19 gennaio 2010

distrazioni

Il cane Leo sonnecchia mentre le tortore e i passerotti si contendono le crocchette dalla sua ciotola. …Ce n’è per tutti, mi dico, rassicurata dal fatto che i volatili non muoiono certo di fame. Dopo tutta quest’acqua piovuta dal cielo potreste andare a scavare nel terreno in cerca di vermiciattoli, penso. Sono giorni in cui il respiro non va a fondo, così me la prendo con tutto, anche con i volatili.

Le ultime piogge, incessanti, hanno rinvigorito le radici e quindi le fronde degli alberi… arbusti e piante spontanee mostrano una vitalità quasi invidiabile. Anche il profumo dell’humus sembra struggente oggi. Le bietole invadono grandi spazi e mi ricordano che è da un po’ che non passo di lì, mute e vistose testimoniano la mia trascuratezza…nell’erba alta si distingue il solo passaggio del cane. Per quanto tempo mi sono assentata e non ho degnato di uno sguardo quella parte di campagna che, a dispetto della mia distrazione, cresce e prospera?

Persino uno sguardo così fugace può metterci di fronte alle nostre piccole e grandi mancanze o distrazioni.

Sono giorni in cui i pensieri hanno preso le sembianze di nuvole cariche di pioggia.


Tutto continua, tutto parla della magnificenza della natura, tutto dice: ancora.



Ho adottato una cagnetta, abbandonata la notte di natale…quando siamo tutti più buoni.

Mi prendo cura di lei per poterlo fare anche di me, altrimenti mi dimentico.



14 gennaio 2010

grazie

"[...]Perderò ancora altre pelli, chiuderò ancora altri capitoli: l'ultima parola del mio libro vorrei che fosse profumata come il pane appena sfornato.
Semplicemente, come quando Dio guardò il mondo appena creato e disse che era buono!"

[Da: Angela Altieri McDonald: L'era della debolezza, 2009]

ancora e ancora grazie, Angela, di tutto...

8 gennaio 2010

pauuuure

Accorgersi di inciampare in nuove paure non è una bella cosa, un po’ ci si sente come presi in contropiede, spiazzati.

Ci sono paure che sono il lascito di emozioni forti e dolorose, e se le guardo da questo punto di vista mi fanno quasi tenerezza queste paure. Mi sconcertano meno e allora ci parlo pure, come a delle nuove presenze. Ci rido su se sono di umore morbido e ci litigo se respiro storta. Il dolore sarà pure superato, mi dico, ma guarda cosa mi ritrovo!

Ci sono paure che con noi sono nate e cresciute, quelle che ricordiamo da sempre, fedelissime compagne. E ci sono quelle che scopriamo all’improvviso con tremore e sorpresa e che ci fanno ammettere a capo chino “non ero così”…Allora parte la caccia al momento… non ero così prima di cosa? Con questo sistema, dialogo con le paure e ripercorro la mia vita, non sempre serenamente ma convinta quantomeno che prendere confidenza sia meglio che negare.

Alcune paure hanno un colore e un odore preciso.

Sarà così per tutti, penso.

Ma ce n’è di inodori e incolori, paure neutre, trasparenti, quelle che appesantiscono e affaticano.


Non disistimo totalmente le paure, quelle condivisibili, quelle segrete…alcune inducono ad una ricerca continua, senza la quale mi sentirei meno viva. E io voglio sentirmi bastantemente viva.

Di fronte alle paure abbiamo due possibilità: combatterle o fuggire .

Ingaggerò una lotta alle paure incolori e qualche risultato spero di ottenerlo…(auguri!)

Arnica impavida