8 aprile 2011
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"[Sono] un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore" Marguerite Yourcenar
E poi ti voglio bene, nel tempo e nel freddo.
[Julio Cortàzar]
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“cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua”
[Wislawa Szymborska, da: Nulla due volte]
Vorrei consigliarti ciò che mi consiglia
questa velata sera di marzo
e non so cosa.
Dovrebbe diventare un’opinione,
un puro assaggio, l’anima che sale
dal paesaggio del mondo aperto al mio terrazzo –
tutto è più intorno – le vite nelle strade,
i monti dentro i cieli e di sicuro, in qualche punto,
mari. Ci vorrebbe del tempo per spiegare
che allargando lo sguardo
si sparisce, e quanto è bene.
[da: Silvia Bre, Le barricate misteriose, Einaudi, c2000]
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire un libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere a voce alta
10. Il diritto di tacere
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
[ Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi, 2002]Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché non viene aggiornato con regolarità, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
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7 commenti:
Cara Arnica... video molto suggestivo ed eloquente, ma non mi trova d'accordo su tutto...proprio no! Non sono arrivati nella terra sbagliata, o meglio qualsiasi terra che NON POSSA ospitarli è sbagliata, ma bisogna distinguere tra chi non può e chi non VUOLE. Tutti stanno giocando sulla pella di questa povera gente e solo gli italiani stanno facendo qualcosa mi pare. Bisogna distinguere tra chi arriva ( o cerca per poi morire in mare)perchè scappa dalla guerra e chi scappa da altre situazioni.E' tutto molto triste, ma come possiamo noi farci carico di tutti? Io so che tutto questo mi fa paura. Perchè sono tanti, troppi...troppi davvero. E perdonami, ma non capisco neanche la rabbia di tanti di loro che avrebbero voluto essere trattati meglio. Io provo sensazioni strane e inconffessabili. Ma mi chiedo: se io venissi a casa tua senza essere invitata potrei poi arrabbiarmi con te che non puoi offrirmi nè un tozzo di pane nè una branda per dormire? Al di là dei buoni motivi che possono avermi spinta ad invadere la tua privacy! Sai che l'altra mattina dopo aver pulito invece di lasciare tutto spalancato e aperto come faccio abitualmente ho sentito l'urgenza di chiudere tutto? Molti sono sbarcati clandestinamente nelle nostre spiagge e questo cambia le nostre vite...nell'indifferenza di chi vuole chiamarsi fuori e continuare come nulla fosse!
Un abbraccio!
Quante volte noi occidentali abbiamo invaso la loro terra da padroni. Quante volte noi italiani siamo andati nella terra degli altri!!!
Ma a noi tutto è permesso, a loro no!
Credo che sarebbe ora di non pensare questo paese di nostra proprietà, ma di di trovare risposte economiche che non facciano l'interese solo di qualcuno.
Niente è nostro!
Un abbraccio cara amica
Giulia
Giovanna, non ci crederai ma qualche tempo fa ho sentito una donna dire che teneva porte e finestre chiuse anche quando era in casa per paura dei ladri d’appartamento. Parlava di conterranei, mica di clandestini irregolari con o senza permesso di soggiorno…Spesso disoccupati rabbiosi pronti a tutto. La disperazione può spingere anche i “nostri” a violare la tua privacy.
Penso a come mi sentirei se mi trovassi improvvisamente circondata, invasa anche, da questa moltitudine di persone smarrite, spaventate…Credo che a farmi paura sarebbe tutto quel dolore.
L’organizzazione degli sbarchi attiene ai politici e assisto con vergogna da quali sentimenti essi siano mossi. Io non sono per “svuotare la vasca” o per il “fuori dalle palle”.
Sono per l’accoglienza, non per il respingimento. Per lo stesso motivo per cui credo che gli extracomunitari in un ospedale non debbano essere denunciati ma curati, in definitiva perché il fatto che siano esseri viventi viene prima di qualunque classificazione. Credo che in generale anche la tua posizione sia questa, prendo questo tuo intervento come frutto della paura dell’invasione, ma pensa che quella che tu chiami pretesa a me quasi quasi conforta, perché ci vedo un’affermazione di dignità. Giovanna cara, penso che noi siamo stati solo un po’ più fortunati a nascere in questo posto e non in un altro, e che questa fortuna non ci deve far sentire padroni del territorio.
Ti abbraccio dissentendo :-)
Giulia quanto tempo! Ecco, sono d'accordo: niente è nostro.
un abbraccio
Cara Angela... sapevo che non avresti condiviso nulla di quanto ho scritto ma sentivo comunque di dover esser sincera sino in fondo, come sempre! Ho sorriso anche del tuo tentativo di reinterpretare le mie parole, ma devo deluderti...forse! Io sono per il diritto ad essere curati tutti, sono per l'accoglienza quando questa è veramente tale, quando si può accogliere e dare condizioni di vita dignitose...ma quando non ci sono queste condizioni la mia porta e la mia mente si chiudono.Dalla Tunisia sta arrivando di tutto...in centinaia sono evasi dalle patrie galere, c'è una moltitudine di persone che non si riesce a controllare!Alcuni sono stati sbarcati da grandi navi nelle nostre spiagge come già detto...e alcuni hanno fermato dei ragazzini che circolavano in bici chiedendo loro di dargli le scarpe. Il primo pensiero e istinto...è provare un moto di umana compassione e solidarietà...pensi che hai a casa tante scarpe che non usi più e che gliele darai...poi puoi dargli del pane, una coperta e una bottiglia d'acqua...ma se l'emergenza dura tutti i giorni e a migliaia continuano ad arrivare non ci sarà più nulla da dare a nessuno. Qui cara Angela non basta la carità di un giorno o di un mese...non basta la pietà...qui, non ce la possiamo fare...siamo allo stremo tutti!Hai visto ieri in TV quanta migliaia di famiglie si stanno rivolgendo alla caritas? Come possiamo accoglierli tutti? Dove dormiranno? Cosa mangeranno, cosa faranno? E hai ragione, non mi fanno paura solo i clandestini...stanno iniziando a farmi paura anche i miei concittadini! Sai quanta violenza VERBALE devo subire a lavoro? Sanno di aver torto ma urlano e mi trattano male perchè pensano di essere giustificati dal bisogno. La situazione è esplosiva! Non penso che il mondo sia mio, che sia mia la terra e il mare...è mio ciò che sto costruendo con grande sacrificio e quello non me lo deve toccare nessuno SE IO NON DO IL PERMESSO. In definitiva, ciò che mi fa paura e rabbia è l'arroganza, la pretesa, la mancanza di umiltà da qualsiasi parte arrivi mia cara Angela, a prescindere dai bisogni che hai. Il nostro governo fa ridere, fa paura che non riesca a farsi rispettare ed aiutare dalla comunità europea...Anche questo fardello se condiviso con tutti i paesi sarebbe più leggero...e potresti veramente accogliere chi resta con la dignità che deve esser riconosciuta a qualsiasi persona da qualsiasi parte arrivi. Un abbraccio mia cara...e apprezza il mio "coraggio" di dire sempre ciò che penso, anche quando so che dò una delusione ad un'anima pura come la tua!:-)
P.S. io mi sto imbastardendo!
macchè delusione Giovà!se la pensi così io ti rispetto e anzi mi scuso se ho cercato di reinterpretare il tuo pensiero sicuramente sbagliando.
Questa paura di cui parli però mi ricorda troppo la paura usata e abusata strumentalmente dalla destra, da tutte le destre della storia. Mentre conservo immagini di una Cagliari accogliente, di un lenzuolo attaccato alla rete della caserma dove i migranti hanno scritto "Cagliari grazie per l'accoglienza senza frontiere"...
Pazienza se non la pensiamo allo stesso modo, io apprezzo il tuo "coraggio" di dire come la pensi, perché so che è un'abitudine sincera.
Ti lascio un abbraccio... Tutto bene?
Giulia
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