Cercavo sorrisi – ne era
colmo l’inverno – appena
sotto la pelle – del ghiaccio
e io non lo sapevo
Senza pazienza com’ero
non lo sapevo – ma l’inverno
soave durava e soave
oh quanto soave fu
nell’invitarmi a sedere
davanti a una tazza
di luce.
[da: Giusi Quarenghi, Ho incontrato l’inverno, Campanotto Editore, 2007]
Ogni volta che leggo questa poesia penso che solo i poeti possono attribuire l’aggettivo soave all’inverno…Io, che poeta non sono, neanche nei giorni migliori arrivo a trovare soave il freddo, il buio, l’umido…Con una sfacciata scontentezza, io, conto i giorni che mi separano dalla primavera. Forse non ho guardato bene…forse non ho saputo dispormi ad accogliere l’invito dell’inverno…Domani guardo meglio.
Quel che è certo è che questo mi auguro e auguro a tutti voi:
disporsi ad accogliere e
riuscire a sedere davanti a una tazza di luce.
Auguri a tutti!
9 commenti:
Cara Arnica, bellissimo augurio il tuo!
"Sediamoci davanti a una tazza di luce"
Grazie! Sono felice di ritrovarti.
E tanti auguri per un Nuovo Anno Sereno.
Lara
.. e che la luce riesca ad entrare... buon anno!
L'inverno ha i suoi lati positivi ed un suo fascino, soprattutto se si sta in casa davanti ad un camino -:) ma anche girovagando nei boschi come faccio io...-:)
Ciao Arnica, accetto volentieri l'invito: anch'io amo la luce e il tepore sulla pelle.
Buon anno a Te, che ti porti tanti giorni migliori
Sono come te...con il gelo nel corpo e nei pensieri...No, l'inverno non predispone all'accoglienza...a meno che non hai un bel camino. Mi associo a te...e aspetto la primavera!
Auguri, col cuore!
Io, la solita "bustiancontrario", amo l'inverno. Ne amo il silenzio, la vita "sospesa" e sotterranea. Amo questo suo lavorare in modo discreto e anonimo per concentrare energie che esploderanno poi in primavera, questa sua miracolosa capacità di preparare la vita. Lo trovo davvero "soave" (anche se poeta non sono...). E poi, vuoi mettere il gelo e l'umido che impediscono al mio vicino di stare all'aperto col karaoke a manetta? Più soave di così!!!! :D
Non so che dire, cara Arnica, io sono una tipa un po' strana
:-)
Amo il caldo dell'estate ma anche il freddo dell'inverno, il mare ed il sole ma anche la neve e quel gelido grigiore che tutto avvolge...
E la tazza di luce è sempre là, ad aspettarci...
:-)
Un 2011 di giorni serenamente vissuti.
Un abbraccio.
Che bella poesia, che bel post, cara Arnica! Per me, anche l'inverno ha una sua bellezza. Pensa a gustarti una tazza di luce in estate, con il caldo, tutti sudaticci e spossati ...non avrebbe lo stesso sapore, lo stesso meraviglioso incanto.
Un saluto e buon tutto.
Una volta,diversi anni fa, scrissi che l'inverno è la vera stagione della tenerezza, pensavo al calore di una tazza di té, pensavo alle confidenze che ci si scambia cos' volentieri nel chiuso di una stanza, mentre fuori forse piove, pensavo allora alla tenerezza allo stesso modo in cui oggi ho letto della soavità dell'inverno.
Che bella cosa hai pubblicato...
Tereza
p.s.: ho cambiato sede al blog, ho traslocato qui http://quitereza.blogspot.com/
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