ed erano le nostre ore più dolci

dell’olio alla ferita,

più gioconde dell’acqua fresca

al palato, placide più che l’ala del cigno.

Era la nostra vita nel tuo palmo. […]

Ti scriviamo ciascuno le stesse

cose,  ciascuno innanzi all’altro tace

rimirando per sé lo stesso mondo,

la luce e l’ombra sopra le montagne

e te.

Chi mai ci leverà dal cuore tanta pena? […]

[Da: Ghiorgos Seferis, Scirocco (trad. Di Filippo Maria Pontani), Crocetti]

Mi offendeva, ogni giorno, la mia pelle scura di campagna al cospetto del tuo corpo bianco d’ospedale. Tutto quel bianco e i tuoi vestiti colorati che le persone passavano apposta ad ammirare, insieme alla tua dolcezza. Perché in un ospedale i colori hanno un effetto e un valore unici.

E si sta così ora…a farsi bastare i ricordi, quelli belli e bellissimi da rincorrere.

Quelli che sempre bruceranno, morderanno la carne viva, quelli da cui non si riesce a difendersi…

Modulare il proprio udito al rumore di un’assenza.

Un vuoto che non si riempie con niente

Questo è.

Io non sono mai stata brava a lasciar andar via le persone

figuriamoci te

e figuriamoci per sempre.

Quanti esercizi nuovi da imparare, da inventare, cui assegnare effetti catartici, illusori, ingannevoli…

Ogni giorno

“Lei non sarebbe contenta del tuo dolore”

E questo è sicuro. Ma lei non c’è e questi condizionali finiscono per indurre stanchezza se non anche fastidio. C’è davvero un tempo per tutto. E ognuno ha il suo. Che venga rispettato!

“Lei non sarebbe contenta se mi allontanassi dal mio centro” penso io.

Per questo e per altro ancora servono gli esercizi. Perché i passi diventino lievi, per lasciare impronte leggere da gabbiano sulla spiaggia.

Perché infine…ognuno ha l’inganno suo.


 



4 maggio 2013

Ministero da niente



Sembra che il Ministero per le Pari Opportunità non rivesta l’importanza che chiunque si aspetterebbe. Prima viene inspiegabilmente accorpato a quello dello Sport!
Poi si affida inopportunamente a Michaela Biancofiore, quella che non esternava solo contro i gay, ma che sosteneva con fierezza quasi invidiabile che “a Berlusconi le donne piacciono davvero”, quindi uomo vero.
Infine le viene giustamente tolta la delega, meglio che si occupi di Pubblica Amministrazione dove (si spera) non dovrebbe fare danno a nessuno.
Ho provato perplessità anche quando la delega è passata a Josefa Idem, ottima sportiva, sicuro! Ma mi chiedevo: basta vincere le Olimpiadi per occuparsi di un Ministero di tale importanza?
Ancora una volta non si guarda alle competenze ma alle appartenenze, e sempre perché si ha a cuore il bene del Paese.
C’è da tremare se pensiamo ai diritti civili…Non ci basta trovarci indietro rispetto all’Europa, forse intendiamo rinunciarvi del tutto.
Cos’altro sarà capace di partorire questo “governo di larghe intese, necessario, che può piacere o non piacere”?
Non piacere, grazie.

P.S.: mentre scrivo apprendo che Josefa Idem intende istituire un osservatorio sul femminicidio e la violenza di genere. Bene, ci sono delle donne, nuove teste pensanti, spero non inquinate dalle vecchie dinamiche di partito, che possono dimostrare che il cambiamento è possibile. Ho fiducia nelle donne, non in tutte le donne, ma in quelle coraggiose sì, molto.