6 gennaio 2017
quella mattina
Camminavo, quella mattina, con lo sguardo a terra, come
quando si percorrono strade conosciute e tutto sembra scontato.
Odori, suoni,
colori.
Le strade che si intersecano, lunghe e strette. Le case, quella casa…
di un colore instabile, un avventuroso fai-da-te restituisce diverse tonalità di giallo.
L’altra, che ha la forma di un triangolo isoscele e sempre mi fa immaginare
stanze appuntite…
Sembra tutto già noto.
Quella mattina io ero dentro a giorni storti, dentro fino al
collo…
E quando gira così mi sento
immeritevole di qualunque cosa, soprattutto della meraviglia e dello stupore. E
camminavo con lo sguardo a terra.
Poi però ho alzato la testa a controllare l’umore del cielo,
e questo ho visto
I peluches stesi ad asciugare. E quella casa, di colpo, ha
cessato di essere scontata.
Un’immagine così. Una tenerezza penetrante. Un semplice
gesto di cura che andava ad aggiungersi ad altri, forse dati per scontati.
L’amorevole attenzione di chi ha a cuore…
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
nulla da aggiungere, hai detto tutto con poesia
grazie Sabina, per l'attenzione
La tua sensibilità, per quanto tu cammini guardando a terra, è attratta da ciò che è bellezza e cura. Grazie
Emilia
Non basta rallentare, prendere la bici invece dell'auto o andare a piedi. Ci vuole una predisposizione d'animo, un'attitudine a osservare e collegare. A sprazzi vediamo davvero.
Posta un commento