8 maggio 2013

di ricordi ed esercizi



[…] Astro dell’alba, tu chinavi gli occhi

Ed erano le nostre ore più dolci

dell’olio alla ferita,

più gioconde dell’acqua fresca

al palato, placide più che l’ala del cigno.

Era la nostra vita nel tuo palmo. […]

Ti scriviamo ciascuno le stesse

cose,  ciascuno innanzi all’altro tace

rimirando per sé lo stesso mondo,

la luce e l’ombra sopra le montagne

e te.

Chi mai ci leverà dal cuore tanta pena? […]

[Da: Ghiorgos Seferis, Scirocco (trad. Di Filippo Maria Pontani), Crocetti]

Mi offendeva, ogni giorno, la mia pelle scura di campagna al cospetto del tuo corpo bianco d’ospedale. Tutto quel bianco e i tuoi vestiti colorati che le persone passavano apposta ad ammirare, insieme alla tua dolcezza. Perché in un ospedale i colori hanno un effetto e un valore unici.

E si sta così ora…a farsi bastare i ricordi, quelli belli e bellissimi da rincorrere.

Quelli che sempre bruceranno, morderanno la carne viva, quelli da cui non si riesce a difendersi…

Modulare il proprio udito al rumore di un’assenza.

Un vuoto che non si riempie con niente

Questo è.

Io non sono mai stata brava a lasciar andar via le persone

figuriamoci te

e figuriamoci per sempre.

Quanti esercizi nuovi da imparare, da inventare, cui assegnare effetti catartici, illusori, ingannevoli…

Ogni giorno

“Lei non sarebbe contenta del tuo dolore”

E questo è sicuro. Ma lei non c’è e questi condizionali finiscono per indurre stanchezza se non anche fastidio. C’è davvero un tempo per tutto. E ognuno ha il suo. Che venga rispettato!

“Lei non sarebbe contenta se mi allontanassi dal mio centro” penso io.

Per questo e per altro ancora servono gli esercizi. Perché i passi diventino lievi, per lasciare impronte leggere da gabbiano sulla spiaggia.

Perché infine…ognuno ha l’inganno suo.


 



7 commenti:

adele ha detto...

Oggi ho pianto, è stata questa la mia reazione al video, da giorni ricacciavo dentro tutto...oggi, in questo momento, tutto scorre libero senza freni
Grazie e a presto

TeZ ha detto...

Bellissimo.
Sublime in quel chiudersi con:
"Perché infine…ognuno ha l’inganno suo".

arnicamontana ha detto...

Adele e TeZ...grazie per la vostra attenzione. Un bacio ad entrambe

Anonimo ha detto...

Modulare il proprio udito al rumore di un’assenza.

Non riesco a trovare parole adeguate per omaggiare questa frase. E' bella, infintitamente bella, piena, anzi, satura.

Leggerti è sempre un brivido.

Infiniti baci
Claudì

arnicamontana ha detto...

Grazie Cla...brivido perché sai di cosa parlo..mi fa piacere che sia passata e che abbia lasciato una traccia. Ci tengo a te!

Giovanna ha detto...

... e io lo rispetto!

arnicamontana ha detto...

Giovanna...e io lo so e ti ringrazio