18 settembre 2010
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"[Sono] un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore" Marguerite Yourcenar
E poi ti voglio bene, nel tempo e nel freddo.
[Julio Cortàzar]
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“cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua”
[Wislawa Szymborska, da: Nulla due volte]
Vorrei consigliarti ciò che mi consiglia
questa velata sera di marzo
e non so cosa.
Dovrebbe diventare un’opinione,
un puro assaggio, l’anima che sale
dal paesaggio del mondo aperto al mio terrazzo –
tutto è più intorno – le vite nelle strade,
i monti dentro i cieli e di sicuro, in qualche punto,
mari. Ci vorrebbe del tempo per spiegare
che allargando lo sguardo
si sparisce, e quanto è bene.
[da: Silvia Bre, Le barricate misteriose, Einaudi, c2000]
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire un libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere a voce alta
10. Il diritto di tacere
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
[ Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi, 2002]Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché non viene aggiornato con regolarità, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
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11 commenti:
Sto ancora cercando un posto così...
Non ho mai pensato che un posto "mi" meritasse, e nemmeno il contrario (non ho alcun merito particolare per "meritare alcunché. Preferisco pensare di essere una parte piccolissima di qualcosa di bello in cui mi imbatto quasi sempre per caso...
Questa della meritocrazia ambientale devo annotarmela...
:-)
Ho in memoria la nozione che i cani scelgono posti che vanno bene anche per noi, invece i gatti no. Chissà dove l'ho letta - magari è una sciocchezza, non ha niente di vero tranne il fatto che i gatti possono accomodarsi in posti per noi irraggiungibili o pericolosi, ma che in sé non sono "negativi".
forse non volevi cercare una meritocrazia dei luoghi ma solo accorgersi che ci sono posti che ci fanno sentire in armonia con lo sgaurdo all'orizzonte...piccolo piccolo...dove cani e gatti trovano sempre serenità..
Uhmmm io la metterei così:Ci dovrebbero essere dei luoghi dove potersi sentire comodi e al sicuro...e poi, dobbiamo fare in modo di meritarli, di non violentarli!
Un abbraccio! :-)
Allora, quando mi trovo in un posto armonico penso di meritarlo, perché ogni tanto mi voglio bene. La scena che ho colto all’improvviso mi ha fatto capire che l’armonia può stare anche laddove parrebbe impossibile. Come si può pensare che la piccola Didì stia comoda in mezzo alla legna? E che il gatto vada a cercare il contatto fisico col cane invece che con un suo simile? Eppure…ecco la dimostrazione. Dopodiché penso che abbiamo l’obbligo di recarci o stare nei luoghi che ci fanno bene, se ci concediamo questo, il benessere che ne deriva è meritato.
Grazie a tutti dei commenti
Marco: se questo è un ritorno... bentornato vecchio amico blogger
il mio luogo tranquillo si trova a pochi km dal mio posto natio, sono le montagne impervie del Linas, l'autunno il periodo dell'anno che prediliggo.
Avere un luogo del genere ècome avere una gran fede cieca in Dio (qualsiasi esso sia).
Ciao
La mia gatta va spesso ad accucciarsi nello scaffale della libreria, saltando i libri esposti e infilandosi dietro di loro, nel piccolo pertugio che resta libero, sparendo completamente alla vista.
Il gatto invece non l'ha mai fatto. Dal chè deduco che l'intellettuale di famiglia è lei.
Ti piacerebbe come rifugio, eh?
Giorgio
Ciao Patti....un abbraccio
ciao Neil, scusa il ritardo ma... benvenuto. Non conosco le montagne del Linas ma conosco l'incanto dell'autunno e come te ne sono catturata. Grazie del passaggio, passerò da te appena possibile.
Giorgio: la tua gatta ha capito dove ci si sente comodi e al sicuro: quel rifugio lo conosco bene. A te, bentornato.
Laura...per la bella sorpresa ricambio volentieri l'abbraccio
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