Ci sono momenti in cui mi sento come quegli anziani che non si ritrovano nei tempi moderni, e per esempio mi succede quando le fioriture e i profumi in genere sono diversi e in anticipo, a volte paurosamente in anticipo. Perché i tigli non sono ancora fioriti qui che è già piena estate e l’iperico fiorisce ora anziché a giugno? Aspetto con ansia il profumo dei tigli…
I profumi che mi piacciono, quelli che mi fanno impazzire, quelli che mi commuovono e mi riportano a tempi lontanissimi…
Anche solo dei profumi, che mettono in moto le sensazioni, dovemmo essere grati.
Il profumo della macchia mediterranea mista all’aria salmastra che mi avvolge quando torno sulla mia isola dopo esserne stata lontana anche per poco. Mi commuove, sempre.
Il profumo della zagara mi provoca struggimento.
Il profumo della legna appena tagliata disegna un riparo e mi conforta.
Il profumo della terra bagnata dopo un acquazzone estivo…mi parla per dirmi che rigenerarsi è possibile.
La fragranza delle fresie e dei tigli. Mi immalinconisce e mi fa sciogliere.
Mi fa malinconia, da sempre anche quando in autunno cammino per le strade e sento il profumo dei primi fuochi dei camini.
Quello dei panni asciugati al sole… Torno bambina.
Il profumo di “selvatico” nei capelli della persona che ami. Un ricordo: può finire il mondo.
Il profumo della pelle di mia madre mi ricorda che esiste la protezione infinita e smisurata.
Quello della lavanda e quello dell’elicriso… Mi appartengono.
Ci sono profumi che non mi piacciono, altri che mi disturbano e non mi fanno sentire per niente grata…Ma è invidiabile il potere che hanno i profumi. Suscitano ricordi, emozioni, sensazioni fortissime. Cambiano l’umore, riaprono vecchie ferite, ispirano sogni ad occhi aperti. A volte si mescolano, a volte viaggiano da soli, a volte i più prepotenti sovrastano tutti gli altri, e i più timidi capita che devi andarli a scovare. Hanno una vita propria e forse una missione nascosta. I profumi raccontano di noi, forse ci rappresentano ma... mai come la nostra pelle.
Lei sì, ha un profumo unico che ci fa riconoscere da chi ci ama, proprio come certi fiori che si sentono ancora prima di apparire.
Dedico questo post alla mia amica Silvia, persona dalle incredibili e raffinate capacità olfattive
16 commenti:
Anche stamattina pensavo a quando avresti postato sull'odore dei tigli.
E' un po' infatti che aspetto.
Ma il tuo post è molto di più.
Tutti gli odori da te citati qui, meravigliosamente, sono gli stessi che amo io, così come le sensazioni (eccezione: l'odore di legna nei camini che non mi rattrista, ma mi inebria).
Cara Arnica, arrivare sul tuo blog, per me vuol dire aver voglia di restare e di continuare a leggere. La tua sensibilità continua a colpirmi.
Ecco un blog dove le parole sono tutt'altro che vuote, spero che Prog lo riconosca :)ma sono sicura di sì.
Con affetto,
Lara
Non conosco Prog, ma non vedo perchè dovrebbe pensare che le parole di Arnica sono vuote, o meglio...è vuoto il suo blog :-)
Il blog di Arnica è come lei: sussurato. Le sue parole possono essere leggere o pesanti perchè assecondano e fotografano dei momenti. E nei momenti di ognuno di noi, ci sono entrambi...quelli leggeri, eterei quasi, e quelli pesanti, pesantissimi.Mi chiedo quanti abbiano la possibilità di sentire tutti i profumi che ha citato Arnica. Non credo siamo in tanti. La nostra vegetazione, la nostra macchia mediterranea è strepitosa in questo periodo...se poi hai la fortuna ( come me) di vivere anche a due passi dal mare, è l'apoteosi; godi sia del profumo del mare, che di quello della campagna. Quando vado nell'azienda del mio amico è un qualcosa di inebriante, mi rifiuto sempre di entrare a casa sua. Sto fuori, col naso per aria a riempirmi i polmoni di profumi intensissimi dove domina quello di un eucalipto...la sua fragranza è magica! Resto lì, tra gatti, cani, e pofumi, sino a che, il tramonto non incendia il cielo, e sentendomi piccola piccola, a volte, penso che sono la donna più ricca del mondo, perchè non solo posso ammirare lo spettacolo della natura, ma lo so anche apprezzare, senza applausi, ma in religioso silenzio!
Un abbraccio A.:-)
Bellissima .....Silvia sarà molto felice del post che le hai dedicato....sai sempre quali parole usare per far capire a chi legge le sensazioni che tu provi ....e farle provare ...la macchia mediterranea mista ad aria salmastra mi ricorda una vacanza in una "piccola foresta" con un carrozzone e delle grandi rocce da cui si potevano guardare i tramonti ....bel ricordo....l'iperico...la lavanda...e il profumo della buccia dei mandarini sulla stufetta a legna ? baci laura
Cara Giovanna, sono una ammiratrice appassionata del blog di Arnica.
Ma penso che tu lo abbia capito.
Prog è un nostro amico virtuale che sta seguendo un ... percorso sulle parole, sul suo blog, e spesso è vero, le parole sono vuote.
Ma non certo qui da Arnica.
Un caro saluto Giovanna e scusami Arnica se mi sono permessa di rispondere ...
Lara
Lara, io sono una di quelle presenze silenziose che non mancano mai nel blog di Arnica, anche quando lei non lo sa, o quando non lascio traccia. :-) Ho imparato a conoscere anche i frequentatori del suo blog, e i vostri commenti lasciano sempre trasparire oltre l'affetto, anche qualcosa d'altro...un profumo di verità :-)
Le parole sono vuote quando sono superficiali, quando vogliono accattivarsi un lettore in più, quando non sono testimonianza di un sentire intimo e profondo, quando...soprattutto, in esse non c'è VERITA', non una verità universale, semplicemente la nostra, da contrapporre a quella degli altri, intellettualmente onesti come noi, e preferibilmente...puri di cuore :-)))
Lara, non credo proprio che dobbiamo chiedere scusa ad Arnica per aver occupato il suo spazio...:-)))nella sua casa ha sempre il piacere di accoglierci....vero A'? :-))) Un caro saluto a Te!:-)
Caspita che bello scambio! Grazie di tutta questa pioggia d’affetto, oggi me la prendo tutta e la conservo gelosamente. Lara e Giovanna, vi siete capite…Per la vacuità delle parole, sono d’accordo con Giovanna, se di parole dentro ai blog vogliamo parlare. Penso però che Prog faccia un discorso più ampio e in ogni caso non ci resta che attendere la sua posizione (anche se…nello specifico, quello è il tema del suo post, non del mio). Mie care…è vero che siete sempre ben accolte e vi abbraccio
Laura: ti voglio bene :-)
e....lo sò cara Patty ...ti voglio bene anche io e tanto ....ciao
In pochi posti virtuali le parole sono piene come sulle intermittenze del cuore. Questo post è l'ennesimo intarsio delicato di poetica suggestiva e inestimabile.
Chapeau
(a rileggerci il 3 giugno)
Sussurri obliqui
ho scoperto il blog a caso che bello!!! mi sono incantata a leggere PROFUMI!! il mio cuore si è riflesso dentro questa descrizione dei profumi EMMA
Prog: non mi capacito di tante lusinghe, ma ti ringrazio...il tuo pensiero conta. Buone vacanze!
EMMA: grazie della visita...casuale
un post profumato! grazie
Aggiungerei (da abitante della pianura) tra quelli che non si dimenticano e ti aspettano, l'odore dell'erba appena tagliata e del fieno, l'odore del fiume, l'odore del sottobosco dopo un temporale e l'odore del minestrone che bolle nella pentola (più prosaico, ma fantastico). Tra quelli che mi disgustano: l'odore amaro del bosso, quello dei cavoletti di bruxelles...
Dicono che gli odori muovono parti molto profonde del nostro cervello, forse le più antiche. Non ho dubbi è così -:))) Ciao
Gli odori sono certamente i più potenti evocatori della memoria... io amo la mattina presto e il crepuscolo proprio perché in quei momenti tutti i profumi dei fiori e delle piante si intensificano...
un post intensamente profumato...
un bacio
L'odore, considerato comunemente come il senso povero, il più negletto. Questa cattiva fama dell'odorato tra l'altro si confronta con un ruolo così preminente in tanti altri animali.
La mia tesi, che propongo anche sul mio libro, è che sull'odorato l'umanità abbia fatto una scelta culturale di marginalizzazione: sarebbe interessante approfondire questo aspetto fino a capire le motivazioni occulte di questa scelta infine così in dissidio con la realtà di esperienza fondamentale esercitato dagli odori nella nostra vita quotidiana.
Quando ho lasciato Trieste non sapevo che avrei avuto tanta nostalgia del profumo del mare, l'onda invisibile che precede la visione del blu infinito.
Ed andando indietro nella memoria mi sono ricordata del profumo di mia zia Anna u- n misto di crema nivea e sapone - e l'odore della cucina di zia Elda - caffè ed erbe aromatiche - ed ancora il profumo del tiglio enorme che ombreggiava la mia camera da letto.
Grazie del tuo scritto: leggerti mi ha permesso di ricordare cose antiche e bellissime.
Grazie per l'info circa l'albero di giuda...
Bello il tuo blog!
ciao
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