4 giugno 2009
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"[Sono] un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore" Marguerite Yourcenar
E poi ti voglio bene, nel tempo e nel freddo.
[Julio Cortàzar]
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“cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua”
[Wislawa Szymborska, da: Nulla due volte]
Vorrei consigliarti ciò che mi consiglia
questa velata sera di marzo
e non so cosa.
Dovrebbe diventare un’opinione,
un puro assaggio, l’anima che sale
dal paesaggio del mondo aperto al mio terrazzo –
tutto è più intorno – le vite nelle strade,
i monti dentro i cieli e di sicuro, in qualche punto,
mari. Ci vorrebbe del tempo per spiegare
che allargando lo sguardo
si sparisce, e quanto è bene.
[da: Silvia Bre, Le barricate misteriose, Einaudi, c2000]
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire un libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere a voce alta
10. Il diritto di tacere
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
[ Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi, 2002]Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché non viene aggiornato con regolarità, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
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7 commenti:
Tu, al contrario, con questa breve frase, le apri tutte. A me piace pensare a una politica di ospitalità verso gli ultimi di questo mondo, a non lasciare loro le porte chiuse con una politica di respingimenti.
Sempre grande Mafalda!
Non bisogna avere paura, non bisogna barricarsi, non bisogna diffidare degli altri. Quello che si perde è più importante di quello che si rischia
Sussurri obliqui
Brava Mafalda, quante volte abbiamo chiuso "proprio" quella porta... ma l'esperienza insegna.. teniamo aperta la porta del cuore. Ciao,a presto
Mamma mia che dolcezza che è sempre mafalda!!!
La porta che chiudiamo x non far entrare il dolore è la stessa da cui fa capolino la felicità.
Bisognerebbe non scordarlo mai.
Un sorriso
Vincenzo: si, certo, ognuno può dare i significati che crede...però il pensiero che ha suscitato in te mi piace e condivido la speranza.
Prog: ecco, puntualissimo, hai colto il concetto: la perdita può essere più grave del rischio
Signora: proviamoci sì, non chiudere tutte le porte è un'occasione che offriamo prima di tutto a noi stessi
Desaparecida: benvenuta, adoro Mafalda e la sua natura filosofica...Penso che quando lasciamo almeno una porta aperta, oltre a concedere alle cose buone di entrare, permettiamo anche a tutte le schifezze negative di uscire!
Che tenerezza!
In questi giorni mi sto educando a respirare con profondità per contrastare l'ansia...Poggio la mano sul mio ventre, inspiro e poi espiro. Quando inspiro tra me dico:"ENTRA amore, ENTRA pace"...quando espiro dico:"ESCI odio, ESCI rabbia". E quando termino mi riscopro a canticchiare:lascia aperta la porta del cuore vedrai che qualcuno è in cerca di teeeeeee.... :-) Ferradini mi perdonerà la mia licenza POETICA :-)
Un abbraccio cara Arnica.
P.S. sai che io conservo una striscia di mafalda dai tempi della scuola, è ingiallita , cincischiata, a tratti rotta ma ogni volta che me la ritrovo tra le mani rido come fosse la prima volta che la leggo. C'è mafalda arrabbiata contro la mamma che ha preparato il brodo per pranzo, lei non lo vuol mangiare, non le piace e urla...." che ti ha fatto quel pollo con cui hai fatto il brodo EHHHHH che ti HA FATTO??? Le tue mani sono macchiate dal sangue di un pollo innocente :-)))) Troppo forte, mi assomiglia!
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