Ad essere fiduciosi e positivi ci si educa, e una volta che davvero si capisce che i nostri mali non sono i più grandi del mondo intero, non è difficile. Mi educo ad esserlo, non sempre con la stessa intensità, ma mi educo, perché credo nella forza della reazione e della lotta.
In genere le persone lagnose, che passano la vita a lamentarsi non mi piacciono, ciononostante anche io mi lamento. Se non è l’attività principale, il lamento è un diritto. Così oggi voglio riversarlo tutto il mio lamento, che è generalizzato, disorganizzato, e accorato. In questi ultimi giorni, mi sono ricordata di come mi sono sentita dopo le elezioni di aprile dello scorso anno. Poiché le paure non erano infondate…oggi ce l’ho con la “maggioranza” degli italiani.
Con gli opportunisti e i qualunquisti. Gli ignoranti, nel senso ATTUALE del termine. Gli inconsapevoli. I complici attivi che disprezzano il dissenso.
Con quelli che dicono “Lo fanno tutti!” autoleggittimandosi.
Ce l’ho con quelli che chiedono maliziosi ad un vegetariano “e allora perché porti le scarpe di pelle? E la lattuga? Non è un essere vivente?”. Con chi in genere da la caccia alle contraddizioni altrui.
Ce l’ho con chi pretende di dare “lezioni di storia” quando l’unica storia che ha è quella di accodarsi al carro dei vincitori, da sempre. Bella coerenza.
Ce l’ho con chi affossa
Ce l’ho con chi minimizza tutto e ti fa sentire un allarmista.
Ce l’ho con chi lucida la propria coscienza dando uno o due euro per i terremotati. E ce l’ho, non si sa quanto, con quelli che in questi giorni hanno imbrattato il blog di Anna, infierendo su un animo già profondamente ferito.
Ce l’ho con chi mi fa sentire aliena…Con chi mi provoca, continuamente, perché diventi rancorosa e sospettosa. Con chi, se mi sottraggo al confronto perché manca proprio un linguaggio comune, mi accusa di “snobismo intellettuale”. Ce l’ho con chi, visto che c’era, non ha inventato una categoria dove mi potessi riconoscere, perché lo snobismo intellettuale mi da molto fastidio. Ce l’ho con l’impoverimento del linguaggio. Ce l’ho con chi non cede il posto sull’autobus ad una persona anziana. Con i menefreghisti in genere. Con chi non ha senso di partecipazione, perché le cose degli altri sono degli altri. Ce l’ho con chi mi guarda quando parlo e strizza gli occhi come per inquadrarmi. Ce l’ho con i bugiardi di ogni genere e tipo.
Ce l’ho con chi ce l’ha sempre con “gli altri”, e non perdona mai, e non conosce l’indulgenza. Ce l’ho con chi mostra disonestà intellettuale. Anche con chi la mostra ma io non sono abbastanza scafata da accorgermene. Con tutti quelli che pensano che l’etica e la morale siano degli optional…Ce l’ho con gli invidiosi, i morbosi, i gelosi, i rissosi.
Ce l’ho con quelli che mi rispondono con i proverbi, con i luoghi comuni, chi non si informa attivamente però segue in sequenza i telegiornali delle tre reti rai. Con chi alimenta spropositatamente quell’enorme fetta di mercato che sono diventati i bambini. Con chi non protegge i bambini e le persone fragili.
Con chi mi racconta che il nostro aspirante duce, dopo il sucessone che il palcoscenico del terremoto gli ha offerto, ha guadagnato il 73% dei consensi.
E questa maggioranza che avanza e si espande, questo esercito indotto all’omologazione, mi fa mancare il respiro, mi toglie l’aria, mi spaventa. Minoranza nella minoranza della minoranza…razza in via di estinzione, non da proteggere in virtù di questo, ma proprio da estinguere! Io, che sono fiduciosa, mi sento oscillare tra rabbia e spavento. Però……..so molto molto bene di non essere sola, di avere accanto il piccolo esercito di spiriti in subbuglio, proprio di chi verso la ricerca si muove, sento intorno a me anche il bene che viene dai gesti semplici di tutti i giorni, sento e ne prendo forza l’entusiasmo anche un po’ ammaccato ma che guarda avanti e che non abbassa la testa.
A tutti i miei lettori sfiduciati e anche agli altri
14 commenti:
un post che tocca le mie corde e che sottoscrivo in ogni parola di rabbia, di nausea, di accusa, di disillusione
Sussurri obliqui
Solo tu potevi scrivere in questo modo.
Cara Arnica, quello che leggo qui è quello che sta dentro di me, dall'aprile scorso.
A quei tempi avevo già un blog e tentavo, nel mio piccolo, di far aprire gli occhi a chi eventualmente potesse leggermi.
A fine elezione l'ho cancellato.
Erano cadute le motivazioni, anche quel po' di speranza che mi spingeva a scrivere.
Si vive, ora, in perenne rabbia, in perenne depressione, un'altalena che certo non ci fa godere la vita. L'indignazione è troppo forte.
Cosa è successo al blog di Anna?
Vado a vedere.
Intanto ti abbraccio con tutta la solidarietà del mondo.
Ciao,
Lara
Lara: il blog di Anna, dopo il terremoto, è stato tempestato di visite...Molti amici blogger avevano segnalato, in assoluta buona fede (prerogativa della minoranza ) il suo blog, con l'intento pulito e semplice di inondarla di solidarietà. Certo che non siamo così ingenui, però non ci si aspettava che in una situazione così drammatica i vili anonimi si accanissero con ogni sorta di ingiurie. Anna si è vista costretta ad attivare la moderazione dei commenti. Non è sufficiente dire che si prova NAUSEA mia cara
buona sera, mia cara, ho letto il tuo sfogo...sai non mi ricordavo più che l'anno scorso avevamo ancora un pò di speranza...mi sembra sia passato un secolo!
Condivido la tua insofferenza di fronte a quelli che ringhiano sempre contro tutto e contro tutti... con il cuore pieno di invidia e astio... e a proposito di Anna volevo dirti che che è inutile dare un euro per pensare di aver fatto il proprio dovere nei confronti del terremoto, e non si capire il dramma di chi ha perso tutto e ha bisogno di un gesto solidale per non impazzire..A presto
Mentre leggevo il tuo "lamento" ho provato rabbia.
Poi, ho pensato che questa rabbia va incanalata. E'preziosa. Ci serve per combattere, per reagire, per non chiudere gli occhi. Non dobbiamo isolarla e farla esplodere ogni tanto ma attingere ad essa ogni giorno come fai tu.
Un saluto!
Sono andata sul blog di Anna, ho potuto leggere solo quanto ha postato in risposta a questi osceni messaggi anonimi che le hanno inviato.
Hai ragione, dire NAUSEA non è sufficiente.
Lara
Cara Arnica, sto per scriverti una cosa che ti farà arrabbiare ancora di più. :-)
Sono contrario ad ogni forma di entusiasmo. L'ho detto, forse ho esagerato, ma all'incirca corrisponde: l'entusiasmo mi mette in allarme, e se posso mi allontano senza dire niente, di solito, perché l'entusiasmo è quasi una cosa sacra, intoccabile - con te mi permetto di dirlo, visto che tu in questo post non hai mostrato proprio entusiasmo, lo hai solo invocato verso la fine, e forse me la cavo, a meno che tu non pensi che io voglia mettere in connessione la rabbia con l'entusiasmo - però, se ci pensi bene, qualche somiglianza c'è: non saranno fratello e sorella, ma sono della stessa famiglia, a prima vista. Insomma, a parte questa possibile parentela, tu hai espresso e parlato di rabbia, però, dopo aver seguito tutto il tuo lamento con partecipazione, proprio alle ultime righe eccoti che compare sor Entusiasmo - ora, parente o no di sora Rabbia, questo signore va in giro combinando un sacco di guai, ma quando arrivano i guai lui si è sempre defilato, e sono pochi quelli che si accorgono che se lui non ci fosse stato, forse le cose sarebbero andate meglio, molto meglio - per cui, visto che le cose già non è che vadano tanto bene, se avessi ragione, sull'entusiasmo, sarebbe meglio che resti ammaccato in qualche cantuccio del nostro passato...
Ci insegnano che la rabbia è un male e non un'energia utile per vivere e non addomentarsi tra le braccia del carnefice...quello che dobbiamo imparare è un metodo perché la rabbia non produca ulteriore morte dei valori che andiamo assumendo come nostri.
Molti di noi sono sulla buona strada: non è importante ora il risultato ma il cammino.
Ho fiducia. E te lo dice una arrabbiatissima.
:-) Ho letto per appurare se rientravo in una delle categorie che hai citato con le quali ce l'hai su... :-) Ehmm, forse in qualcuna mi sono anche riconosciuta:-) Ogni tanto a qualcuno rispondo con dei proverbi! Ma perdonami Angela, non è perchè non so cosa dire, è perchè i proverbi sono una perfetta sintesi della saggezza popolare. Ora, vedi...giusto per farti arrabbiare, potrei dirti che :la lingua non ha ossa, ma rompe le ossa...e andrebbe bene per chi insudicia i blog altrui, ossia per gente vigliacca che spesso parla fingendo di ignorare il peso che hanno le parole.E sbagli quando dici che non c'è una categoria nella quale tu ti possa collocare e riconoscere. Sei tra gli esseri umani dotati di una sensibilità esasperata, tra quelli che non delegano, tra quelli che si danno da fare etc etc...vedrai...tra un pò sarai ( saremo) tutelati come razza in via di estinzione...ci raduneranno in delle belle oasi...ci riprodurremo non in cattività ma in amore :-DDD e ci espanderemo sempre più.
Siamo in tanti in giro, rabbiosi ed arrabbiati, al momento confesso di non avere entusiasmo, e unisco al tuo, il mio lamento di donna ferita che china il capo, per non consentire agli altri di leggermi negli occhi rabbia e rancore...
La rabbia, dicono alcuni è preziosa. Io direi che la rabbia è un indispensabile presupposto, ci da' l'energia necessaria per operare nella realtà. L'importante è però che essa non ci ottenebri la mente. La lucidità della mente è tanto necessaria quanto lo è la rabbia. La prima domanda che ci dovremmo porre è perchè, capire, dare una nostra spiegazione, per quanto parziale e fallibile essa possa essere.
La mia opinione è che ci sia un fatto ideologico a monte di tutti questi atteggiamenti che tu stigmatizzi nel tuo post, una ideologia dominante pregiudizievole per la stessa sorte dell'umanità. Per questo, propongo una nuova ideologia che chiamo verde, ma naturalmente mi guarderò bene dal parlarne qui!!!Ripeto: guai a permettere che la rabbia ci offuschi lo sguardo!
Prog: ero sicura che avresti sottoscritto ;-)
Lara: mia cara, l'indignazione però non deve essere troppo forte da non farci godere la vita, questo non dobbiamo permetterlo. L'indignazione deve farci stare attenti, vigili, a denunciare, ad agire come possiamo, insieme, ma permetterci anche di apprezzare e gioire del bello. Ti abbraccio
Signora in rosso: non ricordavi quelle briciole di speranza? Hai ragione, sembra sia passato un secolo! Ma le poche speranze che nutrivo allora le sento intatte, nonostante tutto. E' che sono aumentate le paure!
Laila: condivido, la rabbia è preziosa e va incalanata. Andare in escandescenza di tanto in tanto non serve a niente e anzi può risultare controproducente. Non è della rabbia fine a se stessa che abbiamo bisogno...
Rom: quello che hai scritto non mi fa arrabbiare per niente, davvero, solo mi lascia incredula che non apprezzi l'entusiasmo e che addirittura lo percepisca come un pericolo! Non c'è entusiasmo nelle tue foto?Non c'è in esse uno strumento con cui comunichi agli altri l'entusiasmo di esserti fermato un istante ad immortalare un'immagine? Comunichi, con l'entusiasmo, non inganni, e costruisci. Con entusiasmo si parte, si gettano le basi, se si sbaglia si rinizia da capo, con l'entusiasmo un pò ammaccato ma necessario. Così la vedo...
Angela: è così, è importante il cammino...ma a volte mi sembra che anche individuare un metodo divida!
Giovanna cara...non sono contro i proverbi a prescindere, l'hai capito. Mi inchino di fronte alla tua capacità di metterti in discussione ma non avevi bisogno di cercarti tra le categorie di persone di cui mi lamento...non potevi esserci! ;-)
L'idea dell'oasi dove potremmo riprodurci con amore mi sa che mi trasmette una irresistibile voglia di fuga che al momento non ho!
Vincenzo: prima individuare le ragioni, certo. Non si esprime rabbia così tanto per sfogarsi di una frustrazione. La rabbia può essere molto costruttiva, nel mio post non è di quella che ottenebra la mente che parlo, altrimenti visto che credo nella reazione sarei già uscita per strada con un bazooka!
Pensavo di avere un odiario abbastanza affollato, ma impallidisce a confronto del tuo -:)))
splendida invettiva! ci piacciono le stesse persone, vedo :-))
un abbraccio, marina
Lucida e bittiva, questo e' il dramma... che è tutto vero!
Buona settimana
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