11 dicembre 2008

bambini... fuori!

I bambini devono vivere in armonia il più possibile...

Devono conoscere e vedere giochi e colori e sorrisi e cose che si muovono. I bambini devono essere protetti. E’ un imperativo assoluto.

Ci saranno sempre occasioni per tornare sull’argomento ma oggi voglio parlare dei bambini reclusi.

Ci sono bambini che vivono e crescono dietro le sbarre, per colpe commesse dalle proprie madri.

Sono figli di donne con reati che vanno dal furto al traffico di droga. I loro uomini…chissà dove sono.

Secondo il rapporto Antigone di luglio 2008, le detenute in Italia sono 2835 di cui 68 con figli da 0 a 3 anni di età.

I bambini reclusi sono 70.


E i bambini vanno protetti, anche da muri grigi, silenziosi e ostili.

La legge dell’8 marzo 2001, dell’ex ministro alle Pari opportunità Anna Finocchiaro, ha un po’ “umanizzato” alcune norme in materia di carcerazione femminile. Il testo di legge, tuttora in vigore, prevede alcune misure alternative, ad esempio la sospensione della detenzione per le madri fino al compimento del 10 anno di vita del proprio figlio. Queste donne possono scontare ugualmente la pena ma in strutture protette o in casa. Ovviamente, essendo le detenute per la maggior parte extracomunitarie, non tutte possono usufruire di questi benefici, perché spesso non hanno fissa dimora al momento dell’arresto.


I bambini vanno protetti e immancabilmente si alzerà la voce che dice “ci doveva pensare la madre prima di compiere un reato” e certamente è giusto anche questo. Spesso però quelle madri sono vittime esse stesse, per prime, di uomini che le sfruttano, le picchiano, le usano come corrieri. E in ogni caso…non me la sento neanche di immaginare che questa realtà non mi riguardi.

Ho letto su l’Unità un articolo che racconta la bella realtà dell’Associazione “Roma Insieme”, da alcuni anni porta avanti un progetto col Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di Rebibbia, che ha come obiettivo, racconta la presidente Leda Colombini, “[...[]l’uscita dei bambini dal carcere per fargli frequentare dei luoghi normali, come un parco, il giardino di una casa, il mare”.

A collaborare con l’Associazione, negli anni si sono aggiunti comuni cittadini e istituzioni creando una vera e propria rete di volontariato. Una volta la settimana i bambini escono e possono venire ospitati da persone comuni che per esempio abbiano una campagna, persone che si prenotano e che offrono ai piccoli una giornata diversa. Così il sabato i bambini dietro le sbarre escono da Rebibbia...Così il sabato diventa un giorno speciale, anzi NORMALE!

Ora il Ministro della giustizia, Alfano, vuole portare avanti un progetto che prevede la confisca dei beni dei mafiosi da destinare a strutture “che non abbiano le sembianze di luoghi di detenzione”…l’Associazione “Roma Insieme” trema all’idea e manifesta il proprio dissenso perché teme che quelle strutture diventino carceri fuori dal carcere. Credo che quest’Associazione conosca molto bene la realtà di tutti giorni, perché dal basso si sporca le mani, non sentenzia dall’alto un’ignoranza delle cose e obiettivi altri. E propone che vengano realizzate delle case famiglia protette, gestite dai servizi sociali del Ministero della Giustizia.

I bambini vanno protetti, tutti, anche quelli che hanno una mamma che ha sbagliato, anche quelli che hanno un padre che non si cura di loro e magari sta dentro un altro carcere o per i fatti suoi.

Tutti vanno protetti. E’ un imperativo assoluto.

[disegno mio]



6 commenti:

giorgio ha detto...

Tutti vanno protetti, tutti e subito.
Giorgio.

M.Cristina ha detto...

Concordo con te e con Giorgio, i bambini non hanno colpe ed è assurdo che paghino quelle altrui che siano dei genitori o di una società incapace di proteggerli.

marina ha detto...

imperativo assoluto, come si può sostenere l'associazione? mi voglio informare
marina

Arnicamontana ha detto...

Marina...nel frattempo ti sarai già informata, in ogni caso ti lascio il link
http://www.aromainsieme.org

Anonimo ha detto...

Che tristezza! Ma il resto della settimana i bambini stanno dentro, spero non dentro le celle con le mamme!Hai ripreso a disegnare vedo ;-) Un abbraccio A'
Lunastorta

Arnicamontana ha detto...

Lunastorta: sì, è molto triste. Per rispondere alla tua domanda, ti dico che questi bambini sono "fortunati" perchè, oltre ad avere la possibilità di uscire, all'interno di Rebibbia c'è una sezione femminile ma c'è soprattutto una sezione nido. Non tutte le galere ospitano strutture per le donne e, di queste, non tutte hanno un nido.Un caro saluto, A'