Avevo calzato le pantofole e indossato la vestaglia.
Asciugai una lacrima provocata dal vento che soffiava dal viale e mi oscurava la vista. Nel caminetto del mio studio ardeva un fuoco vivace. Cristalli di ghiaccio simili a foglie di felce ricamavano i vetri delle finestre e mi nascondevano
Al mio avvicinarsi fece lentamente scorrere le iridi d’agata tra le palpebre semichiuse, che quasi subito riaccostò, pensando:
“Non è niente, soltanto il mio amico”
[Anatole France, Il delitto dell’accademico Silvestre Bonnard, Biblioteca del vascello, 1993]
…chi vive con un gatto può capire bene il rilassante quadretto descritto da Anatole France, direi che può visualizzarlo perfettamente. Quando osservo il mio gatto che se ne sta lì, spudoratamente rilassato, provo sempre una profondissima invidia, e una smisurata ammirazione per la sua capacità di “assentarsi” comodamente, di ritagliarsi, in qualunque situazione e in qualunque luogo, il momento del sonno, dell’ozio fine a se stesso.
Il mio gatto mi guarda storto quando, al mattino, la sveglia che mi butterà giù dal letto urla come un'ossessa…Odio la sveglia! E il mio gatto anche. Quando i nostri sguardi si incontrano esprimono lo stesso disappunto. La differenza è che LUI, dopo aver ricevuto la sua colazione, torna a dormire (e sicuramente di filato) fino al mio rientro a casa. IO…….. no!
Osservare gli animali mi piace tantissimo, i cani e i gatti in particolare sono una vera passione.
Nell'osservazione dei gatti diventa quasi una tentazione irresistibile fare comparazioni con gli umani, intuire quanto c’è da imparare da questi silenziosi, dignitosi amici e quanto noi siamo complicati e qualche volta incoerenti, ma…
Se aveste mai dormito con un gatto
o un cane adagiato sopra al grembo,
ora sapreste che la metamorfosi è possibile –
che uomo e gatto e cane sono
entità volatili e cangianti: nel sonno
condiviso scompaiono le stinte
gerarchie tra cavalieri e fanti
[Franco Marcoaldi, da : Eugenio Scalfari, L’uomo che non credeva in Dio, Einaudi, 2008]
6 commenti:
E che dire del fatto che a volte mostrano un'umanita che spesso i nostri simili sembrano aver perduto? Ricordo Zac in un momento in cui ero profondamente triste e piangevo...mi guardò a lungo negli occhi miagolando debolmente, poi si accoccolò accanto al mio viso e poggiò le zampette sulla mia testa, strofinando il muso sui miei capelli...che tenerezza...ora che ci penso, nessun umano ha mai fatto questo per me, cavolo! SGRUNT.
L.
Imperdibile per chi vorrebbe essere un po' gatto è la canzone di Gino Paoli "I gatti si difendono così".
Se non la conosci cercala, trovala e mi dirai...
Ciao, Giorgio.
Lucia...forse la tenerezza che ci viene dagli animali ci colpisce di più perché non ce l'aspettiamo, quella degli umani sì! Anche se un umano che strofina il muso nei tuoi capelli...mmmh forse non ti piacerebbe no :-))?? Ah Zac...il tenerone!
Giorgio: mi sembra di non conoscere la canzone di G. Paoli, ora la cerco e poi ti faccio sapere...grazie della segnalazione
A be sui gatti e sul loro mondo ce ne sarebbe da parlare e anche da imparare talvolta. La mia gatta di nome Bigia e' l'unica che si fa completamente rispettare in casa. Con lei c'e' una specie di rituale da eseguire per l'avvicinamento che avviene sempre quando vuole lei e quando vuole lei ed e' amatissima da tutti noi! Come facia non lo so :-)
Ci ho scritto qualcosa un po' di tempo fa, qualcosa per i bambini, se lo trovo te lo faccio leggere.
Un caro saluto
Dona
ps. se ti piacciono le foto puoi visitare anche l'altro mio blog dove ci sono solo immagini al masimo qualche parola
http://fotovagando.wordpress.com
su flickr ti rispondo appena mi ricordo la password :-(
ancora ciao ciao
i gatti sono ineffabili. Più tentiamo di penetrarne il mistero più dobbiamo ammettere che ci oltrepassa.
Se non lo hai già letto compra le poesie di Marcoaldi, sento che ti piaceranno
marina
leggere l'intero blog, pretty good
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