13 agosto 2010

mese antipatico

Agosto non mi è mai piaciuto particolarmente. Quando poi ho capito che non sarebbero tornati i lunghi campeggi di vita selvaggia, ho cominciato a patirlo.

L’estate mi piace, ma questo mese di sospensione, dove tutto sembra fermarsi, tranne le invasioni barbariche, questo mese in cui se ti si rompe qualcosa puoi vedere arrivare la tua disperazione al culmine della sua potenza, mi è nemico.

Tutto chiuso. Tutti in ferie. Tutti fuori.

Esodo e controesodo tuonano implacabili da radio e tv come ogni estate.

Ovunque, nelle strade deserte della città, il minaccioso cartellino che indica la chiusura da…a…

Per chi è affetto da sindrome di continuità (esisterà di sicuro) è un bel dramma.

Chi resta…a casa, in città, in campagna, in collina, al mare…chi resta dove sta tutto il resto dell’anno deve quasi abituarsi a non esistere, e si sente più solo della particella di sodio di quell’acqua lì. Chi resta deve organizzarsi come se ugualmente dovesse partire….Non si sa mai…

I forzati del lavoro lavorano.

E gli sbarchi sulle coste ci sono lo stesso, anche sotto cieli di stelle cadenti che ascoltano desideri impossibili. Continuano le violenze ai danni delle donne e continuano (o aumentano a dismisura in questo mese?) gli idioti alla guida che pensano di vivere dentro un video-game.

Agosto per me è nemico. Lui lo sa e me l’ha sempre fatta pagare. Ci siamo reciprocamente antipatici. Per tentare di trovare la nota positiva in ogni cosa mi dico che, come di un boccone da ingoiare per forza, ne ho già mandato giù la metà!


[…] Ma la giornata mi aveva già chiamato. E cosa faccio,

vado? Smanioso azzurro che vuole essere

occupato. Ma a occupare il giorno

non abbastanza voluminosa sono,

alla piccola sera mi dispongo

a un più modesto compito.

Però, le baldanzose nuvole che avanzano!


[da Patrizia Cavalli, Pigre divinità e pigra sorte, Einaudi, c2006]

3 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

Ho una sorta di allergia pruriginosa anch'io per questo mese, ma confesso che è sentimento relativamente recente. Quando ero più giovane, mi piaceva l'allegria di questo periodo. Quando abitavo vicino al mare, in agosto vedevo i parenti lontani. Mangiavamo l'anguria in giardino e si stava insieme fino a tardi. Poi c'erano le feste a cui si partecipava numerosi, con il gusto di condividere anche solo la compagnia. Ora è finito tutto, tutto è cambiato. E agosto non ha più lo stesso sapore, anzi.
Ferragosto, poi, è una festa che non capisco. Un giorno di festa da celebrare in un mese che è già consacrato alle vacanze. Che senso ha?

progvolution ha detto...

Il peggio è passato.

desaparecida ha detto...

io vivo agosto come la preparazione e la conclusione di qualcosa.
Senza progetti nè troppe tempeste un pezzo di anno strano.
Però leggendoti oltre ai molti aperitivi in più....è cambiato qlcosa in me con il passare del tempo,non ho più l'euforia di un tempo...ma d'altronde l'adolescenza è lontana.
un bacio :)