14 maggio 2009

...ai bambini...

Ci sono bambini fortunati, nati sotto una buona stella. Bambini cui la vita regala a piene mani salute amore e cure e giochi. Quei pochi che, come principi eletti su questo pianeta, vedono garantiti diritti che dovrebbero essere di tutti.

E ci sono bambini che la vita non gli funziona, e vivono poveri di possibilità e di amore e di cure.

Ai bambini dentro le carceri con le loro madri, a quelli dentro gli ospedali che trasformano in camerette colorate le stanze che li accolgono per le cure. Ai bambini che vedono le loro mamme piangere, sommessamente le proprie tristezze, a quelli che per questo si sentono in colpa.

Ai bambini sulle strade, sulle nostre come in quelle di Rio de Janeiro, ché non esistono solo i meninos de rua. A quelle creature affidate da solerti servizi sociali a famiglie affidatarie che non raggiungono i loro cuori. Ai bambini sfruttati, maltrattati, umiliati, naufragati, terremotati, ai bambini migranti rispediti nelle loro misere patrie. Ai bambini contesi, a quelli che un fine settimana con mamma e uno con babbo. A quelli che si sentono soli ma non sanno dirlo. A quelli che capiscono tutto. Anche a quelli rompicoglioni viziati, messi al centro dell’universo, a cui tutto è dovuto.


Ai bambini abusati…Chi glielo dice che ci sarà l’amore dolce e prezioso un giorno?

Chi li aiuterà a crederci?


Verso i bambini, creature meravigliose e indifese, nutro un senso di colpa, inutile e ipocrita…

A tutti tutti dobbiamo chiedere scusa, poiché offriamo loro un mondo malato in cui crescere, un mondo malsano e ignorante e sessista e razzista. Perché stiamo trasmettendo disvalori, perché la nostra indifferenza e il nostro individualismo sono gli errori per cui pagheranno, da grandi.


I bambini dovrebbero essere una risorsa, una cosa sacra, un dono inestimabile…


E disegnano i bambini, disegnano la guerra, le catastrofi, il dolore e qualche volta la gioia. Con tratti incerti raccontano di case venute giù, di morti ammazzati, di grandi che litigano e urlano mentre loro si fanno ancora più piccoli e si rintanano in un cantuccio. Disegnano saluti e addii, carezze e sorrisi. Ci guardano e ci ascoltano, spesso imparano proprio quello che non vorremmo mai insegnargli. Noi siamo il loro metro di giudizio. Noi, tutti, siamo responsabili.

Nessuno escluso.



14 commenti:

progvolution ha detto...

L'umanità malsana che ci spaventa è formata da adulti che sono stati bambini. Quei bambini innocenti sono stati coartati in adulti colpevoli.
Spezzare la catena si può, educando con l'esempio e non con le parole. Non curare i cuccioli significa non curare il futuro, chi semina odio avrà messe di delirio e, dici bene, nessuno potrà protestare la propria innocenza
Sussurri obliqui

Lara ha detto...

Tutto comincia dall'infanzia e dall'amore ricevuto.
Se al posto della presenza, ci sarà assenza, indifferenza, vuoto, se ci sarà anzichè amore, abuso e violenza, sapremo già che oltre ad aver rovinate delle vite innocenti, avremo il futuro che ci meritiamo.
D'accordissimo con te e con Prog, cara Arnica.
Un caro saluto,
Lara

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Prog parla degli adulti di domani. Io, piuttosto, penso ai bimbi di oggi, vittime innocenti delle cause più diverse, tra cui le più terribili sono costituite dalla violenza di adulti. Come Dostojevski, anch'io mi chiedo che Dio mai potrebbe tollerare la sofferenza degli innocenti.

Lucia ha detto...

Ignorati. Questo sono i bambini, oggi...come e più di ieri. Anche se ingozzati, agghindati, completi di tutti gli optionals (cellulari, i-pod, playstation...) che la attuale tecnologia e la moderna stupidità degli adulti offrono loro. Ignorati sempre e comunque perchè loro esigono Vita, quella vera, profonda, che ci mette in gioco a 360°...e noi adulti siamo ormai incapaci di vivere in profondità. Ciò che per noi è complesso per loro è di una semplicità estrema, e allora dai a considerarli immaturi, infantili, non ancora pronti...per tentare di nascondere sempre, ai nostri occhi,la nostra pochezza e la nostra totale incapacità di Vivere la vita. Li violentiamo, nel corpo e nell'anima, per farne dei cloni che non vedano più, non sentano più, e non ci mostrino più, con la loro autenticità, con la loro immediata vitalità e schiettezza, la nostra palese sconfitta di "adulti" totalmente fuori strada nel folle e perverso progetto di costruire, manipolandoci ipocritamente l'un l'altro, una società che NON FUNZIONA.

I bambini sono gli unici che possono cambiare il mondo. Ma non in futuro, divenuti adulti....possono farlo solo ora, adesso, finchè sono bambini. Ce lo mostrano ogni giorno, facendo subito pace dopo un litigio, chiedendosi subito "siamo amici?" dopo essersi appena incontrati e aver magari condiviso un gioco, vivendo l'oggi con intensità, senza scannarsi per "confezionare" il domani.....Chiunque abbia un figlio (o osservi un bambino...)e non l'abbia ancora rovinato, può vedere in lui le caratteristiche, i comportamenti giusti per con-vivere bene...
Ma quanto è difficile, per un adulto, non rovinare un bambino....è una lotta quotidiana contro se stessi e la cultura che ci ha "rovinati"...

Massimo ha detto...

Com'è tristemente vero questo post...

la signora in rosso ha detto...

è una società malata quella che non cura i propri piccoli.. già per il troppo amore si sbaglia, figuriamoci se ci mettiamo anche la perversione o l'indifferenza!!

Giovanna ha detto...

Sai cara Angela, anche quando si offre loro un esempio pulito, sano, rigoroso, capita che il loro tronco, crescendo, si pieghi là dove il vento della cattiveria, dei disvalori, dell'indifferenza soffia più forte. Star loro vicini, fornendogli il buon esempio è un compito arduo e gravoso, perchè loro sono iper critici, e ai loro occhi basta un solo cedimento per inficiare tutto. Sempre più spesso mi chiedo come possano poi, persone piene di dubbi, incoerenze, disistima eeser dei validi "condottieri" di questà tribù di giovani smarriti al pari dei loro stessi educatori. Si fanno corsi per tutto, per imparare ogni cosa, ma non ne esistono per diventare buoni partners o buoni genitori. Ciò che è valido per uno, non lo è per l'altro... Tutti responsabili, nessuno escluso...ma c'è chi lo è di più. Ho scoperto che mio nipote fa quelle cretinate che spesso hanno conseguenze terribili...spingere al massimo il pedale sull'acceleratore e riprendersi con telefonino...Oggi lo affronterò, e penso che lo minaccerò...perchè tutte le parole, tutta la comprensione, tutto l'amore non basta più, per far loro capire che la vita è ben altro. Minacciarlo:giusto, sbagliato? Cosa lo è? Ciò che mi rende triste, è che, qualsiasi cosa fai, sembra esser sbagliata, non sortisce nessun effetto positivo.
Diceva bene il compianto gaber: non insegnate ai bambini, la vostra morale...è così stanca e malata che potrebbe far male...Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente....
Un abbraccio

laura ha detto...

Ciao ...passo spesso su questo blog, le cose che scrivi sono speciali per me..a volte leggendo sento un nodo alla gola che sembra quasi non voler lasciare spazio al respiro ...solo quando piango si libera il nodo, tante volte avrei voluto scrivere,commentare i tuoi pensieri...ma sai un pò per timidezza, un pò perchè di fronte ai pensieri che esprimi, al modo in cui esprimi ciò che pensi, mi sento inadeguata, perchè in effetti...non rimane molto da commentare ...ma solo da pensare che tutte le cose che scrivi ...sono dannate verità e che in realtà siamo troppo presi da noi stessi per preoccuparci degli altri.
Hai una grande sensibilità e si sente in ogni parola che scrivi ,non ho mai lasciato un commento poi ho parlato di te con mia zia che ha insistito tanto nel dirmi che se sentivo di scrivere un commento per te avrei dovuto farlo, e mia zia ti somiglia...ho pensato che allora ti avrebbe fatto piacere, così oggi leggendo il tuo post sui bambini ho pianto, cosa che mi accade spesso ....e vorrei solo dirti che se tutte le persone possedessero una piccola percentuale dell'amore e del rispetto che nutri per qualsiasi persona, oggetto,pianta insomma per tutto, molte cose andrebbero meglio....sei una persona molto buona....e sò che se avessi le possibilità per aiutare tutte le persone indifese lo faresti ...questa è una certezza ciao Angela ...Laura

Arnicamontana ha detto...

Lauretta...grazie! prima di tutto per aver vinto la timidezza e poi per quello che scrivi. Non posso negare di esserne lusingata, è ovvio, ma voglio dirti una cosa: credo che siano tante le persone che sentono e pensano come me, soltanto non si prendono la briga di scrivere, o non hanno la mia mania di annotare tutto per il terrore di perdere la memoria...La sensibilità aiuta, è vero, a vedere al di là di noi stessi, porta anche e sicuramente un carico di sofferenza in più ma...forse...lì si ferma. Non è per sminuire ciò che hai scritto, ma io a volte percepisco le mie pagine come un inutile esercizio di criticà, di messa in discussione fine a se stessa. La verità è che con la consapevolezza e la sensibilità non riusciamo a cambiare quello che denunciamo. In ogni caso, in quanto a sensibilità (visto che ti commuovi e so bene quanto)...anche tu non sei da meno eh! Dici che può essere contagiosa la sensibilità? Torna quando vuoi cara ragazza, e non voglio sentire storie di inadeguatezza qua! Siamo tutti inadeguati ;-)

per tutti: condivido le vostre riflessioni, ringrazio per quelle particolarmente approfondite, mi interessa ribadire che tutti siamo in qualche modo responsabili e che, in particolar modo, di fronte ai bambini dobbiamo sentire tutto il peso di questa responsabilità. L'atto di educare non è per niente semplice, lo sanno i genitori, lo sanno gli insegnanti e tutte le figure che ruotano intorno ai bambini. Ma l'educazione è anche il nostro esempio di vita, anche di chi è semplicemente una figura di passaggio. ..
Ancora...grazie a tutti tutti :-)

rom ha detto...

Ecco, adesso che hai salutato e si chiude un sipario, forse riesco a scrivere qualcosa: è la terza volta che leggo il tuo post senza riuscirci.
Ma per scrivere cosa, delle tante?
Ah!, sì, una, un accenno: al fatto che se siamo doppi, se nascondiamo parti di noi che urgono soluzioni diverse da quelle che abbiamo imposto, se non siamo sufficientemente "veri", sufficientemente risolti, l'esempio che passa è quello che siamo, non l'esempio che pensiamo di dare, e tantomeno le parole che diciamo.
Ci sono bambini fortunati, e bambini sfortunati.
I bambini sfortunati spesso diventano genitori e insegnanti a rischio, ex-sfortunati che sfortunano chi li incontra.
Possiamo cercare di diminuire gli effetti della sfortuna. Per esempio, diminuire - in parte, a volte minima, perché la sostanza tende a restare quella - la sfortuna di incontrare genitori o insegnanti ex-sfortunati somministrando a questi genitori e insegnanti iniezioni di sensibilizzanti e valori etici. Senza illusioni, come fai tu, che però fai, anche qui, non ti arrendi davanti alla sfortuna di alcuni bambini, scrivendo quello che scrivi.
Ciao, preziosa arnica!

Anonimo ha detto...

Ciao A', ogni parola di questo post mi ha fatto venire i brividi. Sono d'accordo sul tuo monito: nessuno si ritenga assolto, siamo tutti responsabili! E volevo ringraziarti anche per il contributo a fianco, sulle donne-contro. Baci, Lunastorta (risorta)

Arnicamontana ha detto...

Rom! E mi sorprendi sempre! Cosa significa che commenti solo dopo che "saluto e chiudo il sipario"??? mi lasci con questo interrogativo...mmmh... grazie per il tuo passaggio :-)

Lunastorta risorta: bentornata instancabile "girabiccos" ;-)

Angela ha detto...

grazie Angela per la tua dolcezza!

marina ha detto...

Io non posso fare a meno di pensare che mio nipote è fortunato nonostante la separazione dei genitori e spero tanto che impari a restituire la fortuna che ha ricevuto. E' vero che siamo tutti responsabili; qualche volta sono tentata dalla violenza e mi dico che bisognerebbe insorgere contro coloro che umiliano e sfruttano e feriscono i bambini, insorgere e spaccare tutto
scusatemi, marina