16 aprile 2013
Lo scialle della luna
[Maria Lai, Tenendo per mano il sole, 1983]
Da molto tempo, forse
addirittura da quando ho aperto il blog, avrei tanto voluto scrivere di Maria
Lai, la più grande artista sarda della seconda metà del Novecento.
...E invece mi ritrovo a
dedicarle due righe ora che se n’è andata.
L’ho incontrata una sola
volta, qualche anno fa, ad un festival letterario.
Una notte di stelle in un
abbraccio di case in granito.
Raccontava l’arte per come
l’aveva sempre vissuta, e chiunque - ci potrei giurare - era incantato ammirato
e commosso. Una bambina di 91 anni l’ho sentita definirsi una volta.
Una bambina che tesseva
la sua arte, che raccontava le storie con un telaio…
Una bellissima persona la
cui scomparsa mi colpisce, naturalmente…
ma a prevalere è il senso
di gratitudine per averla incontrata.
Di tutte le sue opere,
quella che amo maggiormente è la performance “Legarsi alla montagna”.
Nel 1980 il sindaco del
paese natale, Ulassai (con l’accento sulla prima a), aveva commissionato all'artista un’opera
che rappresentasse un monumento ai caduti. Maria aveva controbattuto proponendo
un monumento ai vivi.
Così, l’anno successivo aveva coinvolto il paese tutto, un
piccolo centro dell’Ogliastra, in un’azione artistica dalla forte valenza
sociale. Quella di legare con un nastro celeste le case l’una all’altra e poi tutte
loro alla montagna. Lo svolgimento, in accordo con la popolazione, doveva
seguire un preciso codice:
laddove le famiglie non fossero
in buoni rapporti il nastro sarebbe passato dritto...
laddove ci fosse stata amicizia
a legare le due case si sarebbe stretto un nodo...
mentre dove c’era l’amore
si appendeva ad un fiocco celeste il “pane delle feste”.
Per chi volesse
approfondire rimando ai video presenti su youtube
E qui
per avere un assaggio delle sue opere
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Grazia, non la conoscevo e l'unica scusante che ho è che non sono sarda.
Cristiana
Due settimane fa ho trovato casualmente una pagina in cui questa artista meravigliosa scriveva in ricordo della sorella di 91 anni, morta da poco:" Ho perso mia sorellina e l'arte ha perso una grande e umile interprete".
I giorni successivi li ho passati cercando di conoscere meglio queste due donne così unite, legate e intrecciate tra loro come le loro opere.
E continuo e sono davvero colpita e contenta di averla ' incontrata'.
Cristiana, grazie a te del passaggio...in questo caso sono contenta di presentarti una grande artista.
Adele, che coincidenza...riesci a recuperare quella pagina e mandarmela?
Se volevi incuriosirmi ci sei riuscita.
ER, conservo molto dentro di me di questa donna...mi fa piacere che queste semplici e insufficienti righe ti abbiano comunque incuriosito.Ciao
Questa donna ha avuto un cuore grande e una mente ancora piu' grande.
Ho cercato riferimenti dopo aver letto il tuo post e ho trovato il necrologio dedicatole dalla sorella Giuliana:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2012/07/07/news/addio-a-giuliana-lai-compagna-di-sogni-della-sorella-maria-1.5374194
Un abbraccio
A.
Mi correggo è il necrologio della morte di sua sorella Giuliana :-(
Maria Lai è stata salutata come lei avrebbe voluto, credo... le "pietre sonanti" di Pinuccio Sciola e sui muri i manifesti che dicevano
"Non si è spezzato il filo, ciao"
Posta un commento