31 gennaio 2013

fate largo ai complicati!



Regrediamo tutte le volte che rinunciamo ad una parte importante di noi, quando la mettiamo in ombra a beneficio di altri, o di un’altra sola persona oppure di una condizione fisica e mentale su cui ci si aggroviglia.
Sul momento non si è consapevoli, è ovvio, anche se dubito che qualora lo fossimo agiremmo diversamente..
Mentre si vive questa “rinuncia” di sé, è da altro che il nostro sguardo mentale viene attratto e si diventa accondiscendenti verso quello che vogliamo vedere.
Accondiscendere, offrire la propria fragilità e non la propria forza, così che gli altri finiscano necessariamente per volerci bene…
E può sembrare un ricatto, io lo so, questo modo così infantile di vivere le relazioni, dove l’infantilismo sta nel fare quello che all’altro fa piacere col solo intento di vedersi accettati e benvoluti. Come, bambini, da un genitore assente, o dalla maestra forse, chissà…
C’è quella stessa richiesta. Ma il ricatto è altra cosa.
La lezione peggiore, io penso, è prima di tutto quella che offriamo a noi stessi…
Quel mettersi volentieri in secondo piano, quel mostrare le proprie ferite ed esporsi, quella dimenticanza di sè…
non è un danno verso se stessi prima di tutto?

E’ complicato l’animo umano, e più è complicato, più mi affascina.
Più è complicato, devo dire con spietata concretezza, più psicologi-psichiatri e indagatori a vario titolo si arricchiscono (magari non tutti! Strizzo l’occhio agli amici indagatori)…
Più è complicato,  più le case farmaceutiche gonfiano le proprie casse.
Più è complicato, più è solo.
Spesso disilluso o eccessivamente critico.
Spesso dipendente.
L’animo umano complicato se ne va in giro sapendo che della propria integrità quello che arriva all’esterno è un pezzetto di stoffa sgualcito. Le complicazioni, dentro una persona, appannano la vista altrui, scatenano il giudizio, producono etichette, tag, catalogazione e classificazione..
Penso che in questo mondo confuso, ansioso ed ansiogeno, l’animo complicato dovrebbe camminare ben saldo sulle proprie gambe, dritto nella schiena e nello sguardo, dovrebbe sentire quante e quali Complicazioni gli passano accanto… ciascuna a suo modo, con la propria dignità di esistere. Senza l’ansia di essere accettati per forza, perché sarebbe onesto comprendere che non possiamo essere accettati da tutti, esattamente come non siamo capaci, o disposti, a farlo noi.

3 commenti:

giardigno65 ha detto...

non si può piacere a tutti !!!

adele ha detto...

Non so se mostrare le proprie ferite ed esporsi sia dimenticarsi di se.
Il mio animo complicato è in un momento di riflessione, sono davanti a me con tutto il peso che questo comporta, mi vedo senza paraventi , cerco di ricucire i pezzi, ma avrei bisogno di un abito nuovo, confezionato da me e rifinito punto dopo punto

Arnicamontana ha detto...

cara Adele, hai ragione: le due cose non sono legate tra loro, si è trattato di due pensieri che nella mia mente si sono incrociati, infatti non credo di essere stata molto chiara...succede nei periodi confusi.
Ti auguro di trovare quanto prima la stoffa e la foggia giusta per il tuo abito nuovo, sono sicura che sarai bravissima a confezionarlo. Un abbraccio