29 maggio 2009

Profumi

Ci sono momenti in cui mi sento come quegli anziani che non si ritrovano nei tempi moderni, e per esempio mi succede quando le fioriture e i profumi in genere sono diversi e in anticipo, a volte paurosamente in anticipo. Perché i tigli non sono ancora fioriti qui che è già piena estate e l’iperico fiorisce ora anziché a giugno? Aspetto con ansia il profumo dei tigli…


I profumi che mi piacciono, quelli che mi fanno impazzire, quelli che mi commuovono e mi riportano a tempi lontanissimi…

Anche solo dei profumi, che mettono in moto le sensazioni, dovemmo essere grati.


Il profumo della macchia mediterranea mista all’aria salmastra che mi avvolge quando torno sulla mia isola dopo esserne stata lontana anche per poco. Mi commuove, sempre.

Il profumo della zagara mi provoca struggimento.

Il profumo della legna appena tagliata disegna un riparo e mi conforta.

Il profumo della terra bagnata dopo un acquazzone estivo…mi parla per dirmi che rigenerarsi è possibile.

La fragranza delle fresie e dei tigli. Mi immalinconisce e mi fa sciogliere.

Mi fa malinconia, da sempre anche quando in autunno cammino per le strade e sento il profumo dei primi fuochi dei camini.

Quello dei panni asciugati al sole… Torno bambina.

Il profumo di “selvatico” nei capelli della persona che ami. Un ricordo: può finire il mondo.

Il profumo della pelle di mia madre mi ricorda che esiste la protezione infinita e smisurata.

Quello della lavanda e quello dell’elicriso… Mi appartengono.


Ci sono profumi che non mi piacciono, altri che mi disturbano e non mi fanno sentire per niente grata…Ma è invidiabile il potere che hanno i profumi. Suscitano ricordi, emozioni, sensazioni fortissime. Cambiano l’umore, riaprono vecchie ferite, ispirano sogni ad occhi aperti. A volte si mescolano, a volte viaggiano da soli, a volte i più prepotenti sovrastano tutti gli altri, e i più timidi capita che devi andarli a scovare. Hanno una vita propria e forse una missione nascosta. I profumi raccontano di noi, forse ci rappresentano ma... mai come la nostra pelle.

Lei sì, ha un profumo unico che ci fa riconoscere da chi ci ama, proprio come certi fiori che si sentono ancora prima di apparire.


Dedico questo post alla mia amica Silvia, persona dalle incredibili e raffinate capacità olfattive

22 maggio 2009

promesse


Un segnalibro conserva

la promessa di un ritorno


E’ un riposo

una distrazione

che ricongiunge e

assicura:


da qui si riparte


14 maggio 2009

...ai bambini...

Ci sono bambini fortunati, nati sotto una buona stella. Bambini cui la vita regala a piene mani salute amore e cure e giochi. Quei pochi che, come principi eletti su questo pianeta, vedono garantiti diritti che dovrebbero essere di tutti.

E ci sono bambini che la vita non gli funziona, e vivono poveri di possibilità e di amore e di cure.

Ai bambini dentro le carceri con le loro madri, a quelli dentro gli ospedali che trasformano in camerette colorate le stanze che li accolgono per le cure. Ai bambini che vedono le loro mamme piangere, sommessamente le proprie tristezze, a quelli che per questo si sentono in colpa.

Ai bambini sulle strade, sulle nostre come in quelle di Rio de Janeiro, ché non esistono solo i meninos de rua. A quelle creature affidate da solerti servizi sociali a famiglie affidatarie che non raggiungono i loro cuori. Ai bambini sfruttati, maltrattati, umiliati, naufragati, terremotati, ai bambini migranti rispediti nelle loro misere patrie. Ai bambini contesi, a quelli che un fine settimana con mamma e uno con babbo. A quelli che si sentono soli ma non sanno dirlo. A quelli che capiscono tutto. Anche a quelli rompicoglioni viziati, messi al centro dell’universo, a cui tutto è dovuto.


Ai bambini abusati…Chi glielo dice che ci sarà l’amore dolce e prezioso un giorno?

Chi li aiuterà a crederci?


Verso i bambini, creature meravigliose e indifese, nutro un senso di colpa, inutile e ipocrita…

A tutti tutti dobbiamo chiedere scusa, poiché offriamo loro un mondo malato in cui crescere, un mondo malsano e ignorante e sessista e razzista. Perché stiamo trasmettendo disvalori, perché la nostra indifferenza e il nostro individualismo sono gli errori per cui pagheranno, da grandi.


I bambini dovrebbero essere una risorsa, una cosa sacra, un dono inestimabile…


E disegnano i bambini, disegnano la guerra, le catastrofi, il dolore e qualche volta la gioia. Con tratti incerti raccontano di case venute giù, di morti ammazzati, di grandi che litigano e urlano mentre loro si fanno ancora più piccoli e si rintanano in un cantuccio. Disegnano saluti e addii, carezze e sorrisi. Ci guardano e ci ascoltano, spesso imparano proprio quello che non vorremmo mai insegnargli. Noi siamo il loro metro di giudizio. Noi, tutti, siamo responsabili.

Nessuno escluso.



11 maggio 2009

Umanità

grazie a Prog per la segnalazione

(dal blog di
Loris
)

Restiamo umani

A tutti i dirigenti della Sinistra Italiana

Un secondo barcone di sventurati è stato respinto e ricondotto in Libia.
Quanti erano? Non è importante. 100,… 20… ,…1, non ha importanza. Sono stati violati dei diritti e a violarli è stato il governo del nostro paese.

Questi diritti violati costeranno a povera gente che sfuggiva a guerre massacri e fame in alcuni casi tortura e morte.
Ho fatto una carrellata veloce e più o meno tutti i dirigenti della sinistra, con toni più o meno diversi, hanno parlato, scritto, condannato.
Non Basta!!!

A fronte di questa infamia c’è un’esigenza precisa, ineludibile, che la sinistra dia una risposta unica e compatta antirazzista. Non possono esserci distinguo e non può essere una campagna elettorale che spegne il nostro sdegno.
Chiedo che questo appello venga raccolto e si concretizzi nel giro di poco tempo nella risposta della Sinistra italiana contro al razzismo, contro l’intolleranza e per ristabilire i diritti di asilo e di accoglienza.

P.S. Chi condivide questa richiesta copi e incolli sul proprio blog il post senza aggiungere o togliere nulla. E’ una richiesta minima ma di enorme significato. Facciamoci sentire tutti insieme in un’unica manifestazione o in cento città contemporaneamente.




9 maggio 2009

...eppure...

è da qualche giorno che questa canzone non m'abbandona...


3 maggio 2009

...una chimera che nasce e risplende...


“Dì, papà, cos’è la morte?”


-Un errore, una casa in cui ci si addormenta,

un vecchio malinteso,

un cane stanchissimo che dimentica il suo dolore

sdraiandosi felice accanto a un fuoco una bella sera.


“Dì, papà, cosa sono gli uomini?”


- Sono principi, mendicanti e pazzi,

artisti e poverelli,

lupi e agnelli,

piccolissime cose fragili e mirabili

che un nonnulla basta a vincere,

montagne eterne dove nascono i ruscelli


“Dì, papà, cos’è la vita?”


- Una bella avventura, un gioco di mano senza il villano,

una chimera che nasce e risplende,

un arancio dalle radici profonde, un viaggio immobile

che incanta e ci cambia.


da: Il mondo senza bambini e altre storie, Philippe Claudel, Milano, Salani, c2009