Una gallina calabrese decise di diventare mafiosa.
Andò da un ministro mafioso per avere una raccomandazione, ma questo le disse che la mafia non esiste. Andò da un giudice mafioso, ma anche questo le disse che la mafia non esiste. Andò infine da un sindaco mafioso e anche questo disse che la mafia non esiste.
La gallina ritornò nel pollaio e alle compagne che le facevano delle domande rispose che la mafia non esiste.
Tutte le galline pensarono così che era diventata mafiosa ed ebbero timore di lei.
[Da: Luigi Malerba, Le galline pensierose, Einaudi, c1980]
Eccolo l’autunno che si annuncia, con le foglie rosso arancio per aria e tra i passi…
E’ il tempo che insegue il tempo, un gioco che si rinnova, una noce dimenticata in tasca…
Ricordo quando camminavo tra vicoli antichi e familiari, con i capperi ai muri e l’ombelico di Venere, carnoso e umido, vasi di piante esposti alla benefica acqua piovana…
Rivoglio le mie trecce e le gambe sempre nude che non temevano il freddo!
L’autunno è muschio e rugiada, è il melograno che snocciolo in una tazza e che mangio col cucchiaino quasi fosse una granita. L’autunno sono le ore di luce sempre più corte e la chiusura imminente. Al riparo. E’ il gatto raggomitolato, le mele cotogne dal profumo aspro che sa di soffitte e di mele stese a profumare, e di legna e di paglia.
Questa è la posa dell’autunno…Mi fa incantare sui ricordi, sulle cose andate…
E’ come quando si legge due volte, con gli occhi e con la mente, come quando lasci la pagina per leggere, in un punto indefinito, una sensazione, un profumo, un ricordo…Così.
Poi esco a respirare la campagna e le olive maturano e il manto verde vince sulla paglia gialla, i topolini di campagna raccolgono provviste…i fichi d’India pronti per essere colti dopo le piogge si affacciano col loro rossore.
L’autunno vuole bene alla campagna, me ne accorgo dal suo respiro.
Correva l’anno 2005, mio fratello si trovava occasionalmente nella caserma dei vigili del fuoco di Olbia per festeggiare un collega che andava in pensione.
Durante l’ora di pranzo, mentre tutti si trovavano a tavola, arriva il signor B accompagnato da una bella ragazza (una di quelle che oggi scopriamo chiamarsi escort). I colleghi riferiscono a mio fratello che sistematicamente, all’arrivo e alla partenza, il signor B si serviva dei bagni della caserma. Forse quelli degli aerei di stato o del suo aereo personale non erano di suo gradimento…chissà!
Finiti i bisognini, si unisce sfacciatamente al pranzo e si butta subito nelle sue performance preferite. Col sorriso mediatico che tutti conosciamo, chiede al festeggiato:
“Ma come è possibile che tu a 53 anni vai già in pensione e io che ne ho 69 sto ancora lavorando sodo?”…e si aspetta pure grasse risate! Invece quello serafico gli risponde: “Perché io faccio il vigile del fuoco, che è un lavoro a rischio!”
Ugualmente si ride, volenti o nolenti, per superare l’imbarazzo (che immagino provochi sempre ai commensali)…
Il signor B trascorre quasi un’ora tra barzellette sconce e battute grevi, poi gironzola divertito tra i convitati. Mio fratello, sempre più schifato dallo stile, ingoia rabbioso …All’epoca dei fatti era ancora “rifondarolo” e siccome il giorno precedente il signor B aveva rilasciato una dichiarazione in cui faceva di Bertinotti “l’unico uomo politico della sinistra che stimo”, trovatoselo di fronte mio fratello gli dice: “Volevo farle i complimenti per le dichiarazioni rilasciate ieri”… lui lo guarda gongolante e gli chiede “a proposito di cosa?”
“A proposito di Bertinotti” dice mio fratello.
Mmmmm….ci pensa un attimo, forse non gli sovviene cosa ha detto ma gli poggia la mano (immagino pesantemente) sulla spalla e gli domanda:
“Ma tu…sei più vigile del fuoco o più comunista?”
“Più comunista!” conclude sicuro mio fratello.
“Allora sei un coglione!” dice il signor B e mio fratello, passando improvvisamente al tu e mostrandogli il cellulare gli dice “E adesso sei fregato perché io ti ho registrato”.
Intervengono subito gli scagnozzi, e i colleghi di mio fratello fin troppo prudenti lo allontanano dal bersaglio. Tutto finisce lì, con mio fratello che non ha registrato proprio niente perché i telefoni supertecnologici non lo interessano e lui col cellulare vuole solo telefonare, e indicibilmente infastidito più dai cauti colleghi che dalla "pura essenza" del signor B.
Così, come per tutte le cose, ogni volta che mi viene in mente questo aneddoto penso a me e a tutte le persone che conosco, e penso chissà cosa avremmo detto o fatto in una circostanza simile…Certo i nervi saltano, però mi fa sempre ridere ripassare con la mente quel tu così spontaneo e viscerale. Mi pare di vedere la scena e rimango tra il divertito e il rabbioso!
Rieccoci di fronte all’ inguaribile ipocrisia della santa chiesa…I “ministri dell’istruzione” vaticana inviano una lettera alle Conferenze episcopali in cui chiedono ai fratelli, confratelli e compagnia cantante di opporsi al rischio che l’ora di religione nelle scuole diventi uno studio delle altre religioni. Uno dei problemi sarebbe il possibile insorgere, tra i giovani, dell’ “indifferentismo religioso”…ma pensa!
Cos’è questa curiosità per l’altro e la sua fede?
Cos’è questa apertura agli altri diversi da noi?Questa Babele di religioni mette a rischio l’equilibrio dei giovani e la Chiesa indica la strada maestra.
I giovani, se vogliono, hanno esempi di fratellanza concreta, i giovani guardano ai tanti volontari di Emergency, tanto per fare un esempio, che curano malati di ogni fede e nazionalità perché che tutti siamo fratelli non ce lo insegna la Chiesa.
La Chiesa cattolica apostolica romana snocciola le buone azioni rivolte agli ultimi della terra quando c’è da batter cassa per chiedere l’8 per mille.
Questo vedono i giovani, cari prelati.
La santa chiesa romana si barrica nell’unica fede da imporre ancora qua e là per il mondo, si arroga il diritto di catechizzare popoli di altre terre…Gli altri devono conoscerci ma noi non dobbiamo esprimere curiosità per loro e per le loro fedi. Ma se la Costituzione sancisce la sovranità e l’indipendenza di Stato e Chiesa, nell’art.8 recita solennemente: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
L’ingerenza della Chiesa non è una novità del momento, è più vecchia della Costituzione e dei Patti lateranensi, lo sappiamo, ma all’ipocrisia non mi rassegno, alle mostruose e colpevoli contraddizioni non mi piego. Penso che la dimensione spirituale sia un elemento importante e intimo nella crescita di un individuo, così come penso che l’ottusa chiusura non porti pace ma guerra e conflitto.
Non so più in che paese mi trovo, ti distrai un paio di giorni dalle "notizie" e cosa scopri al ritorno? Che da una parte abbiamo una stampa in mano ai cattocomunismi che fa di tutto per minacciare l’attività governativa, dall’altra giornalisti che omettono o stravolgono l’informazione ma si dedicano anima e corpo al gossip più insignificante, contribuendo così ad EDUCARE gli italiani. Nel mezzo, queste strane e sovversive procure che vanno ad indagare su fatti del 1993-1994…Inaudito!
Non lo so da un pezzo in che paese vivo, o lo so a sprazzi. Quello che so è che mi piace sempre meno e anche questa non è una novità. Quando mi arrabbio proprio tanto però mi sento anche un po’ in colpa con me stessa!
Non voglio voltarmi dall’altra parte quando le cose non mi piacciono, voglio tenermelo stretto il diritto ad indignarmi, ma voglio cercare sempre, instancabilmente, anche la bellezza intorno a me, offrire un riparo di tanto in tanto al mio spirito. Ne sono responsabile.
Pur essendo una persona silenziosa le parole mi piacciono. Esistono, si sa, silenzi ben più eloquenti di mille parole, ma il silenzio è spesso un lusso e le parole necessarie. Mi è sempre piaciuto immaginarne ed evocarne di possibili…Parole che conosco, altre che vorrei sentirmi dire o pronunciare senza risparmio o timore. Parole che fanno bene e rigenerano.
Mi piacerebbe restituire ad alcune il senso perduto, perché un senso le parole ce l’hanno.
A volte anche più d’uno a voler essere puntigliosetti.
“Le parole esistono, perché non usarle?” diceva il grande Eduardo.
Invece vedo svilupparsi, anche in me lo confesso, una forma di diffidenza sempre più manifesta, una sorta di stanchezza, di insofferenza addirittura, verso le parole…
Perché è vero che talvolta sono inutili o abusate, e forse persino menzognere…In questo periodo non riesco a pronunciarle ma trovo sempre necessario leggerle e allora voglio riportare stralci di una poesia che le benedice, le esalta, restituisce loro forza e potere.
A partire dal titolo: Canto d’amore per le parole
[…] Perché abbiamo paura delle parole
quando tra di loro vi sono parole simili a campane invisibili,
la cui eco preannuncia nelle nostre vite agitate
la venuta di un’epoca di alba incantata,
intrisa d’amore e vita?
Allora perché mai abbiamo paura delle parole?[…]
[…]Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole,
in alto, con l’edera che discende dalle sue lettere.
Nutriremo i suoi germogli con la poesia
e innaffieremo i suoi fiori con le parole.
Costruiremo un terrazzo per la timida rosa
con colonne fatte di parole,
e una stanza fresca inondata di ombra,
protetta da parole.
Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera
chi pregheremo… se non le parole?
Nazik al-Mala’ika (Iraq)
[Da: Non ho peccato abbastanza : antologia di poetesse arabe contemporanee, Mondadori, 2007]
L'immagine riproduce L'alfabeto dei corpi di Howard Schatz
“L’affetto è una cosa che cresce sottobanco, mette radici nostro malgrado e invade tutto peggio della gramigna. Poi è troppo tardi: non puoi passarti il tosaerba sul cuore per sradicare la tenerezza”
[Da: Marie-Sabine Roger, Una testa selvatica, Ponte alle Grazie, c2009]
Mi sono affezionata molto nella mia vita…Mi chiedo spesso quanto posto deve esserci nel cuore di una persona per fare spazio a tutti gli affetti che via via si accumulano…e penso ce ne sia davvero tanto. Ma chissà se tutti gli affetti ci fanno piacere o da alcuni invece ci sentiamo minacciati?
Eh, perché alcuni affetti se ne stanno lì, in quiete, in un cantuccio…ben custoditi.
Quelli hanno trovato una casa sicura.
Altri non mi piacciono. Non mi piace che siano stati così sfrontati…non mi sono accorta, e all’improvviso erano già lì comodi e sicuri di sé. Come la gramigna.
Certo, anche la gramigna muore senz’acqua. Non si creda il contrario. E quindi se tutti quegli affetti ancora ci sono vuol dire che qualche gocciolina d’acqua l’hanno avuta.
Ho capito che dentro un cuore gli affetti si adattano, a volte uno si fa più piccolino per far spazio ad un altro, qualcuno sgomita, bisticcia, qualcuno vive di vita propria, evidentemente, con o senza la mia acqua.
Chissà se arriva un momento in cui lo spazio è già tutto occupato e non ci si può più stipare niente…Come un fazzoletto di terra già tutto coltivato, chissà se si può decidere di fermarsi, di seguire e alimentare quello già esistente senza impiantare oltre…
Poggiata a un davanzale davanti ad una strada vuota a quest'ora quasi di campagna cosa racconto io? racconto l'aria.
L'aria che cerco, quella che trovo, che torna in visita per farsi riconoscere, un'aria semplice, composta, delicata, aria dimenticata, che sempre quando arriva mi trova impreparata. [Patrizia Cavalli da: Pigre divinità e pigra sorte, Einaudi, c2006]
Ogni mattina, mentre sorseggio il caffè, ho l’abitudine di leggere una poesia.
Una poesia per iniziare la giornata dovrebbe essere d’obbligo. E' quasi sempre il caso a guidare la mia scelta e oggi mi sono capitati questi versi che mi hanno riportata ad un inconcludibile confronto con un’amica su quanto conti lo sguardo degli altri su di noi. Prima o poi vorrei parlare di questa poetessa straordinariamente ironica …
Una mail al Ministro Alfano per chiedere un'ispezione al Carcere di Sollicciano dove troppi detenuti perdono la vita in "circostanze misteriose" Così come chiede Ornella, la madre di Niki, cerchiamo di diffondere e di attivarci tutti. Grazie!
Tutti i giorni i miei cani, per un pochino, ululano all’unisono…
Puntano il muso al cielo e si esibiscono in un concerto che si conclude all’improvviso così come all’improvviso è iniziato.
In una delle riviste specializzate più divulgate in materia di animali domestici, ho letto che si comportano così quando hanno paura e si sentono minacciati da rumori estranei.
Gli anni di esperienza mi hanno però suggerito almeno altre due ragioni: la prima è che dialogano con i cani delle altre campagne (ma questa interpretazione è viziata dalla bellissima scena del film disneyano La carica dei 101), l’altra è che lo fanno quando si sentono soli. Nello specifico, ho notato il verificarsi del concerto la mattina quando esco per andare al lavoro, proprio quando mi chiudo il cancello alle spalle! e la sera quando spengo le luci e vado a dormire.
Loro sentono quando mi assento.
Proprio come accade in certi legami empatici, come accade alle persone che si pensano, come quando qualcosa di impercettibile ti porta lo sconforto di una persona cara e lontana. Lo sconforto arriva sempre per primo nelle sensazioni.
Sentono e canonizzano la solitudine con quel concertino.
Chiamala visione antropocentrica, ma io sento che è così.
I miei cani ululano all’unisono e certe notti mi piace immaginare cosa si dicono con i vicini, se si rassicurano a vicenda, se si passano l’avviso che da quel momento occorre stare più in guardia…Chissà se si rimproverano come facciamo noi, anche a distanza. Chissà se c’è un preventivo accordo di solidarietà quando la notte cala e le ombre sembrano farsi minacciose…
I miei cani ululano e chi dorme da me lo sa e chi non lo sa, lo sappia.
Non ci penso nemmeno a zittirli. E’ il loro momento.
Io mi sento al sicuro con i miei cani e loro con me. Non è tanto frequente un senso di protezione così reciproca!
Mi sa che una di queste notti mi unisco ai vocalizzi!
“Il nostro errore più grande è quello di cercare di destare in ciascuno proprio quelle virtù che non possiede, dimenticando di coltivare quelle che ha”
[Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano]
La meravigliosa mente di questa scrittrice ha sempre avuto un fascino particolare su di me, poche altre mi incantano allo stesso modo.
E queste parole me le porto dentro, e anche fuori. Come un monito…
Possiamo vederla nel vissuto di tutti i giorni questa strana vocazione a voler conformare gli altri a noi, al nostro mondo, alle nostre scelte, ai nostri vizi. Quanto stanno in ombra certe virtù!
Quasi si preferisca prestare attenzione più ai difetti, alle mancanze, alle contraddizioni...
Ci sono virtù innate e virtù acquisite, mi sembra che entrambe volgano al bene. Non penso alle virtù teologali, ma a quelle morali, alle virtù che abitano certi individui talvolta inconsapevoli.
…“dimenticando di coltivare quelle che ha”
accende un campanello d’allarme, fa stare un po' in apprensione questa dimenticanza, fa sentire in difetto…
Qualche volta ad esempio, devo ammettere, rimango sorpresa nel verificare che il lamento trova sempre complicità e solidarietà, mentre la gioia o la fiducia sono poco di tendenza.
Può essere che taluni si sentano irritati dalla gioia degli altri perché in essa vivono il riflesso della propria incapacità a gioire?
Cosa c’è dietro l’inettitudine a coltivare certe virtù che ce le fa quasi sembrare fuori luogo in chi le possiede?
Questa giornata ostinata come il vento che la attraversa porta pensieri contorti e distorti, per niente estivi e per niente leggeri.
Se torno alla realtà di questi giorni, mi vengono in mente le virtù teologali e in particolare la carità che è la più importante, mi sembra di ricordare. Se penso alla carità mi vengono in mente i grandi della terra riuniti a decidere le sorti del pianeta, soprattutto a decidere sulla testa di chi NON rappresentano. Mi assalgono ragionevoli dubbi se penso a come possono esprimere la carità: spendendo e spandendo, blindando e mettendo sotto assedio una città già mortalmente ferita, promettendo spiccioli al continente africano e interventi insufficienti sulla riduzione delle emissioni globali.
I summit come questo sono sempre una farsa e il nostro presidente ha contratto il vizio: ne promette anche un altro entro l’anno. Quasi quasi ci ha preso gusto…
Quando Tzu-Gung viaggiava nelle regioni a nord del fiume Han vide un vecchio che lavorava nel suo orto. Aveva scavato un canale per l’irrigazione. L’uomo si calava in un pozzo, portava su a braccia un recipiente pieno d’acqua e lo versava nel canale. Compì così sforzi terribili con risultati apparentemente mediocri. Tzu-Gung disse: “C’è un sistema con il quale potresti irrigare cento canali in un giorno con uno sforzo minimo. Non ti piacerebbe conoscerlo?”
Il contadino si alzò, lo guardò e disse:
" E quale sarebbe?”
Tzu-Gung replicò: “Prendi una leva di legno, pesante dietro e leggera davanti. In questo modo potrai portar su l’acqua con la stessa rapidità con la quale sgorga.”
Allora il vecchio si arrabbiò e disse:
“Ho sentito dire dal mio maestro che chiunque si serve delle macchine fa il suo lavoro come una macchina e a colui che fa il suo lavoro come una macchina viene un cuore come una macchina e colui che ha in petto un cuore come una macchina perde la propria semplicità. Colui che ha perduto la propria semplicità diventa malsicuro nelle lotte dell’anima. E l’incertezza nelle lotte dell’anima è qualcosa che non concorda con l’onestà. Non è che io non conosca queste cose; mi vergogno di adoperarle”.
Da: M. McLuhan: “Gli strumenti del comunicare” Garzanti, 1986
* J. Winterson : Perché essere felice quando puoi essere normale? * A. Cavalli : Scrittrici in giardino * H. Muller: Oggi avrei preferito non incontrarmi * B. Magalotti : Dì a qualcuno che sono qui * LUD, Gruppo Donne e Scrittura : Attorno a La perdita * E. Hornung : Il bambino che parlava con i cani * G. Sapienza : Il vizio di parlare a me stessa *A. Cavallari : La fuga di Tolstoj * B. Yoshimoto : La luce che c'è dentro le persone * M. Marzano : Avere fiducia * E. Galeano : I figli dei giorni * M. Marzano : Cosa fare delle nostre ferite? * R. Joyce : L'imprevedibile viaggio di Harold Fry * N. Fusini: La bocca più di tutto mi piaceva * A. Melis: Da qui a cent'anni * C. Barbero: La biblioteca delle emozioni * I. Némirovsky: I falò dell'autunno * P. Daverio: Il museo immaginato
...sull'uscio di casa
versi scelti
*************************** ...accetto il tragico conflitto tra la vita che cambia continuamente e la forma che la fissa immutabile... [Tina Modotti a Edward Weston]
************************* Le città saranno piene di gente che va a piedi, con i vestiti grigi e dentro agli occhi una domanda non di soldi ma solo d'amore
[P.P.Pasolini, La recessione] *************************
Disattenzione
"Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente. Ho svolto attività quotidiane come se ciò fosse tutto il dovuto (...)"
Wislawa Szymborska
tentativi...
“cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua”
[Wislawa Szymborska, da: Nulla due volte]
possibilità
...se non c'è strada dentro al cuore degli altri prima o poi si traccerà
[I. Fossati da: Mio fratello che guardi il mondo]
allargare lo sguardo
Vorrei consigliarti ciò che mi consiglia
questa velata sera di marzo
e non so cosa.
Dovrebbe diventare un’opinione,
un puro assaggio, l’anima che sale
dal paesaggio del mondo aperto al mio terrazzo –
tutto è più intorno – le vite nelle strade,
i monti dentro i cieli e di sicuro, in qualche punto,
mari. Ci vorrebbe del tempo per spiegare
che allargando lo sguardo
si sparisce, e quanto è bene.
[da: Silvia Bre, Le barricate misteriose, Einaudi, c2000]
Zizou, meravigliosa creatura
...un piccolo atomo di felicità in più nell'universo...
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Letture e riletture 2011
C. De Gregorio: Così è la vita
E. De Luca: I pesci non chiudono gli occhi
S. Dandini: Dai diamanti non nasce niente
E. Rasy: Molta luce in pieno inverno
P. Ingrao: Indignarsi non basta
M. Marzano: Volevo essere una farfalla
M. Murgia: Ave Mary
M. Presta: Un calcio in bocca fa miracoli
C. Alicata: Verrai a trovarmi d’inverno
M. Yourcenar: Fuochi
D. Grossman: L’abbraccio
R. Saviano: Vieni via con me
Murakami: I salici ciechi e la donna addormentata
E. Ensler: Io sono emozione
La verità sulle carceri
Morti sospette nelle carceri italiane
Letture e riletture 2010
[T. Todorov] La bellezza salverà il mondo
[E. Cannas] Nascosto al giorno
[F. Piccolo] Momenti di trascurabile felicità
[S. Al- Neimi] Il libro dei segreti
[M. Murgia] Accabadora
[N. Fusini] Possiedo la mia anima
[M.Fraire-R.Rossanda] La perdita
[S. Sanna] 100 giorni sull'isola dei cassintegrati
[D. De Vigan] Le ore sotterranee
[M. Nucci] Sono comuni le cose degli amici
[C. Thompson] Blankets
[A. Kristof] L'analfabeta
[P. Sorrentino] Hanno tutti ragione
[P. Pejrone] Gli orti felici
[A. Nothomb] Il viaggio d'inverno
[J. Saramago] Di questo mondo e degli altri
[L. Mancinelli] Gli occhiali di cavour
[J. Giono] Lettera ai contadini sulla povertà e la pace
[Queneau] Un rude inverno
[E. De Luca] Una nuvola come tappeto
[P. Roth] Indignazione
[E. De Luca] Montedidio
[M. Pagnol] La gloria di mio padre
[J.- C. Izzo] Vivere stanca
[U. Galimberti] L'ospite inquietante
[G. Paley] L'importanza di non capire tutto
[M. Pierani] L'ascoltatrice
[J.S. Foer] Se niente importa
[G. Tetti] I cani là fuori
[A. Kerbaker] Diecimila : autobiografia di un libro
[M. Cirri] A colloquio
[Dalai Lama-V. Chan] La saggezza del perdono
[L. Sagalovitsch] Il bastone di Virginia Woolf
[E. De Luca] Non ora, non qui
[P. Sanna] L'altro Pavese
[L. Adler] L'indomabile Simone Weil
Contro l'abbandono
Letture e riletture 2009
[T-M. Le Thanh] : Cyrano
[H. Muller] : Il paese delle prugne verdi
[A. Tabucchi] : Il tempo invecchia in fretta
[P. Petit] : Trattato di funambolismo
[L. M.M. Blume] : Cornelia e le strabilianti storie delle sorelle Somerset
[E. De Luca] : Il peso della farfalla
[E. Borgna]: Le emozioni ferite
[E- De Luca]: Non ora, non qui
[G. Quarenghi]: Ho incontrato l'inverno
[S.T. Coleridge]: La leggenda del vecchio marinaro
[Gipi]: LMVDM
[M. Szabò]: Via Katalin
[M.-S. Roger]: Una testa selvatica
[A. Altieri MacDonald] L'era della debolezza
[L. Manfredi] L'inconveniente
[E. Von Arnim] Lettere di una donna indipendente
[C. Angot] L'incesto
[M. Yourcenar] Ad occhi aperti
[P. Hill] Anni rubati
[M. Szabò] L'altra Eszter
[V. Viganò] La scomparsa dell'alfabeto
[A. Ibrahimi] Rosso come una sposa
[M. Jarre] Il silenzio di Mosca
[J. Tanizaki] La gatta, Shozo e le due donne
[H. Lottman] Amedeo Modigliani principe di Montparnasse
[E. De Luca] Il giorno prima della felicità
[Hafez] Ottanta canzoni
[S.Oldfield] Lettere in morte di Virginia Woolf
[J. W. Goethe] Dalla teoria dei colori
[A. Nin] Una spia nella casa dell'amore
[G. Turnaturi] Tradimenti
[A. Nothomb] L'entrata di Cristo a Bruxelles
[E. Galeano] Il libro degli abbracci
[C. De Gregorio] Una madre lo sa
[J. Cortazar] Le armi segrete
ricordo
[...] La mattina presto mi svegliò il concerto di campane della chiesa ortodossa. Aprii le persiane. La luce era intensa come una storia d'amore. Ero acceccata e deliziata, non solo per lo splendore e il calore di quella giornata ma perché la natura non ha mezze misure [...] perché il nostro è il più prodigo dei mondi. Siamo noi ad essere ossessionati dal concetto di misura. Il mondo si offre senza calcolo.[...]
1. Il diritto di non leggere 2. Il diritto di saltare le pagine 3. Il diritto di non finire un libro 4. Il diritto di rileggere 5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa 6. Il diritto al bovarismo 7. Il diritto di leggere ovunque 8. Il diritto di spizzicare 9. Il diritto di leggere a voce alta 10. Il diritto di tacere
[da: Daniel Pennac, Come un romanzo]
Letture 2008
[J. W. Goethe] Dalla teoria dei colori
[A.Nin] Una spia nella casa dell'amore
[V. Myron] Io e Dewey
[M. A. Shaffer] La società letteraria di Guernsey
[C. De Gregorio] Malamore
[G. Pontremoli] Elogio delle azioni spregevoli
[G. Sapienza] L'arte della gioia
[P.Giordano] La solitudine dei numeri primi
[A. Nothomb] Biografia della fame
[B. Selznick] La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
[D. De Vigan] Gli effetti secondari dei sogni
[A. Nothomb] Né di Eva né di Adamo
[E. Cannas] La dimensione religiosa nelle canzoni di Fabrizio De Andrè
[M.Szabò] La porta
[M. Agus] Il vicino
[G. Allevi] La musica in testa
[I. Betancourt] Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei figli
[M. Barbery] L'eleganza del riccio
[A. Nothomb] Splendente come una padella
[S.Bre] Marmo
[A.Munro] Segreti svelati
[M. Agus] Ali di babbo
[H. Schneider] Stelle di cannella
[A. Moro] Lettere dalla prigionia
[M. Gualtieri] Senza polvere senza peso
Julia (il fumetto) tutti i mesi
Mio amato profeta: lettere d'amore di Kahlil Gibran e Mary Haskell
[N. Berberova] Il giunco mormorante
[A. Skarmeta] Borges, e altre storie d'amore
[N. Hawthorne] La bambina nella neve
[R.Vecchioni] Il libraio di Selinunte
[F.X.Poudat] La dipendenza amorosa
[G. Montefoschi] Quando leggere è un piacere
[G.Paley]Enormi cambiamenti all'ultimo momento
Poesia sempre presente
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
[ Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi, 2002]
Gatti ospiti
Macchia
impareggiabile Mafalda!
Letture 2007
L’eterna giovinezza (Lidia Ravera)
Gattoterapia: gli esercizi (Igor Sibaldi)
Liberi di amare (Laura Laurenzi)
Università di Rebibbia (Goliarda Sapienza)
Gli arcipelaghi (Maria Giacobbe)
L’arte dissente (Jeanette Winterson)
Oltremare (Mariangela Sedda)
Da domani mi alzo tardi (Anna. Pavignano)
Io sono di legno (Giulia Carcasi)
Vorrei che da qualche parte ci fosse qualcuno ad aspettarmi (Anna Gavalda)
Io l’amavo (Anna Gavalda)
Sa die nostra (Massimo Nappi)
Mal di pietre (Milena Agus)
La bambina di ghiaccio (V.Lamarque, M. Cerri)
A una stella cadente (Mara Cerri)
Tiramore (Giusi Quarenghi)
Amiche, colleghe, rivali (Shere Hite)
La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo (Audrey Niffenegger)
Gli amori che abbiamo vissuto (AA.VV.)
Come vivo ora (Meg Rosoff)
Lettere contro la guerra (Tiziano Terzani)
Lei dunque capirà (Claudio Magris)
Tutto accadde in una notte (Jonhatan Coe)
L’ombra del vento (Carlos Ruiz-Zafon)
Amata scrittura (Dacia Maraini)
1 dicembre
promozione alla lettura
Stefania (Scricciola)
Doris Lessing
Gandhi
Eduardo
Gramsci
Virginia Woolf
No alla violenza alle donne
Artemisia Gentileschi
Pier Paolo Pasolini
Marguerite Yourcenar
Alda
[...]chi non sa amare non sa fare poesia e chi non sa morire non sa rivivere [...]
Salinger
[...]Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quello che segue, vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira [...] [da: J. D. Salinger, Il giovane Holden, Einaudi, 1979]
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