Non bisogna essere catastrofisti, pessimisti, allarmisti...
Il rassicurante “Piano Casa” preparato dal Governo e che in settimana verrà discusso (e, sicuramente, approvato!) ci restituirà uno stravolgimento architettonico delle nostre città e, in generale, un attentato alla salvaguardia ambientale.
(Ma perché? Arriveranno le centrali nucleari?)
Forse sarà abolita la parola salvaguardia.
Le campagne diventeranno pian piano aeree edificabili, si finirà per avere le case ovunque e gli speculatori edilizi ingrasseranno del cibo generosamente offerto dal lungimirante Premier. Pensa al consenso che raccoglierà da tutti quei cittadini cui basterà un’ autocertificazione o un geometra consenziente per aumentare le volumetrie! Chi resisterà alla ghiotta occasione? Quanto consenso dagli imprenditori edili, dagli speculatori edilizi, dagli abusivisti in massa! Accontenterà anche qualcuno di sinistra questo ballo del mattone? E’ così che gira e prende quota l’economia!
Sarà il tempo degli ingordi.
E noi, i dissenzienti, che poco possiamo, come dobbiamo mostrarci se non allarmisti?
Mi viene in mente un bel modo di dire dei Tuareg per indicare lo stato di sottomissione:
“Siamo sandali che obbediscono ai piedi di chi li calza”
Dove vanno a finire le domande inevase? Gli interrogativi che non trovano risposta, ma non perché noi non siamo stati in grado di trovarla, ma perché da chi l’aspettavamo non è mai arrivata… Quante volte si “passa oltre”? Quanto volte l’amore per il quieto vivere fa cambiare discorso, con la necessità con cui si volta lapagina di un libro?
Affrontare e sviscerare le cose fino a sfiancarsi è forse troppo, è una follia che non ci si può permettere, però…anche girare l’angolo, anche cambiare strada, è una decisione per il futuro. Si chiude una porta e su quello non si torna. Una di quelle cose irreversibili. Una specie di condanna. Non si vive benissimo con gli interrogativi a metà, con le cose che dentro la nostra testa assumono col tempo i significati più bizzarri. Inutile esercizio quello di darci da soli delle risposte che altri avrebbero dovuto fornirci.
Ci sono domande che restano sospese e che vivono di vita propria. Ostinate come il vento di maestrale.. Certe domande sono come i fogli intonsi dei nostri quaderni, come le tele che restano bianche.
Ed è uno strano destino per chi invece odia le domande. Una specie di pena del contrappasso.
Ma non tutte le domande e non da tutti indistintamente. Quando qualcuno con cui non ci diremmo propriamente in intimità, fa una domanda diretta, a bruciapelo, magari una domanda anche indiscreta… non proviamo imbarazzo più per lui che per noi chiamati a rispondere con sincerità? Non parlo di quelle domande, né di quelle persone. Parlo del nostro vivere quotidiano, dei legami che contano. Parlo di domande poste con sincero interesse a chi avrebbe dovuto capire che meritavano delle risposte. Parlo di domande poste anche fin da quando eravamo bambini, che non sono mai state prese in considerazione. Di quelle rivolte ad un amore che ci strappa la vita e se ne va senza rispondere. Quelle domande stupide per tutti ma non per chi ci conosce. Gli interrogativi che soli soli se ne vanno a zonzo nella nostra testa a volte chiedono vendetta per essere stati ignorati. Come dentro nuvole di giorni arrabbiati vedo questi interrogativi, e penso – nelle belle giornate – che faremmo bene, infine, a liberarcene.
In quale dimensione pensa di vivere il Papa? Non certo su quella terrena se manifesta condanna della prevenzione con i preservativi in quella parte del mondo dove 22 milioni di persone sono colpite dal virus dell’HIV. Ma dove vive questo pastore di pecorelle smarrite? Come può dire cose così gravi e irresponsabili in un continente dove l’HIV è la prima causa di morte? Dove intere generazioni sono state sterminate dalla malattia, in un continente dove le cure sono più o meno irraggiungibili? L’avversione all’amore non finalizzato alla procreazione non potrebbe per una volta chiudere un occhio? Niente di nuovo sotto il sole, certo, conosciamo tutti a memoria le posizioni della chiesa e ogni santo giorno l’ingerenza sulla laicità dello Stato, da noi, è pesante…Ma di fronte al dolore del mondo, di fronte ad una così grave emergenza…dov’è il cuore degli uomini di buona volontà? Purtroppo il problema non è solo quello che sentenzia il Papa, anche i Ministri africani sostengono che il preservativo non risolve il problema, il problema è anche la sicurezza e l’igiene, la formazione. In un’intervista, il direttore di Nigrizia (il mensile dei missionari comboniani) dice:
“Quando circoncidi 25 ragazzi con lo stesso coltello non ti salva il condom” e fa capire che, comunque, non tutti i vescovi africani si attengono rigorosamente ai dettami del Papa. Sarà perché VIVONO il dolore e lo respirano mentre alla latitudine dove vive il Pontefice quel vento non arriva?
[Donatella Bisutti, da: Inganno ottico, Società di Poesia, 1985]
Questa poesia mi piace da molto tempo…Ogni tanto fa capolino e mi diverto a trovarle dei significati diversi, a giocare con il senso. Anche se la mia vita mi piace, penso che sarebbe bello indossare la vita di qualcuno, vestire i suoi sentimenti, osservare il mondo con i suoi occhi, provare i suoi gusti. Calarsi nel pozzo dei suoi ricordi, gioire della sua esaltazione e piangere le sue lacrime.Accade quando ci siinnamora, allora accade di averne voglia. Ma fuori da questo ambito, liberi da questo impulso, quanto ci piacerebbe calarci nella vita di un altro? Indossare la sua vita con tutto quello che la abita? Vabbè…se fosse possibile restituirgliela subito, i più coraggiosi potrebbero tentare l’impresa e i più timidi rinunciare fin da subito alla tentazione. ..Ma di questa poesia il verso più illuminante è, per me, quel “voglio vedere come mi sta”. Perché a pensarci, il confronto con gli altri, quando non rimane in superficie, offre questa prelibata occasione: di prendere ciò che ci piace e di provare ad adattarlo a noi, può darsi che non funzioni, può darsi che la conclusione sia: nonfa per me. Ma può darsi che sia un’aggiunta preziosa, una cornice che completa un quadro, due colori primari che ne creano insieme uno non primario ma più luminoso…Ci sono persone di cui mi piacerebbe indossare la vita, ma se poi non riesco più a restituirgliela?
12 marzo 2009
Quando accendo il fuoco accade che per qualche minuto sto lì, inginocchiata, ad aspettare che la fiamma parta, avvolgendo rametti, carta e foglie secche. Mi incanto sempre, perché ad osservare il fuoco inevitabilmente ci si incanta. E’ sua quella prerogativa. Quei minuti di attesa, di assenza totale, quasi di trance…ho capito che mi servono! Ma oggi era davvero primavera dappertutto, anche nelle facce delle persone e nelle finestre delle case, nei rami degli alberi presi d’assalto da impazienti volatili, e…tutto sommato…penso che farò volentieri a meno dell’incantesimo della fiamma che arde :-)
“Primavera d’intorno brilla nell’aria e per li campi esulta, sì ch’a mirarla intenerisce il core”
Supposto che il rimorso sia un sentimento legato a qualcosa di cui ci pentiamo, mentre il rimpianto è un sentimento per qualcosa che non c’è più o che non si è potuto verificare…Devo dire che è da quest’ultimo, il rimpianto, che sempre ho cercato di scappare. Crescendo in seno allareligione cattolica forse ci si abitua all’idea di rimorso legato al pentimento. Ma al rimpianto non si viene preparati. Il rimpianto è una brutta bestia, e io non voglio conoscerla! Me lo dico arrabbiata, perentoria. Mi è capitato di averlo provato per un’altra vita che credevo l’unica possibile. Solo per quell’occasione ho indossato scampoli di rimpianto. Per il resto, per quello che individualmente si può sognare, perseguire, ottenere infine... bisogna battersi, non lasciare spazio all’insidiosa inquietudine che svia da se stessi e dai propri desideri. Nel rimorso trovo il dolore per un frangente vissuto male, però…comunque vissuto. Ma il rimpianto di non averlo fatto, la preclusione spesso a priori, quanti pesi carica?
Sono zavorre i rimpianti. Anche contro questi dovrebbero vaccinarci appena nati!
E penso, oggi, ad un’amica che è morta a 79 anni contenta di andarsene. Gli ultimi anni della sua vita erano stati una continua e profonda delusione. Le persone l’avevano delusa, e io non avevo mai conosciuto nessuno che desiderasse andarsene così, che continuamente chiedesse ad un dio, cui non molto credeva, di porre fine ai suoi giorni. Alla fine se n’è andata, è stata accontentata. E pareva ridicolo persino piangerla visto che si era compiuto il suo desiderio…
Oggi, ogni tanto, mi prende un sottile rimpianto di non essere riuscita a smentirla, a dimostrarle quanto la vita può essere bella se ad essa ci si apre, il rimpiantodi non essere bastata, con pochi altri, a colmare le sue delusioni. E a volte penso che, a spegnerla definitivamente, sia stata l’incapacità di accettare i cambiamenti.
Ma questa è un’altra storia.
Non ho il rimpianto di aver chiuso definitivamente con qualcuno, non ho il rimpianto di aver taciuto i miei pensieri e di essere arrivata troppo tardi, non sento il rimpianto di non essere stata chiara. Ma ho quello di non aver capito, qualche volta, quando ce ne sarebbe stato bisogno. Ho il rimpianto di non essere cresciuta con due genitori al mio fianco, ma delle famiglie che ho saputo costruirmi sono fiera e niente, niente rimpiango.
A volte capita di sentire qualcuno confessare mestamente “non gli ho mai detto che gli volevo bene”…Questo rimpianto non lo conosco, perché i miei sentimenti sono manifesti, per abitudine, per carattere, forgiato da un affetto zoppicante ma robusto. Bisognerebbe evitarseli i rimpianti, fermarsi un po’ di più a pensare, prevenirli come si fa con le carie…
Ai più grandi pensatori, scienziati, scrittori, pittori…creatori in genere, è accaduto di essere derisi e, nella più gentile delle ipotesi, non compresi. Mi viene in mente una delle critiche più bizzarre mosse a Marguerite Yourcenar a proposito del suo capolavoro Memorie di Adriano:“virilità di pensiero” e “stile maschio”. La Yourcenar fu perseguitata a lungo da questi pregiudizi poiché all’epoca molti giornali e riviste letterarie uscirono con espressioni qualificanti come “fermezza virile del suo stile”, “libri poco femminili per la scelta degli argomenti”.
Nella meravigliosa biografia della scrittrice, Josyane Savigneau commenta
“[…] Se un uomo, invece che i Mémoires d'Hadrien avesse scritto in prima persona un magnifico ritratto di donna, chi si sarebbe sognato di parlare della “deliziosa femminilità del suo stile”? […]”
Tra le tante mancanze che ancora si perpetuano nei confronti delle donne, mi pare ci sia questa continua negazione del suo sapere, quasi uno sminuire penoso che cela spesso un senso di inferiorità intellettuale...
Marguerite Yourcenar muore, nel 1987, altamente superiore a quei pregiudizi i quali, invece, sopravvivono a dispetto di tutto.
Così qualche giorno fa una studentessa inglese fa notizia perché da “perfetta bruttina” ha stravinto per la sua conoscenza e memoria in un quiz televisivo molto in voga in Inghilterra. Il quotidiano Daily Mail ha persino lanciato un questionario ai suoi lettori.
La domanda è“Meglio belle o intelligenti”?
La studentessa ha commentato che se avesse vinto un ragazzo non avrebbe fatto così scalpore.
Sarà dovuto, l’interesse suscitato, all’aspetto fisico della ragazza? O al fatto che a saperne tanto fosse una donna? Oppure ancora che nonostante donna e nonostante bruttina avesse superato tutte quelle prove?
Intanto alla studentessa, che si chiama Gail, è già arrivata da parte di una rivista la proposta per un calendario strapagato che lei ha prontamente rifiutato.
* J. Winterson : Perché essere felice quando puoi essere normale? * A. Cavalli : Scrittrici in giardino * H. Muller: Oggi avrei preferito non incontrarmi * B. Magalotti : Dì a qualcuno che sono qui * LUD, Gruppo Donne e Scrittura : Attorno a La perdita * E. Hornung : Il bambino che parlava con i cani * G. Sapienza : Il vizio di parlare a me stessa *A. Cavallari : La fuga di Tolstoj * B. Yoshimoto : La luce che c'è dentro le persone * M. Marzano : Avere fiducia * E. Galeano : I figli dei giorni * M. Marzano : Cosa fare delle nostre ferite? * R. Joyce : L'imprevedibile viaggio di Harold Fry * N. Fusini: La bocca più di tutto mi piaceva * A. Melis: Da qui a cent'anni * C. Barbero: La biblioteca delle emozioni * I. Némirovsky: I falò dell'autunno * P. Daverio: Il museo immaginato
...sull'uscio di casa
versi scelti
*************************** ...accetto il tragico conflitto tra la vita che cambia continuamente e la forma che la fissa immutabile... [Tina Modotti a Edward Weston]
************************* Le città saranno piene di gente che va a piedi, con i vestiti grigi e dentro agli occhi una domanda non di soldi ma solo d'amore
[P.P.Pasolini, La recessione] *************************
Disattenzione
"Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente. Ho svolto attività quotidiane come se ciò fosse tutto il dovuto (...)"
Wislawa Szymborska
tentativi...
“cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua”
[Wislawa Szymborska, da: Nulla due volte]
possibilità
...se non c'è strada dentro al cuore degli altri prima o poi si traccerà
[I. Fossati da: Mio fratello che guardi il mondo]
allargare lo sguardo
Vorrei consigliarti ciò che mi consiglia
questa velata sera di marzo
e non so cosa.
Dovrebbe diventare un’opinione,
un puro assaggio, l’anima che sale
dal paesaggio del mondo aperto al mio terrazzo –
tutto è più intorno – le vite nelle strade,
i monti dentro i cieli e di sicuro, in qualche punto,
mari. Ci vorrebbe del tempo per spiegare
che allargando lo sguardo
si sparisce, e quanto è bene.
[da: Silvia Bre, Le barricate misteriose, Einaudi, c2000]
Zizou, meravigliosa creatura
...un piccolo atomo di felicità in più nell'universo...
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Letture e riletture 2011
C. De Gregorio: Così è la vita
E. De Luca: I pesci non chiudono gli occhi
S. Dandini: Dai diamanti non nasce niente
E. Rasy: Molta luce in pieno inverno
P. Ingrao: Indignarsi non basta
M. Marzano: Volevo essere una farfalla
M. Murgia: Ave Mary
M. Presta: Un calcio in bocca fa miracoli
C. Alicata: Verrai a trovarmi d’inverno
M. Yourcenar: Fuochi
D. Grossman: L’abbraccio
R. Saviano: Vieni via con me
Murakami: I salici ciechi e la donna addormentata
E. Ensler: Io sono emozione
La verità sulle carceri
Morti sospette nelle carceri italiane
Letture e riletture 2010
[T. Todorov] La bellezza salverà il mondo
[E. Cannas] Nascosto al giorno
[F. Piccolo] Momenti di trascurabile felicità
[S. Al- Neimi] Il libro dei segreti
[M. Murgia] Accabadora
[N. Fusini] Possiedo la mia anima
[M.Fraire-R.Rossanda] La perdita
[S. Sanna] 100 giorni sull'isola dei cassintegrati
[D. De Vigan] Le ore sotterranee
[M. Nucci] Sono comuni le cose degli amici
[C. Thompson] Blankets
[A. Kristof] L'analfabeta
[P. Sorrentino] Hanno tutti ragione
[P. Pejrone] Gli orti felici
[A. Nothomb] Il viaggio d'inverno
[J. Saramago] Di questo mondo e degli altri
[L. Mancinelli] Gli occhiali di cavour
[J. Giono] Lettera ai contadini sulla povertà e la pace
[Queneau] Un rude inverno
[E. De Luca] Una nuvola come tappeto
[P. Roth] Indignazione
[E. De Luca] Montedidio
[M. Pagnol] La gloria di mio padre
[J.- C. Izzo] Vivere stanca
[U. Galimberti] L'ospite inquietante
[G. Paley] L'importanza di non capire tutto
[M. Pierani] L'ascoltatrice
[J.S. Foer] Se niente importa
[G. Tetti] I cani là fuori
[A. Kerbaker] Diecimila : autobiografia di un libro
[M. Cirri] A colloquio
[Dalai Lama-V. Chan] La saggezza del perdono
[L. Sagalovitsch] Il bastone di Virginia Woolf
[E. De Luca] Non ora, non qui
[P. Sanna] L'altro Pavese
[L. Adler] L'indomabile Simone Weil
Contro l'abbandono
Letture e riletture 2009
[T-M. Le Thanh] : Cyrano
[H. Muller] : Il paese delle prugne verdi
[A. Tabucchi] : Il tempo invecchia in fretta
[P. Petit] : Trattato di funambolismo
[L. M.M. Blume] : Cornelia e le strabilianti storie delle sorelle Somerset
[E. De Luca] : Il peso della farfalla
[E. Borgna]: Le emozioni ferite
[E- De Luca]: Non ora, non qui
[G. Quarenghi]: Ho incontrato l'inverno
[S.T. Coleridge]: La leggenda del vecchio marinaro
[Gipi]: LMVDM
[M. Szabò]: Via Katalin
[M.-S. Roger]: Una testa selvatica
[A. Altieri MacDonald] L'era della debolezza
[L. Manfredi] L'inconveniente
[E. Von Arnim] Lettere di una donna indipendente
[C. Angot] L'incesto
[M. Yourcenar] Ad occhi aperti
[P. Hill] Anni rubati
[M. Szabò] L'altra Eszter
[V. Viganò] La scomparsa dell'alfabeto
[A. Ibrahimi] Rosso come una sposa
[M. Jarre] Il silenzio di Mosca
[J. Tanizaki] La gatta, Shozo e le due donne
[H. Lottman] Amedeo Modigliani principe di Montparnasse
[E. De Luca] Il giorno prima della felicità
[Hafez] Ottanta canzoni
[S.Oldfield] Lettere in morte di Virginia Woolf
[J. W. Goethe] Dalla teoria dei colori
[A. Nin] Una spia nella casa dell'amore
[G. Turnaturi] Tradimenti
[A. Nothomb] L'entrata di Cristo a Bruxelles
[E. Galeano] Il libro degli abbracci
[C. De Gregorio] Una madre lo sa
[J. Cortazar] Le armi segrete
ricordo
[...] La mattina presto mi svegliò il concerto di campane della chiesa ortodossa. Aprii le persiane. La luce era intensa come una storia d'amore. Ero acceccata e deliziata, non solo per lo splendore e il calore di quella giornata ma perché la natura non ha mezze misure [...] perché il nostro è il più prodigo dei mondi. Siamo noi ad essere ossessionati dal concetto di misura. Il mondo si offre senza calcolo.[...]
1. Il diritto di non leggere 2. Il diritto di saltare le pagine 3. Il diritto di non finire un libro 4. Il diritto di rileggere 5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa 6. Il diritto al bovarismo 7. Il diritto di leggere ovunque 8. Il diritto di spizzicare 9. Il diritto di leggere a voce alta 10. Il diritto di tacere
[da: Daniel Pennac, Come un romanzo]
Letture 2008
[J. W. Goethe] Dalla teoria dei colori
[A.Nin] Una spia nella casa dell'amore
[V. Myron] Io e Dewey
[M. A. Shaffer] La società letteraria di Guernsey
[C. De Gregorio] Malamore
[G. Pontremoli] Elogio delle azioni spregevoli
[G. Sapienza] L'arte della gioia
[P.Giordano] La solitudine dei numeri primi
[A. Nothomb] Biografia della fame
[B. Selznick] La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
[D. De Vigan] Gli effetti secondari dei sogni
[A. Nothomb] Né di Eva né di Adamo
[E. Cannas] La dimensione religiosa nelle canzoni di Fabrizio De Andrè
[M.Szabò] La porta
[M. Agus] Il vicino
[G. Allevi] La musica in testa
[I. Betancourt] Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei figli
[M. Barbery] L'eleganza del riccio
[A. Nothomb] Splendente come una padella
[S.Bre] Marmo
[A.Munro] Segreti svelati
[M. Agus] Ali di babbo
[H. Schneider] Stelle di cannella
[A. Moro] Lettere dalla prigionia
[M. Gualtieri] Senza polvere senza peso
Julia (il fumetto) tutti i mesi
Mio amato profeta: lettere d'amore di Kahlil Gibran e Mary Haskell
[N. Berberova] Il giunco mormorante
[A. Skarmeta] Borges, e altre storie d'amore
[N. Hawthorne] La bambina nella neve
[R.Vecchioni] Il libraio di Selinunte
[F.X.Poudat] La dipendenza amorosa
[G. Montefoschi] Quando leggere è un piacere
[G.Paley]Enormi cambiamenti all'ultimo momento
Poesia sempre presente
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
[ Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi, 2002]
Gatti ospiti
Macchia
impareggiabile Mafalda!
Letture 2007
L’eterna giovinezza (Lidia Ravera)
Gattoterapia: gli esercizi (Igor Sibaldi)
Liberi di amare (Laura Laurenzi)
Università di Rebibbia (Goliarda Sapienza)
Gli arcipelaghi (Maria Giacobbe)
L’arte dissente (Jeanette Winterson)
Oltremare (Mariangela Sedda)
Da domani mi alzo tardi (Anna. Pavignano)
Io sono di legno (Giulia Carcasi)
Vorrei che da qualche parte ci fosse qualcuno ad aspettarmi (Anna Gavalda)
Io l’amavo (Anna Gavalda)
Sa die nostra (Massimo Nappi)
Mal di pietre (Milena Agus)
La bambina di ghiaccio (V.Lamarque, M. Cerri)
A una stella cadente (Mara Cerri)
Tiramore (Giusi Quarenghi)
Amiche, colleghe, rivali (Shere Hite)
La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo (Audrey Niffenegger)
Gli amori che abbiamo vissuto (AA.VV.)
Come vivo ora (Meg Rosoff)
Lettere contro la guerra (Tiziano Terzani)
Lei dunque capirà (Claudio Magris)
Tutto accadde in una notte (Jonhatan Coe)
L’ombra del vento (Carlos Ruiz-Zafon)
Amata scrittura (Dacia Maraini)
1 dicembre
promozione alla lettura
Stefania (Scricciola)
Doris Lessing
Gandhi
Eduardo
Gramsci
Virginia Woolf
No alla violenza alle donne
Artemisia Gentileschi
Pier Paolo Pasolini
Marguerite Yourcenar
Alda
[...]chi non sa amare non sa fare poesia e chi non sa morire non sa rivivere [...]
Salinger
[...]Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quello che segue, vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira [...] [da: J. D. Salinger, Il giovane Holden, Einaudi, 1979]
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