11 novembre 2009

Tentare la vita

[Edgar Degas, L'Absinthe, 1876]


Carmela è una donna piccina, sulle spalle ricurve puoi vederci il peso non tanto degli anni ma delle umiliazioni e delle rinunce, il peso dell’indifferenza e del disamore…Eppure Carmela ha un sorriso per tutti, ricchi e poveri, grandi e piccini…Ha un sorriso che sa di colpa per una vita stramba che le si è incollata addosso come quel vizio assurdo. La vedo tutti i giorni, tra la schiera dei disperati cercatori di fortuna, no Carmela…il tuo sguardo non può stravolgersi così e diventare untuttuno con la videata di quelle macchinette succhia soldi. Il tuo sguardo è dalla bellezza che dovrebbe essere rapito…Ha convinto anche i nipoti a tentar la fortuna, ché se no se le scordano le comodità che hanno tutti gli altri. Gioca di nascosto Carmela, l’ho sentita bisbigliare l’altro giorno al suo vicino di videogioco che “se me lo sa mio maritoooo…..”.


Carmela girati, guardami…oggi voglio dirti di più, oggi ricambiare convenevoli non mi basta, oggi vorrei stringerti, coglierti di sorpresa con un sorriso inatteso e portarti via da quella tentazione che ti ha preso la testa, vorrei dirtelo che ti stanno fregando un’altra volta, che questo Stato si rende complice ipocrita della tua malattia e di quella di tutti i disperati che non ce l’hanno fatta a misurarsi con l’ambizione di giorni migliori. Le dipendenze si possono curare Carmela, dicono così anche se io non posso promettertelo. Però la sento la tua vergogna, la tua colpa, e la tua smania.

Ma cosa posso io? Mi sento inutile di fronte al messaggio martellante che si può migliorare la propria vita senza doversi conquistare assolutamente nulla, senza studiare, fare progetti, sputare sangue per perseguirli…di fronte a questo modello di futuro posso solo opporre il mio disgusto, e basta.


Cosa posso io di fronte a win for life che ti promette un vitalizio per 20 anni?



7 commenti:

la signora in rosso ha detto...

l'amicizia... può fare molto! non risolve ma aiuta.

la signora in rosso ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
giorgio ha detto...

Quello che fa più incazzare è che i più forti tolgano il cibo ai più deboli invece di aiutarli. Quando poi è lo Stato che lo fa siamo alla follia. La follia di Stato.

Ma che bisogno c'è di fare tre estrazioni del lotto alla settimana più i gratta e vinci più le lotterie, i bingo, i videopoker, i casinò, ecc.?

Follia, pura follia. Polpette avvelenate distribuite con noncuranza.

Che schifo!

Giorgio.

giardigno65 ha detto...

già come si fa a resistere ?

Lo sai che il quadro che hai messo nelpost dovrebbe essere in mostra a Padova ?

ciao

Giovanna ha detto...

Una droga...una dannata droga. E non aggiungo altro!

lodolite ha detto...

ciao Arnicamontana, ancora mi ricordo l'angoscia che ho provato circa trent'anni fa a Las Vegas, non avevo mai visto quelle macchinette. c'erano tante donne sole, ipnotizzate e vinte. l'amicizia è preziosa, ma io ho la sensazione che per loro, quando giocano, noi siamo trasparenti.
ciao simona

Lara ha detto...

Un tasto molto dolente, infatti.
L'ho visto succedere anche qui vicino a casa. Una signora che aveva un negozio di tappezzeria e che, assieme al marito, lavorava egregiamente, ha cominciato a frequentare il bar accanto che aveva installato slot-machines.
Inizialmente pensavo fosse ammalata: quando la incontravo, sembrava non vedermi e di sicuro non mi salutava.
Passava le giornate (questo lo seppi più tardi) al bar senza guardare in faccia nessuno, continuando a giocare.
Qualche altro mese e il negozio, quel negozietto pieno di trine, di veli, di tende in macramè, CHIUSO.
Cara Arnica hai toccato un tasto angosciante e Giorgio ha ragione.
Ti abbraccio,
Lara