19 ottobre 2009

mi riguarda

Mi riguarda
lo sguardo sconsolato
di certi anziani per strada
e il silenzio sordo

di quelli dimenticati

in ospizi dai nomi altisonanti


Mi riguarda la pioggia
che lava le strade sudice
di certe sudice città
La pioggia che se sei triste
ti aiuta a piangere
e se sei felice
ti fa venire voglia di saltare sulle pozzanghere

Mi riguarda
la sofferenza
di tutti gli esseri viventi
comprese le cavie da laboratorio
Il sequestro di persona mi riguarda
anche quello messo in atto dallo Stato
nei confronti di cittadini
in attesa di giudizio


Roberto Saviano, in questo ingrato Paese

Mi riguarda

Che debba portare una scorta

E che qualcuno oggi pensi di negargliela

Non posso distogliere lo sguardo

Perché mi riguarda


Mi riguarda
il povero
che non può pagarsi un

buon medico
Perché chi può pagarlo,
quasi sempre, proprio per questo,
non paga.

Mi riguarda l’incomprensione, l’equivoco che non

trova la luce

La trave nel mio occhio

Quando mi impedisce di vedere, guardando,

le cose del mondo

Quelle che sono a posto, perché esistono


E quelle che sono lontane da me e dalla mia vita

Semplice e di fatica e però comoda

Non posso distrarmi dall’umanità che

avanza con me

Su questa terra ferita, violata, derisa

Che sembra ci spetti di diritto


Di tutto ciò che ho intorno molto mi riguarda

E io mi sento così piccola…

14 commenti:

Lara ha detto...

Siamo piccoli, cara Arnica, fragili, inermi, perché, come hai saputo scrivere tanto bene tu, troppe cose ci riguardano, cose che viviamo dentro di noi con grande dolore.
Un saluto con tanto affetto,
Lara

guglielmo ha detto...

j care come diceva qualcuno in un paesino sperduto dell'appennino toscano...

lodolite ha detto...

condivido e apprezzo molto quello che hai scritto.
ciao, simona

marina ha detto...

ci riguarda ma ce ne dimentichiamo spesso
marina

rom ha detto...

Sono realtà che tu guardi, vedi, senti, e quelle realtà ti riguardano: ti vedono? ti sentono?
Se quello che provi per quelle realtà tornasse a te, ne saresti avvolta come tu le avvolgi: gli anziani che incontri, la pioggia, le cavie, i poveri, i tanti che guardi con intelligente calore umano ti riguarderebbero con lo stesso calore e la stessa cura. Staremmo a posto, non ti pare? E non sarebbe una forma di narcisismo, un amare se stessi: sarebbe un amare, un amare non indifferente, un amare che vede le differenze e ama gli amabili, e da quegli amabili sarebbe amato.
Accade spesso, mi pare, che chi guarda e vede e sente e ama non è con ciò stesso guardato, visto, sentito e amato: le realtà non lo riguardano, e quel guardare vedere sentire amare diventa una domanda che resta spesso senza risposta.

giardigno65 ha detto...

se senti che ti riguarda seo già più grande ...

giorgio ha detto...

Mi riguarda anche la necessità di riconoscere sanamente e autonomamente i miei limiti per non farmi schiacciare dall'impotenza e poter davvero dare tutto il meglio di me stesso per le cose in cui credo. Io devo sopravvivere ed essere in buona salute per dare agli altri il meglio di me stesso. Devo stare sufficientemente in buona salute.

Ottimo post che va alla sostanza delle cose: i sentimenti e l'amore.

Grazie, Giorgio

Giovanna ha detto...

Il vero uomo e' colui che sente sul proprio viso lo schiaffo dato a qualsiasi altro uomo. (Jose' Marti')

Mi viene da commentare con questa massima che trovo esaustiva. Può essere azzardato definire VERO uomo/donna una persona che empaticamente penetra nella sostanza delle cose, ma chi riesce a farlo, chi riesce a sentire in egual misura la sofferenza umana quanto " quella del ramo che si spezza", chi riesce a sentire di far davvero parte di TUTTO ciò che abbiamo intorno, che siano esseri umani o la natura stessa, beh...è un passo avanti agli altri con tutta probabilità!Condivido anche il pensiero di Rom, perchè sempre più spesso mi ritrovo a pormi domande che restano senza risposta.Ha senso sentirmi parte di tutto, se questo tutto non si sente parte di me, e a me è estraneo?
Un abbraccio cara, grande così :-)

rosso vermiglio ha detto...

E' vero, ci si sente piccoli, piccoli difronte a tante crudeltà del mondo. Vorremmo cambiare le cose, ma per quanto c'impegnamo vediamo che poco cambia. E ci si avvilisce.

amatamari© ha detto...

Piccola ma non inutile.

E mi è difficile aggiungere altro alle tue parole che sento preziose e vere e forti.
Grazie

Arnicamontana ha detto...

Cari lettori amici...alcuni vostri commenti non solo hanno confermato e condiviso l'impotenza che a volte assale, ma hanno completato il senso di questo scritto...

Lara: il tuo affetto mi è così caro!

Grazie a Simona, Marina e Giardigno,

a Rom vorrei dire che ciò di cui parla è un risvolto della medaglia che sì, esiste. Grazie per la riflessione.

A Giorgio vorrei dire che...accidenti! sono d'accordo e mi pungi nel vivo...grazie per la "tiratina d'orecchie" :-)

Giovanna...la citazione da Josè Martì è certamente appropriata e quell'abbraccio grande così me lo prendo volentieri :-)e lo ricambio

Rosso vermiglio: non voglio avvilirmi, serve davvero a poco sebbene le occasioni per farlo sono tante e diverse...Voglio sentirmi partecipe.

Amatamari...grazie a te, dell'attenzione e dei pensieri...inutile forse un pochino sì, lo sono, in questi frangenti :-(
ti abbraccio

Dona ha detto...

Piu' che altro, purtroppo, non ci concediamo tempo a pensieri cosi' scomodi.
Per quanto riguarda Saviano invece, non mi riguarda proprio!
un carto saluto
Dona

Ps: ti ho risposto riguardo all'Abruzzo.

Arnicamontana ha detto...

Dona, grazie della tua risposta...avremo modo di tornare sull'argomento, ne sono sicura. Invece adesso sono io a sollecitare un chiarimento a te: in che senso Saviano non ti riguarda proprio?(se preferisci rispondermi in privato scegli comodamente). Ciao!

SILVIA ha detto...

grazie, anch'io ho apprezzato quanto scrivi in questo post e ti ho pensato scrvenmdo pillola rossa o pillola blu.....a presto