22 maggio 2009

promesse


Un segnalibro conserva

la promessa di un ritorno


E’ un riposo

una distrazione

che ricongiunge e

assicura:


da qui si riparte


10 commenti:

guglielmo ha detto...

A volte il segnalibro segna il confine della pigrizia, dell'abbandono, della delusione oppure al contrario è il modo per attirare l'attenzione su quella pagina, su quella frase, su quella parola. Poi ci sono i segnalibri dei ricordi: ho trovato due segnaposto dentro un libro con i nomi mio e della mia ex compagna. Una tenerezza quei due orsetti a braccia aperte con il nome sulla pancia. Li ho lasciati lì chiusi dentro un libro. Non so più quale, dentro la libreria.

Massimo ha detto...

confermo ! e quando lo togli... il libro è andato...

Lara ha detto...

Bella riflessione Arnica!
Non avevo mai pensato al segnalibro, se non quando segna il finale del libro. Momento spesso triste, perché ti strappa da ...un'altra vita.
Ma le tue considerazioni sono positive e dolci:
"la promessa di un ritorno"

Sei meravigliosa, cara Arnica!
Ti abbraccio, buona serata.
Lara

progvolution ha detto...

Immagine stupenda!
La promessa di ritorno inserita con delicatezza tra le pagine provando il rammarico dell'interruzione ma insieme assaporando la gioia del prossimo incontro che sei certo che ci sarà.
E poi ci sarebbe quel dolore quando vedi diminuire la pagine mancanti per finire un libro che stai gustando, ma questa è un'altra storia

“Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi” (M. Houellebecq)
Sussurri obliqui

Pino ha detto...

Ciao

lalia ha detto...

Ciao, Arnica.
Guardo il tuo post e mi ritrovo a sorridere.
Questa bella immagine e la parole mi cullano.

la signora in rosso ha detto...

sono passata da te l'altro giorno e ho letto il post...mi è piaciuto tanto, infatti ora il libro che sto leggendo ha un segnalibro di fortuna (l'etichetta di una giacca) e ogni volta che lo sposto penso al tuo post! Un abbraccio

giorgio ha detto...

Mi hai fatto pensare al "sunbolon", quella tavoletta che veniva spezzata in due quando la persona amata partiva per nave nell'antica Grecia: una parte veniva tenuta da chi rimaneva e l'altra da chi partiva, così durante il viaggio, ciascuno dei due, guardando la propria parte di tavoletta, si riallacciava all'altro...
Si potrebbe proporre di fare dei segnalibri divisibili in due, così una metà la si lascia nel libro e l'altra si porta con sè nella borsa o nel portafogli a ricordarci che a casa abbiamo un libro lasciato a metà che ci aspetta!
Un abbraccio.
Giorgio.

Arnicamontana ha detto...

Guglielmo: grazie per il tuo ricordo...

Massimo: già, quando lo togli il libroè andato, ma a me piaceva il momento in cui il segnalibro ci assicura una continuità

Lara: grazie per la tua presenza costante, ti abbraccio :-)

Prog:grazie della bella citazione di Houellebecq...sono d'accordissimo naturalmente

Lalia: beh...essere cullati non è roba da poco, quindi ti ringrazio doppiamente

Signora in rosso: anche un segnalibro di fortuna fa il suo dovere! Grazie della visita e ricambio l'abbraccio

Giorgio: un segnalibro diviso in due? ti capita di dimenticare di aver lasciato un libro a casa che ti aspetta?Io mi ricordo una specie di monetina divisa in due che negli anni 60 o 70 usavano i fidanzati!

marina ha detto...

ho una passione smodata per i segnalibri; da bambina me li facevo da me con cartoncini colorati
Il segnalibro è tutte le cose che dici tu e ha tutti i significati che gli vogliamo attribuire (intravedo una foto della Yourcenar o sono cecata?)
ti abbraccio, marina