4 giugno 2015
come si può
Come posso…
Può diventare un modo di stare al mondo, una maniera di
portarsi, di essere presenti e vivi ma come si può. Quel giusto tanto. Coi
propri limiti e senza straffare.
Amo come posso. Conduco il dolore come posso. Apro e chiudo
porte. Imparo lentamente una disciplina, ci provo, lo faccio come posso. Ho
paure che mi schiacciano ma, nelle tasche, sorrisi cari che spingono in avanti.
E, come posso, cerco di farne tesoro.
Molto spesso mi guardo intorno, in campagna, e vedo le tante
cose bisognose di cura, quelle tenute in sospeso e quelle trascurate in attesa
di giorni migliori. Anche qui finisco per dirmi “farò come posso”.
Rembrandt firmava i suoi quadri con un’espressione che nel
dialetto fiammingo del XV secolo significava appunto
Come posso
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2 commenti:
Non bisogna farsi prendere dall'imponenza delle cose da fare e lavorare. C'è una frase di Rene Dubos che dice "pensare globalmente ed agire localmente". Ecco occorre pensare in "grande" , ma intanto muoversi sul "piccolo".
mi sembra un ragionevole consiglio, Guglielmo.
Ci proverò ;)
grazie!
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