5 marzo 2008

L'indignazione non basta!



Da www.beppegrillo.it

Quando un operaio muore i politici di destra, di sinistra e di centro si indignano.
Quando un operaio muore domani Prodi fa il decreto legge.
Quando un operaio muore Topo Gigio Veltroni candida gli industriali, “ma anche” un sopravvissuto della Thyssen Krupp.
Quando un operaio muore Ichino dice che “Da noi manca la cultura delle regole”.
Quando un operaio muore il Presidente della Repubblica soffre e auspica in televisione.
Quando un operaio muore Maroni dice “Non è colpa dei governi, perché le leggi ci sono”.
Quando un operaio muore nessuno parla della legge 30, dei precari, dei ricatti che subiscono, della legge del padrone e degli estintori vuoti “altrimenti vai a casa”.
Quando un operaio muore, oggi Fassino e D’Alema, ieri Berlinguer e Pertini.
Quando un operaio muore il padrone ha già messo i soldi da parte.
Quando un operaio muore la vedova e i figli finiscono in mezzo a una strada.
Quando un operaio muore i sindacati dichiarano uno sciopero di solidarietà di due ore.
Quando un operaio muore la colpa è del casco, se l’è cercata.
Quando un operaio muore la colpa è che se si lamentava per l’insicurezza veniva licenziato subito perché precario.
Quando un operaio muore è un assassinio, quasi sempre.
Quando un operaio muore faceva un lavoro a rischio, doveva succedere.
Quando un operaio muore si danno incentivi alle aziende che diminuiscono gli incidenti e non si chiudono quelle che producono i morti.
Quando un operaio muore è perché la sicurezza è troppo onerosa per la Confindustria.
Quand
o un operaio muore è un fatto di business, qualcuno ci ha guadagnato sopra.
Quando un operaio muore se faceva il politico campava cent’anni.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho scritto da altre parti, in altri giorni, un commento su questo dramma. Che dire Arnica ( a proposito, non ti andrebbe di dire il tuo nome?), ti stupirò, ma ti dirò che penso che siamo tutti colpevoli.Siamo anche noi, operai( mi metto nel mucchio in qualità di lavoratrice), che ci sottomettiamo a queste regole perverse per bisogno, per un tozzo di pane dannazione. E allora...non si denunciano i datori di lavori perchè l'alternativa è: morire di fame! Abbiamo così davanti due alternative: morire di stenti, o morire cadendo da un impalcatura, inalando gas micidiali, arsi vivi...e chi più ne ha più ne metta! Ma sai cosa mi fa orrore, anche se ho giurato di non giudicare più il dolore altrui? Mi fa orrore che quando l'operaio muore, i parenti, il giorno dopo, vanno a incontrare i politici di turno, o vanno in tv...perdona la durezza...ma questo mi fa orrore per davvero. Ne ho parlato diffusamente nel post dal titolo: di cosa profumano i pensieri! Un sorriso mesto Arnica !
Giovanna la gabbia!

Anonimo ha detto...

Dolore ed amarezza, tanta!