4 giugno 2010

pensieri per Angela

Oggi Angela avrebbe festeggiato il suo compleanno…

Col mio piccolo modo di affrontare le nostalgie, ho piantato una rosa per lei.

E’ sicuro: chi ha conosciuto Angela, chi ha incrociato il suo cammino anche solo in questo pianeta virtuale, dal pensiero di lei rimane pervaso.

Quando si muore a causa di una malattia, si sente spesso la frase “ha smesso di soffrire”. Ed è pure vero, però nel mio egoismo non riesco ad accettare questa conclusione rassegnata. Ho perduto due nipotini che non sono riusciti ad arrivare oltre i 3 anni di vita in seguito ad una misteriosa malattia, e anche in quelle occasioni la ragionevole conclusione si è ripetuta.

Ha smesso di soffrire ed è sacrosanto diritto e nessuno dovrebbe essere portato a morire con dolore. Il dolore stesso non dovrebbe avere ragione d’essere! Ma il dolore c’è e lo vediamo, lo sentiamo, lo respiriamo in molti frangenti, a voler attivare i sensi. Quando una persona muore però è una perdita lacerante. Angela sta altrove scrive James, ed è così. Angela esiste ribadiscono gli amici blogger. Ed è così, esiste in tutte le sue bellissime parole che ha regalato, la sua meravigliosa intelligenza, la sua forza, che è quella bella forza delle donne che lei amava. E la sua testimonianza di lotta e il suo amore profondissimo. Esiste in chi ha incrociato il suo sentiero.

E manca moltissimo, perché non torneranno parole sue nuove.

Quanto amore!

Angela amava i miei colori, mi aveva scritto che avrebbe voluto ricoprirci la casa dei miei disegni…Lo diceva perché era una persona generosa che amava la vita in tutti i suoi colori.

Nel suo percorso di ricerca continua mi sono riconosciuta da subito, dal suo concetto di “nomadismo del cuore” sono rimasta incantata e ho pianto per quella consapevolezza che si portava addosso: essere cresciuta e aver fatto il minor male possibile.

Quello che ci innamora è forse proprio quello che ci serve, e di Angela mi ha sempre avvinta l’insegnamento ad uscire da sé, dal proprio piccolo orticello, e volgere lo sguardo al cosmo, alla dolorosa meraviglia del creato. Lei lo faceva. E nella sua instancabile ricerca aveva trovato il senso anche a quello che io non sono brava ad accettare, perché una giovane madre deve poter vedere crescere le proprie figlie accanto ad un amore innamorato. Perché il suo compito non è finito, per questo diciamo tutti che Angela esiste. Ma il dolore fa sragionare e per questo, Angela, mi scuserai se sono così arrabbiata, se non capisco quale disegno possa mai esserci nella morte dei giusti e degli innocenti e nella sopravvivenza degli sciacalli e dei prepotenti.

Ho amato molto e continuo a farlo il tuo amore infinito e concreto per la vita, vita vera mai privata di senso.

E a volte penso davvero, per dirla con la Merini, che Dio aveva paura di essere superato in amore.

Così oggi raccolgo i mie pensieri per te e li metto qui…



5 commenti:

Gianna ha detto...

Ci siamo frequentate pochissimo, ma mi è bastato capire subito che grande donna fosse Angela.
La ricordo con affetto.

guglielmo ha detto...

eh si, Angela se n'è andata (ma non troppo lontano)...
ciao
g

Giovanna ha detto...

Che tristezza! Si, chissà per quale strano destino muoiono le persone buone e belle dentro, quelle che cambiano il cuore degli altri, quelle che cercano di insegnare il vero significato del nostro esistere.Chissà se mai, capiremo quale è il fine ultimo di chi muove le fila del destino. E' impressionante vedere quanti blogger sono morti, chissà perchè mi fa tanta impressione...forse, inconsciamente non penso che questo spazio virtuale sia vero, come dire che, non vedendo la persona fisicamente penso che al suo fisico non possa accadere nulla...e quando la realtà ti mostra il contrario...vedere un blog abbandonato perchè è morto chi lo ha creato mi procura una fitta di dolore!
Un abbraccio a te e ai tuoi bei pensieri!

giardigno65 ha detto...

angela gioca ancora

marina ha detto...

è bellissimo il tuo ricordo di Angela, lei ha lasciato un segno in ognuno di noi
penso alla perdita di James e delle figlie:come può trovare consolazione?
ti abbraccio, marina