6 ottobre 2011

un bel carretto

Da un po’ di tempo, al mattino, proprio quando il cielo inizia a rischiararsi e a salutare la notte, i miei cani innescano un gioco all’inseguimento per tutta la campagna, e spesso decidono di incontrarsi sotto la mia finestra. Mentre aspetto che la sveglia butti giù dal letto il mio broncio, li ascolto invidiando tutta quella energia. Forse si rincorrono, così di buon mattino, per sgranchirsi le ossa, di sicuro c’è che salutano il nuovo giorno con allegria, a dispetto della mia resistenza ad accoglierlo, certe mattine, questo nuovo giorno.


Penso che a dare inizio ai giochi sia quella pazza scatenata di Didì e la sua sfacciata allegria, Leo per forza di cose la asseconda ; perché Leo ha bisogno di una spinta, e anche di un bel carretto che trasporti la sua stanchezza.


A volte è giusto quello che ci vuole.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo tutti bisogno di una spintarella. Il problema è trovare chi è disposato a darla...
Bentornata

giardigno65 ha detto...

sicuro

Angelo azzurro ha detto...

A volte vorrei essere un animale differente dalla specie uomo. A proposito di emozioni, credo che per loro sia tutto molto più semplice ed istintivo

Giovanna ha detto...

Bell'immagine...sia la foto dei cani, che la metafora del carretto che trasporti via, lontano, la stanchezza che è diventata parte di noi! Noi siamo come Leo...ma intorno non vedo gente sfacciatamente allegra come Didì che ci sproni, e probabilmente non ci lasceremmo coinvolgere...ma di quel carretto...ahhh quanto avremo bisogno!
Un abbraccio mia cara!

Emilia ha detto...

Un caro abbraccio
Giulia

Anonimo ha detto...

Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui è passata una gemma o una tempesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mai amata.
Qui passò forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui passò soltanto il mio tormento.

(Alda Merini)
*A.