5 maggio 2012

pensandola...sempre


Non mi genufletto davanti ad un altare
Non mi rivolgo a nessuna divinità
Perché mi sento afona
E’ la natura a soccorrermi,
quando mi accorgo che il mondo va avanti
senza i tuoi grandi occhi
E interrogo il vento e le nuvole, i rami e le foglie
persino l’acqua che scorre e i giorni di siccità.
Avevo dita contadine che si affaccendavano e gioivano
Ora domandando si rivolgono a ciò che le circonda e
che, nonostante tutto, continua a prosperare.
Sopravvivere è anche questa atrocità:
una realtà sbattuta in faccia al risveglio, i silenzi che chiedono conforto,
la paura di dimenticare gesti e sguardi e toni di voce
la paura che il tempo non lenisca
perché io non voglio dimenticare.

(sempre per Scricciola che mi manca come l'aria)

3 commenti:

guglielmo ha detto...

Non escludiamo nulla, sappiamo così poco...

Anonimo ha detto...

(...)Ora domandando si rivolgono a ciò che le circonda e
che, nonostante tutto, continua a prosperare...
Sempre A.

Giovanna ha detto...

Non so che dire!Posso solo augurarti che il tempo arrivi come un balsamo a lenire il tuo dolore straziante. Posso augurarti di non dimenticare mai nulla, ma che i ricordi non provochino questa atroce nostalgia...posso augurarti che la primavera con i suoi fiori e i suoi profumi e i suoi frutti risveglino le tue operose dita contadine...
Ti abbraccio!