Se di me non parlo
e non mi ascolto
mi succede poi
che mi confondo
[Patrizia Cavalli, Poesie (1974-1992), Einaudi, c1992]
Confondersi mai, uscire troppo da sé quel tanto da dimenticarsi, mai.
Parlare di sé perché i pensieri non siano più soli.
Perché le cose dette assumono una forma e una sostanza diversa da quelle pensate.
Parlare di sé per trovare o negarsi conferme, per la presunzione di lasciare delle verità di noi, per la necessità di ritrovarsi rileggendosi. Parlare di sé per non negarsi, per tenersi bene a mente
…E quindi parlare di sé per ascoltarsi.
Ma… Ascoltarsi è un lusso e un dovere e un piacere. Possibile che tutte queste cose insieme non siano sufficienti sempre a spingerci a farlo? E se penso di ascoltarmi troppo? Che succede quando uno si pensa e si ascolta troppo e dimentica, allenandosi, le correnti esterne? Come ci si ritrova, a volte, a non saper uscire da sé e confondersi?
Il viaggio dentro sé stessi non deve impedire agli altri di entrare, né a noi di uscire
8 commenti:
""Tutti i materialisti che non hanno mai fatto niente per rendere abitabile il loro mondo interiore, pensano ad andare a distrarsi esclusivamente all’esterno. Non appena si ritrovano soli con se stessi, si annoiano, ed è una vera desolazione. Lo spiritualista, invece, ha saputo ordinare e abbellire così bene il proprio mondo interiore, che in quel mondo non manca niente: la poesia, i colori, la musica… Tutta la bellezza è presente, ed egli soffre quando è costretto ad “uscire” e ad abbandonare quella bellezza.
Quindi ora, riflettete… Quanto tempo state con gli altri? Qualche minuto, qualche ora. E quanto tempo state con voi stessi? Ininterrottamente, giorno e notte. Ebbene, non trovate che sia molto più importante migliorare il luogo dal quale non uscite mai? Perché lasciate il vostro spazio interiore malandato come un tugurio, come un abbaino dai vetri rotti, dove i ragni passeggiano sul soffitto e i topi si danno alla pazza gioia?"
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Se è viaggio, e non fuga, allora l'altro è i-n-d-i-s-p-e-n-s-a-b-i-l-e.
Parlare di sè'...e ascoltare gli altri...per celebrare la sacralità dell'esistenza. Sempre.
Fatica e leggerezza sono sorelle,
amano giocare insieme.
Permettiamo loro di farlo con naturalezza. Non le dobbiamo separare, non le dobbiamo forzare, in nessun modo, mai.
Buone Feste, Giorgio.
i tuoi post introspettivi sono quelli che preferisco. Mi piacerebbe incontrarti durante queste feste, devo venire dalle tue parti. Se non ci incontriamo ti auguro un natale tranquillo, poi per capodanno ci scriviamo ok?Un abbraccio Lunastorta(sono strafelice che sia tornato il sole:))
Lucia: migliorare il luogo da cui non usciamo mai...bello e interessante è l'analisi dove mi ritrovo (e di brutto!). Però, amica mia, quel luogo che lo spiritualista abbellisce così bene, ha più valore forse se condiviso. Abitare unicamente quel luogo, separarci dal mondo perché il mondo non ci contiene non mi sembra una buona strada...ma continuo a rifletterci sù, dal mio eremo ;-)
Giorgio: quanto hai ragione! Ma la fatica a volte è così tanta che spesso affossa la leggerezza! Buone feste anche a te :-)
Lunastorta: ti piaccio introspettiva? ma perché...quando non lo sono? ah! ah!
Fammi sapere quando sarai dalle mie parti, altrimenti buon natale anche a te. ciao, A'
Come in tutte le cose, difficile trovare il giusto equilibrio... e poi quando si trova non siamo ancora soddisfatti e allora rimescoliamo ancora le carte... :-)
Un caro saluto
Dona
un po' dentro e un po' fuori...che traffico!
ma le cose semplici mica ci piacciono, no?
mi piace questa espressione "correnti esterne". Penso che tu sappia nuotare e che nelle correnti esterne ti muovi senza farti trascinare lontano da te
ti lascio i miei auguri
con affetto, marina
Sono capitato qua per caso ed il tuo ultimo post mi ha davvero colpito. L'ho riletto più volte e ne ho assaporato la bellezza e la verità, la franchezza delle tue parole e la fermezza del tuo sentire. E' molto bello leggerti perchè scrivi molto bene. Contento dunque di averti web incontrato... ti auguro delle buone e serene feste! :)
Credo che per ognuno di noi esistano due mondi: uno dentro di noi ed uno fuori di noi. Quando essi vanno di pari passo, si sovrappongono, allora si vive bene, in pace con se stessi ringraziando di tutto quel che viene.
Auguro anche a te che la tua forte interiorità, muova i tuoi piedi lontano o vicino, ma li muova per Amore: tutto assume un altro significato. Vicini o lontani, l'Amore parte da dentro ed esce fuori di noi.
Dona: io di certe cose riesco a rimanere soddisfatta sempre, su altre sono inquieta sempre! l'equilibrio si impara,vivendo attivamente dentro e fuori di noi...un abbraccio
Marina: grazie :-) non è che sia una grande nuotatrice però sì...so tenermi a galla ah ah ;-)
Lorenzo capitato per caso: benvenuto e grazie del bel commento e del tuo augurio speciale :-)
A tutti, presenti e assenti...buon natale (anche a quelli che, come me, non lo amano!)
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