Alice, dalla Palestina, mi racconta di un popolo che resiste, di gente che apre le proprie case e mette a disposizione il poco che ha, di uomini e donne contenti della presenza di osservatori internazionali. Contenti che qualcuno possa testimoniare. Di combattenti, che issano la propria bandiera al mattino e l’ammainano di notte.
Dei bambini sa raccontare con le foto, Alice, quando l’obiettivo della sua macchina si posa su di loro e anch’io posso guardare quei visi, mi sento in allerta, come se quell’infanzia fosse l’emblema di ciò che dovremmo essere chiamati a difendere. Mentre sempre più spesso mi domando quanto davvero vogliamo sapere…
Voglio segnalare questo post in particolare e rinnovare a questa giovane donna coraggiosa la mia gratitudine.
12 commenti:
Vogliamo sapere poco, questa è la realtà. Per non turbare i nostri sonni, perchè non ci sentiamo parte del Tutto. Ecco la tristezza.
Ho visto il post. Il racconto è vivo, puoi percepire la tensione di quei momenti narrati così magistralmente. All'autrice tutta la mia ammirazione.
Hai fatto una bellissima segnalazione. E' bello che qualcuno faccia ancora un "giornalismo" così.
Grazie carissima
vado a vedere, grazie della segnalazione. Buon fine settimana
Ho lasciato un commento nel blog di Alice.
Credo che sia il minimo che possiamo fare per farle sentire che le siamo vicini.
Grazie della segnalazione.
Giorgio
grazie Giorgio
grazie Arnica per questo post. sei brava!
ciao simona
vado a leggere, grazie marina
Ciao è sempre bello passare, un abbraccio a presto, ciao!!!!
Grazie per la segnalazione, ci vado subito...
:-)
E quanta ragione hai ad esser fiera di Alice, che ahimè, è ben lontana dal paese delle meraviglie!!!
grazie a tutti e soprattutto a chi ha lasciato un commento da Alice. Ci tenevo particolarmente perché quei dubbi sull'utilità della sua(loro) presenza lì non solo mi inteneriscono ma mi imbarazzano anche un po', soprattutto se mi penso al di qua, comoda e al riparo. Grazie ancora
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