20 novembre 2009

quiete


[disegno per Tiziana ©Arnicamontana]

Da piccola mi piaceva ascoltare i rumori di una casa affollata. Il silenzio era solo per la notte, il giorno recava con sé suoni di ogni genere e voci, diverse, che avevano umori distanti.

La casa che mi ha vista crescere offre spietata i miei cambiamenti, spinge i ricordi e mi abbraccia.

Quando mi ammalavo mia mamma mi portava la spremuta e un numero di Diabolik, mi sentivo così viziata per quei due semplici gesti! Rannicchiata sotto le coperte ascoltavo le voci attutite e mi piaceva seguire quel filo di normalità dal quale ero esclusa. Ma la cosa più bella era ascoltare il sonno delle persone amate, il tranquillo riposo di tutto ciò che mi rassicurava e mi faceva sentire al riparo.


Adesso, a distanza di anni, mi ritrovo ad ascoltare il silenzio della campagna, che di notte è davvero speciale. Niente respiri e voci all'interno, ma il riparo che mi sono costruita mi piace allo stesso modo e del mio amore mi veste.


Alla fine credo che qualunque sia il percorso, appena possiamo, arriviamo alla dimensione che più ci somiglia.


(Arnica dopo una notte insonne)


14 commenti:

marina ha detto...

bellissimo questo intreccio tra presente e passato.
marina, conquistata

giardigno65 ha detto...

LA NOTTE porta consiglio

giardigno65 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
giardigno65 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
riccardo uccheddu ha detto...

Il silenzio della campagna è... come dire?, animato.
Sembra che in quel silenzio si nascondano entità che non riusciamo a vedere.
Non vorrei sembrarti uno spiritista(!) ma a volte mi sembra che la campagna sia quasi un luogo al di fuori o al di sopra dello spazio e del tempo.
L'aperta campagna, beninteso.
Ciao.

lodolite ha detto...

è bello pensare che si arrivi, nonostante tutto, alla dimensione che più ci somiglia...
la "semplicità" dei tuoi scritti mi acchiappa sempre.
ciao, simona

guglielmo ha detto...

Si la notte in campagna ha un gran fascino e ti fa capire di quanto rumore per nulla siamo circondati di giorno...

rom ha detto...

"Il riparo che mi sono costruita
del mio amore mi veste."
Bellissimo.
Mi, mio, amore, mi.
Mi mi mi mo.
Mi mi mi mo,
mi mi mi mo!

Giovanna ha detto...

Non so, secondo me...il nostro percorso non prescinde mai, dalla dimensione che più ci somiglia...qualsiasi percorso non si discosta quasi mai dal nostro IO. Anche io ho trascorso una notte quasi insonne e attendevo...spiavo i segni del risveglio altrui.In questo caso, considerando dove abito, era il rumore delle prime macchine. A notte fonda ne passa una ogni tot di minuti; alle sette il flusso è costante, e allora ci si può alzare...Per ognuno i rumori sono diversi...come i ricordi!
Un abbraccio

SILVIA ha detto...

Bello grazie.......un abbraccio

giorgio ha detto...

Il tuo quadro lo appenderei subito al muro di una mia stanza e ci andrei davanti in pellegrinaggio quando, sentendomi un po' perso, avessi bisogno di rientrare in contatto con la mia anima più profonda.
Giorgio

amatamari© ha detto...

Ma la notte era insonne perchè è la dimensione?
:-)

Splendida luna orientale sopra un mondo di colori: mi piacciono davvero moltissimo i tuoi quadri!

desaparecida ha detto...

Prima di leggerti sono rimasta appiccicata al quadro per un po'!
Il sorriso della luna all'imbrunire mi ha rapita ...poi le tue parole.

La tua sensibilità mi ha fatto sentire "sprecata " la mia notte insonne....anche se in pieno centro storico i rumori si sentono non è come la campagna!

E' vero,arriviamo alla dimensione che più ci somiglia...appena possiamo.
Quella dove c'è l'amore per noi stessi.

Grazie la tua notte rischiara me! :)

Emilia ha detto...

Anche a te tuo papà portava l'aranciata e il giornalino? Erano lussi per quei tempi, ma io li apprezzavo come un dono prezioso.
Bella questa tua pagina e il tuo quadro.
Un abbraccio