10 ottobre 2009

Greg

Greg era stato abbandonato insieme al fratello una notte di capodanno, al freddo e al gelo, davanti al canile Qua la zampa. E’ avvenuto lì il nostro incontro, in un momento in cui leccarsi le ferite era un bisogno reciproco. Entrambi abbandonati e bisognosi di coccole. Io ero andata a prendere un cane ma Greg viveva in assoluta simbiosi col fratello Leo, camminavano proprio attaccati, andavano a bere e a mangiare sempre insieme e separarli sarebbe stato crudelissimo. Così anziché un cane ne ho portati a casa due. Greg e Leo mi hanno protetta, amata e consolata quando da nessun umano avrei accettato conforto. Ci siamo fatti compagnia e ci siamo amati, e mi piaceva pensare che insieme volessimo superare il reciproco terrore dell’abbandono. Come se si potesse…

Ora Greg non c’è più, in questi ultimi due mesi si era ammalato, abbiamo sofferto e affrontato insieme ogni possibile terapia e prima che io fossi costretta a ricorrere all’eutanasia, se n’è andato così, dolcemente. Ha aspettato che tornassi (ogni giorno col cuore in gola) dal lavoro, e poi è uscito dalla cuccia e si è addormentato davanti l’ingresso di casa.


Così l’ho trovato dopo essermi allontanata per un attimo da lui.


Greg era il mio amichetto fedele, simpatico e combina guai. Mi piaceva da morire quel musetto e quella mascherina nera a metà…Mi piaceva quel cagnetto, qualunque posizione assumesse, mi incantavo spesso a guardarlo….

La notte scorsa ho atteso il canonico concertino notturno che non c’è stato, anche Leo si è chiuso nel suo silenzio e io durante la notte non sapevo più come fargli arrivare la mia vicinanza…L’improvvisa assenza di Greg riempiva ogni spazio.

A poco serve ripetermi che l’ho strappato da una vita in canile e che gli ho permesso di vivere libero e felice col fratello, che insieme siamo stati benissimo e ci siamo scambiati tutto l’amore e la devozione del mondo. Mi serve a poco perché il suo corpicino saltellante mi manca e mi mancano oltre ogni dire quegli occhi profondissimi che mi parlavano.

Mi manca il piccolo Greg e oggi mi sento inconsolabile.

Ed è strano l’amore, che quando è vero e grande, ti fa provare dolore e tenerezza e gratitudine insieme.

15 commenti:

lalia ha detto...

Sei bella, arnica. Inconsolabile e bella.

amatamari© ha detto...

Sì, è così: dolore, tenerezza e gratitudine.

Anonimo ha detto...

A'.....................mi dispiace tantissimo! accetta il mio abbraccio, Lunastorta

giardigno65 ha detto...

la dolcezza non ha pietà ! altro che la violenza...
la dolcezza non ci da scampo

giorgio ha detto...

Ti accolgo con tutto il tuo dolore fra le mie braccia e lo condivido con te, senza limite di tempo.
Giorgio

Sileno ha detto...

Ci sono passato e ti comprendo, poi non ho altre parole.

marina ha detto...

Cara Angela a guardare gli occhi del tuo piccolo Greg ci si sente male assieme a te.
Lo so niente serve. Ci fa bene solo piangere
ti abbraccio forte, marina

Giovanna ha detto...

.......

Arnicamontana ha detto...

grazie di cuore a tutti, ho apprezzato particolarmente il vostro passaggio, forse niente serve ma, lo dico sempre, la vicinanza cura. Grazie davvero, Angela

rom ha detto...

Ora so che ti chiami Angela. Non mi era mai capitato prima di leggerlo, il tuo vero nome.

E' vero, quello che scrive giardigno65.
Forse, leggendo le cose che scrivo nel blog o nei commenti, hai notato che mi sono interessato di quello che viene tramandato detto da un uomo vissuto tanto tempo fa, quando, all'incirca, qua e là sulla Terra risulta che alcuni uomini cominciarono a pensare alla condizione umana. Buddha capì che gli esseri umani sensibili possono essere disarmati, colpiti, inginocchiati, annichiliti, dalla loro stessa "dolcezza", la loro stessa "bellezza". Alcuni hanno la soluzione a questa pericolosa vulnerabilità , ce l'hanno dentro di sé silenziosamente efficace: hanno in sé "la via", possono percorrere il dolore insito nella condizione umana, come quello che tu stai provando, senza morirne, senza dover ricorrere a false soluzioni che sono forme di alienazione. Altri, i più, hanno perso questa capacità, e rischiano molto. A questi, Buddha rivolse parole. Attraverso le parole, cercava di lenire, anzi: risolvere alla radice il dolore umano senza spingerli fuori di sé, senza alienarli dalla propria condizione.
Questo per dirti divagando qua e là cercando di dirti qualcosa che da qualche tempo, diversamente da quello che diceva Buddha, mi viene da dire che il problema non è il dolore insito nella condizione umana - il dolore del "tutto passa", infine - ma il dolore che viene dalla violenza. Cioè: penso che la morte del tuo bellissimo cane non sia invivibile o difficilmente vivibile - dolorosa, sì, ma non pericolosa per la tua capacità vitale, il tuo essere al mondo, il tuo andare nella vita: può esserlo, pericolosa, invivibile, se c'è stata, se c'è violenza.
Per dire: la morte in giovane età di qualcuno che amiamo ci mette duramente alla prova e può sconfiggerci per sempre, non la sua morte in età avanzata, la morte "naturale". Le separazioni che hanno in sé violenza, crudeltà, ci mettono alla prova e a volte ci lasciano feriti, indeboliti, a lungo o per sempre.
giardigno65 dice che è la dolcezza, il problema - la dolcezza davanti alla violenza, mi viene da dire. La dolcezza disarmata. La dolcezza sviata e sviante - fuori "via", via dalla "via" :-) .
Se non c'è stata violenza nella morte del tuo amato cane, questo momento passerà lasciandoti integra e più sapientemente "dolce", così, quando dovessi vivere un dolore che mi desse la sensazione di essere più vasto di me stesso, e riuscissi a comunicarlo, mi dirai parole che leggerò.

Arnicamontana ha detto...

grazie Rom...

Anonimo ha detto...

grazie arnica ...adesso a fare il tifo siamo in due, come dici tu...devo riuscirci ....PER ME.

rosso vermiglio ha detto...

L'amore è amore, e quando è vero è grande. Comprendo la tua pena.

Lara ha detto...

Arnica, amica mia, scusa se non ho risposto a questo dolcissimo e accorato tuo scritto che fa soffrire chiunque lo legga.
Sai che il mio computer in sostituzione è strano, va quando vuole e spero che con questo tu possa perdornare il mio silenzio.
Il dolore per la morte di un amico cane è fortissimo e credo duri per sempre.
Ti sono vicina, ti abbraccio con tanto affetto, cara amica mia.
Lara

Ally ha detto...
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