8 gennaio 2009

cantando per la pace

Impotenza. E’ il sentimento che prevale in questi giorni, mi sembra, al di là di tutto lo sdegno e il dolore, inevitabili di fronte ad ogni massacro. Leggo i giornali, visito pagine web, blog, forum…Chi esprime una rabbia sorda e accuse infuocate e chi cerca ancora di capire entrambe le posizioni, quella filo-palestinese e quella filo-israeliana, chi infine, e fortunatamente, parla solo di pace. Pace incondizionata, senza se e senza ma. Pace e basta.

Anche i più ingenui hanno capito che per risolvere i conflitti in medio oriente manca solo la volontà.

Anche i più rancorosi hanno potuto vedere che dopo 60 anni, il metodo delle armi non porta la pace.

Per costruire la pace, anche i più ignoranti sanno che occorre dialogo, incontro, compromesso.

Ma a tutto ci si abitua, e questa amarezza oggi non mi abbandona…Forse il senso della partecipazione è diventato un inutile esercizio, e tutto quello che non accade direttamente a noi, in questa fortunata parte del mondo, può passare in secondo piano. Ieri i tg nazionali davano le notizie da Gaza dopo l’emergenza neve a Torino, dopo la crisi del gas che potrebbe colpire l’Europa…

A tutto ci si abitua, ma ringrazio sempre tutte le singole persone che si spendono in ogni modo per non fomentare nuovo odio, per far sentire la voce della coscienza, tutte le persone che si adoperano per aiutare a capire, per far circolare la voglia di pace. E per averne sempre più voglia, di pace, vi invito a leggere queste voci di bambini


[Cliccare sul disegno per leggere i testi che riportano: una canzone del coro dei bambini palestinesi Al Aqsa e una poesia di una bambina israeliana]



3 commenti:

marina ha detto...

Anche io sono rimasta colpita perché tg 3 ha parlato prima del gas e poi di Gaza. Beh, il caldo nelle nostre case, viene prima, no? Che tristezza dappertutto.
Penso che molta gente quando sente parlare di Palestina dica: ancora quelli!
marina

Angela ha detto...

un dolore grande assistere ad una messinscena come questa da parte di Israele e company, dichiarazioni anti Hamas ecc. ecc. quando molto semplicemente stiamo assistendo all'eliminazione sistematica di un popolo di bambini e donne e anziani, ridotti alla fame, immeritevoli di esistere.

Anonimo ha detto...

Ciao A', è proprio così, a tutto ci si abitua. Ieri si parlava della differenza di coinvolgimento dalla guerra del golfo del 1991...Le notizie e le immagini di guerra, anche se di bambini,donne e anziani, sembrano essere entrate nelle nostre vite come "normali". E' terribile. Mi è piaciuta molto la poesia della bambina israeliana. Ciao, Lunastorta