23 febbraio 2013

quando dentro e fuori piove



Quando il tempo di fuori coincide con quello di dentro e l’umidità, nemica giurata della mia schiena, mi costringe a stare chiusa in casa, è allora che la nostalgia si allarga, prende quanto più spazio può. E talvolta non rimane che arrendersi, perché niente e nessuno aiuta a domarla.
Non resta che l’accettazione controvoglia.
Ma combattiva sono e quindi cerco armi, mezzi, strumenti per trasformare questa accettazione controvoglia in qualcosa che non sia rassegnazione e che…mi desti!

Guarda, non chiedo molto,
solamente la tua mano, tenerla
come una piccola rana che così dorme contenta.
Io ho bisogno di questa porta che aprivi
perché vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto
di zucchero verde, di tonda allegria.
Non mi presti la mano questa notte
di fine anno, di civette rauche?
Tu, per ragioni tecniche, non puoi. Allora
io la tesso nell’aria, ordendo ogni dito,
e la pesca setosa della palma
e il dorso, questo paese d’alberi azzurri.
Così la prendo così la sostengo, come
se da ciò dipendesse
moltissimo del mondo,
il succedersi delle stagioni,
il canto dei galli, l’amore degli uomini.

[Julio Cortàzar, New Year]


Quando la natura non può soccorrermi mi affido quasi sempre alla poesia.
Ha perso, dentro di me, quella forza salvifica che esercitava, ma questo dipende da me, non dalla poesia. Ciononostante da lei mi aspetto che dica per me.
Che per conto mio affronti questa nostalgia e me la faccia sembrare solo dolce.


19 febbraio 2013

...comodi, al calduccio



La Gatteria di maggio cresce e pasce e ama stare intorno alla casa o proprio di fronte alla porta.

Spesso mi fa sciogliere di tenerezza e mi offre divertenti spettacoli.

A volte, quando osservo dormire quel groviglio di colori, mi fa venire voglia di stare anch’io abbracciata a loro, al calduccio.



Come tra gli umani, anche tra i gatti c’è chi ama starsene per conto suo, e chi invece ha bisogno di stare avvinghiato ai propri simili. Partendo da questa (folgorante!) considerazione ho deciso che sarebbe stato inutile costruire una cuccia per i numerosi felini, perché molto verosimilmente non avrei accontentato tutti. Così ho pensato di costruire una casa!
Un amico mi ha presa in giro per giorni perché dice che gli ho realizzato un condominio, io mi difendo dicendo che è un castello.

Il castello dei gatti. Punto. Che se ne fa un baffo del Piano Casa.



































La scaletta l’ho fatta perché piaceva a me, non ci sono storie di antropomorfizzazioni di mezzo, non ho sottovalutato l’invidiabile bellezza dei salti felini, ma è anche vero che, come mi ha fatto osservare l’amica Ally, i gatti amano stare in bilico e pure sospesi sulle scale.
 
E così, di sera, li guardo dalla finestra e sono molto contenta dei gatti in esposizione sui ripiani, come libri sugli scaffali di una biblioteca.

13 febbraio 2013

Il ragazzo con le All Star



San Valentino non c’entra niente. No.

Non ci credo che l’amore arriva quando meno te l’aspetti.
La morte, le disgrazie, gli abbandoni capitano quando meno te l’aspetti.
Non l’amore. L’amore arriva quando il cuore è pronto ad accoglierlo,
quasi niente accade per caso, così se l’amore si presenta alla tua vita vuol dire
che era atteso, cercato, chiamato.
L’amore, quando arriva, è sempre ben accetto. Anche l’amore malato, l’amore frainteso, l’amore soffocato, persino quello respinto è ben accetto. Perché uno sguardo d’amore fa sempre piacere.
Non esiste una persona che ne ha già tanto, troppo, da poterne fare a meno, una persona che può dire: no, basta grazie, non ce ne sta più.
Però gli amori respinti se ne vanno da soli a guardare il mondo far festa, perché ad un’anima che vaga nelle stanze abitate della propria solitudine gli altri sembrano tutti contenti.
L’amore malato continua ad amare, come solo lui sa fare, ignaro di tutto.
L’amore frainteso palpita e guarda da lontano gli scambi di sguardi ricambiati.
L’amore soffocato è muto.
L’amore scambiato è forte e solido, e può affrontare tutto, persino l’odio.
L’amore corrisposto è aria e vento e terra e fuoco e acqua.


Ma il ragazzo, poggiato al muro sulle sue All Star, l’amore lo amava. E sapeva che un giorno sarebbe arrivato, senza far niente, solo per il suo sorriso sempre aperto, per le sue mani gonfie di carezze per i gatti abbandonati, le sue mani callose dal lavoro in cantiere.
Certo che gli dava a palle tutto quel business dietro a una festa per i fortunati, lui poi aderiva alla campagna contro la Nestlè, capirai che ci faceva coi baciperugina!
L’amore, per lui, non aveva quelle frasi sdolcinate e non aveva un cielo di stelle.
Era selvaggio e selvatico, era di elicriso ai bordi del mare, di eriche fiorite e salsedine, era di vento. Vento, soprattutto.
Così, come quei cani che se ne vanno tranquilli ad annusare qua e là, senza una precisa meta, il ragazzo con le All Star camminava sorridendo di sé e delle rose rosse e dei biglietti,  e delle lettere d’amore scritte senza mani.
Camminava e guardava dritto davanti a se, fiancheggiando il muro dove stava scritto

“Solo chi non ha mai scritto lettere d’amore fa veramente ridere” (*)

(*) la frase sul muro è tratta da “Lettere d’amore” di R. Vecchioni ispirato, a sua volta, da Pessoa
[disegno di Gipi)

5 febbraio 2013

manifestare danzando


Dell’ intollerabile piaga della violenza contro le donne ormai si parla, certo, non si può dire il contrario…

Si sciorinano cifre sempre più terrificanti,

si condanna,

poco si legifera,

e poco cambia.



Come non cambia lo sguardo di possesso di tanti uomini
nei confronti delle proprie compagne.



Per il 2013, Eve Ensler, l’autrice de I monologhi della vagina, ha promosso una speciale campagna di sensibilizzazione: il 14 febbraio uomini e donne di 189 Paesi balleranno insieme in nome della consapevolezza e della solidarietà.

Un miliardo di donne violate è un’atrocità” dice Eve Ensler, “un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione. Ballare significa libertà del corpo, della mente e dell’anima. È un atto celebrativo di ribellione…”.

L’obiettivo è proprio quello di raggiungere un miliardo di persone che, danzando, manifestino l’indignazione e il rifiuto assoluto di ogni tipo di violenza. Un miliardo come il numero di donne (secondo dati ONU) che subiscono violenza almeno una volta nella vita, una su tre sul pianeta.

 

Per altre informazioni e per cercare gli appuntamenti nella propria città basta digitare One Billion Rising su qualunque motore di ricerca