Masha Hamilton, La biblioteca sul cammello, Garzanti, 2007
Qualche tempo fa, ricordo di essermi imbattuta in un sito che riportava solo buone notizie. Come a dire che di brutte ce n’è sempre troppe e alle belle non facciamo caso.
Per questo voglio parlare oggi di un bellissimo progetto raccontato nel libro La biblioteca sul cammello della scrittrice americana Masha Hamilton.
Il progetto, avviato una decina d’anni fa in Kenia, è nato per combattere l’analfabetismo nelle zone dell’entroterra, e prevede appunto una biblioteca allestita nel deserto.
Dal lunedì al giovedì una carovana costituita da:
tre cammelli
4 scatole contenenti circa trecento libri
una tenda, due sedie, un tavolo e un ombrellone
la bibliotecaria Fiona, due assistenti e un mandriano
parte per raggiungere le tappe designate. Una volta arrivati, i libri vengono sistemati in terra su un lenzuolo e da questa postazione si offrono tutti i servizi di una vera e propria biblioteca.
Dal lunedì al giovedì, perché durante il fine settimana i cammelli vengono lasciati liberi e assistiti dai veterinari.
In una recensione al libro, Elisabetta Roncoli scrive:
“Bisogna riconoscere chi lavora per realizzare progetti del genere, perché lì stanno di casa tutte le possibilità di buono esistenti: la pace, la tolleranza, la definizione di progresso e civiltà, la contrapposizione tra vuoto e pieno, di menti e di pance, se mai tutti saranno in grado di scoprire dai libri cosa fare per sopravvivere.”
Così questo progetto, che ha in sé lo spirito giusto dello stare al mondo, intreccia gesti libri occhi e menti di chi non potrebbe, altrimenti, neanche immaginare che cosa sia una biblioteca. Così il sapere viaggia, non conosce ostacoli, arriva a chi ne ha diritto, raggiunge i dimenticati.
Perché “la potenza della parola scritta si può interpretare e portare dentro di sé sempre” scrive Elisabetta Roncoli.
Di queste esperienze possibili dobbiamo riempirci le menti, anche a queste possibili soluzioni per combattere (insieme all’analfabetismo) l’indifferenza e l’ignoranza dobbiamo legare i nostri pensieri. Per non assuefarci alle brutte notizie, per non farci sopraffare da tutto il marcio intorno.
dedico questo post a Marina, che sa far viaggiare la parola scritta
7 commenti:
i libri sono la nostra vera ricchezza, più girano, più idee si formano..e sicuramente l'umanità può diventare migliore. Bella iniziativa.
la diffusione della cultura è l'unico futuro nei paesi in via di sviluppo.
Se il presunto primo mondo esportasse libri invece che armi la diseguaglianza mondiale andrebbe a ridursi nel medio periodo
Sussurri obliqui
Bel post, cara Arnicamontana.
Sono d'accordo con i commenti precedenti, in particolare con Progvolution:
"Se il presunto primo mondo esportasse libri invece che armi la diseguaglianza mondiale andrebbe a ridursi nel medio periodo"
E' una iniziativa importante, spero che continui.
Grazie e un abbraccio :)
grazie amica mia, marina
Questa idea di una biblioteca itinerante tra i cammelli è eccezionale e mi rimanda a delle immagini bellissime piene di sole e quindi di vita e la vita è speranza incessante.
Grandiosa iniziativa, non c'è che dire....ma sono abbastanza titubante su che tipo di libro viaggia itinerante per il deserto...
A.
Un Sorriso :) dawoR***
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