17 giugno 2010

le cose che sono di tutti

Oggi ho visto una biblioteca arrabbiata. Sembra incredibile, ma è successo.

Chi frequenta una biblioteca di pubblica lettura, sa che forse è l’unico posto aperto a tutti e dove tutto è gratuito (a parte le fotocopie che si pagano per via delle leggi sul copyright)… In un posto così straordinariamente democratico ci si dovrebbe disporre con animo grato e rispettoso. Questo penso. Di cosa puoi lamentarti o cosa puoi reclamare se, i diritti previsti, sono garantiti a tutti indistintamente?


Penso sia per questa incomprensione che la biblioteca fosse arrabbiata, oggi.


Ho visto bambini entrare, salutare e muoversi comodamente come a casa, rispettando regole e disposizioni e sdraiarsi su di una fortuna. Ma ho visto visitatori adulti che entrano, non salutano e rivolgono domande a raffica ad alta voce, come se si trovassero in un qualunque centro commerciale. Con la stessa posa con cui guardano con sdegno i capi di abbigliamento eventualmente proposti dalla commessa, allo stesso modo elencano una lista di libri in classifica, possibilmente quelli di cui “ha parlato la televisione”. Se il libro in questione non è al momento disponibile, vogliono sapere quando rientra dal prestito e quante prenotazioni ci sono, con un tono ansiogeno che sembra imputare la colpa della momentanea assenza del libro alla bibliotecaria. Le piccole perle editoriali, di cui non ha parlato la televisione, giacciono lì indegne di attenzione…Certi individui sono così, persino di fronte ad un servizio gratuito si pongono come se volessero garantirsi il monopolio dell’oggetto del desiderio.

Mi è sembrato di vedere proprio i libri stessi immusoniti e offesi! Mh!


Ho visto la biblioteca arrabbiata con quelli che la vedono come lo specchio della società là fuori, precisamente laddove persiste il malaffare e la corruzione e i privilegi per pochi. Che non si rispetti la cosa pubblica fa incazzare, che non ci si sappia rapportare a ciò che è gratuito fa interrogare. Penso che la pacifica convivenza civile passi anche da queste cose. E la maniera di porsi rispetto alla cosa pubblica ci qualifichi come cittadini.


Ecco, l’ho proprio vista arrabbiata con quelli che non ringraziano, che non rispettano le cose che sono di tutti, con quelli che PRETENDONO e vanno lì austeri a reclamare diritti che altrove, silenti, lasciano calpestare.

Sembra triste e pure un po’ strano ma davvero anche le biblioteche si incazzano!

7 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

la biblioteca del mio paese ha sede in un'antica villa veneta doverosamente restaurata. Un luogo gentile per natura, visto che è anche circondata da un bel parco...
Sto pensando alla fortuna che abbiamo ad avere un posto così, che, oltre alla cultura, offre anche bellezza e serenità. E non so immaginare quanto si potrebbe incazzare pure lei se si presentassero cittadini simili a quelli da te descritti...Incivili è dire poco! Perchè gli italiani hanno così poco senso civico??? Me lo chiedo sempre più spesso

giardigno65 ha detto...

nel loro piccolo grande spazio di lettura

Giovanna ha detto...

Mhiiiii che gente che gente!!! Ci sarebbe da fare un film di animazione dove tutti i libri si ribellanno e fanno i dispetti a questi barbari zotici e incivili. Stanno zitti quando dovrebbero urlare e rivendicare diritti ben più seri...per poi fare i prepotenti quando hanno qualcosa di valore GRATIS...DI CUI NON CAPISCONO L'IMPORTANZA.... sono arrabbiata al pari della biblioteca e della bibliotecaria SGRUNT

amatamari© ha detto...

Sembra necessario pagare il biglietto d'ingresso per comprendere che un posto ha valore, è proprio vero...
:-(

Emilia ha detto...

Ciao carissima... E sono arrabbiata anche io con queste persone. Hai ragione davvero non si apprezza quello che si ha e anche i libri sono diventati spesso solo "mode" e ninet'altro.
Un abbraccio

giorgio ha detto...

La mancanza di rispetto e di senso civico mi deprime almeno quanto la mercificazione e la banalizzazione della cultura.

Quanta aggressività, ignoranza e sopraffazione dell'altro c'è in giro!

Ma se imparassimo a prenderci un po' meno sul serio e a ridere un po' di più di noi stessi!
Giorgio

lodolite ha detto...

chissà se obbligandoli a rivedersi qualcosa cambierebbe...ciao simona