23 febbraio 2013

quando dentro e fuori piove



Quando il tempo di fuori coincide con quello di dentro e l’umidità, nemica giurata della mia schiena, mi costringe a stare chiusa in casa, è allora che la nostalgia si allarga, prende quanto più spazio può. E talvolta non rimane che arrendersi, perché niente e nessuno aiuta a domarla.
Non resta che l’accettazione controvoglia.
Ma combattiva sono e quindi cerco armi, mezzi, strumenti per trasformare questa accettazione controvoglia in qualcosa che non sia rassegnazione e che…mi desti!

Guarda, non chiedo molto,
solamente la tua mano, tenerla
come una piccola rana che così dorme contenta.
Io ho bisogno di questa porta che aprivi
perché vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto
di zucchero verde, di tonda allegria.
Non mi presti la mano questa notte
di fine anno, di civette rauche?
Tu, per ragioni tecniche, non puoi. Allora
io la tesso nell’aria, ordendo ogni dito,
e la pesca setosa della palma
e il dorso, questo paese d’alberi azzurri.
Così la prendo così la sostengo, come
se da ciò dipendesse
moltissimo del mondo,
il succedersi delle stagioni,
il canto dei galli, l’amore degli uomini.

[Julio Cortàzar, New Year]


Quando la natura non può soccorrermi mi affido quasi sempre alla poesia.
Ha perso, dentro di me, quella forza salvifica che esercitava, ma questo dipende da me, non dalla poesia. Ciononostante da lei mi aspetto che dica per me.
Che per conto mio affronti questa nostalgia e me la faccia sembrare solo dolce.


5 commenti:

adele ha detto...

E con le tue parole aiuti tanto e sempre anche me.
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

cara Arnica, sono una vecchia e affezionata lettrice delle Intermittenze del cuore, ormai lontana dai blog in maniera irreparabile. ma con te è diverso, mi è sempre piaciuta la delicatezza con cui tratti queste riflessioni intime, mi piace la semplicità che c'è nei tuoi scritti. ti auguro una buona vita, io continuo a leggerti. ciao

Giovanna ha detto...

Ogni tanto ci si puo o ci si deve abbandonare alla malinconia , al rimpianto , alla tristezza ! Siamo semplici esseri umani e lottare sempre è molto faticoso ! Ci vuole una pausa per poi riprendere la marcia che deve condurci alla " salvezza" ! Trovo bellissima l'immagine dell'uccellino che cerca di resistere... L'ho salvata appena la pubblicasti .... Resistere e arrendersi è un'altalena continua!
Ti abbraccio!

arnicamontana ha detto...

Adele cara, sorreggersi vicendevolmente è una necessità. Grazie della tua presenza.

Vecchia e affezionata lettrice...ti ringrazio per quello che mi scrivi... a me sembra di dire sempre le stesse cose e di essere pure un po' noiosetta e non più neanche che senso abbia questo blog...Grazie per aver lasciato una traccia. In quest'ultimo anno ho perso per strada molti miei lettori, chissà tu chi sei tra questi/e. Grazie comunque...

Giovana, hai ragione: ogni tanto ci si può lasciare andare, lo so...Ma l'imperativo di REAGIRE è sempre in agguato e forse non è un male. L'immagine dell'uccellino l'ho trovato un giorno per caso sul web e mi ci sono riconosciuta all'istante. Un abbraccio grande anche a te

guglielmo ha detto...

Non avevo letto questa cosa tua. Pare una risposta al mio post del 24/02. Comunque invidio la tua forza d'animo...