16 febbraio 2010

gastronomia

Fin dove può spingere l’amore per la gastronomia?!!?

Il giornalista Beppe Bigazzi, durante l’imperdibile trasmissione rai “ La prova del cuoco” ha sfornato una singolare ricetta: Il gatto in umido.

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(esiste pure il video ma mi rifiuto di riportarlo)


Si faceva negli anni ’30 e ’40 dice e, sebbene il suo intento fosse (presumibilmente) quello di raccontare abitudini alimentari ormai datate, quasi gode ad illustrare con dovizia di particolari tutto il procedimento, che inizia col tenere il felino per tre giorni nell’acqua del torrente e finisce con l’animale in pentola.

In seguito alle tante proteste degli animalisti, oggi il simpatico e nostalgico giornalista è stato sospeso. Ma lui non sembra preoccuparsene, fiero risponde “Io non mi pento mai di niente”


Da: la Repubblica on line 16/02/2010

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/14/news/bigazzi_gatti-2299915/

14 commenti:

guglielmo ha detto...

In penuria di conigli, anche dalle mia parti c'erano i mangiagatti. Poi è diventato uno spregiativo chiamare uno mangiagatti e potrebbe benissimo essere affibbiato al giornalista in questione...

rom ha detto...

Questa volta mi trovi preparato, su un punto a tutto vantaggio della natura indifferente - che, come ormai sai, è per me essenzialmente quella del mondo detto inanimato e, in quello detto animato, del mondo vegetale: componenti essenziali della maggior parte dei panorami, componenti essenziali della nostra madre Terra. Poi nell'indifferenza della natura ci possono rientrare anche esseri del mondo animale, ma essenzialmente sono le piante - di esse meraviglianti fiori e stupefacenti boschi - tu facevi una volta una qualche assimilazione tra tua madre e un albero...
Bene. Volevo dire: questo imponente, stupefacente, meraviglioso mondo vegetale, per vivere ha bisogno di sole, acqua, sali minerali e anidride carbonica.
Di lui si nutrono tanti e tanti animali, tra cui noi, e molti di questi animali si nutrono anche, o esclusivamente, di altri animali. I vegetali che si nutrono parassitamente di altri vegetali o delle loro sostanze organiche già confezionate sono ben poca cosa, in quel vasto mondo: è degli animali la caratteristica di mangiare altri esseri viventi, vegetali e animali.
Agli inizi della vita su questa Terra c'è il mondo vegetale con la sua clorofilla, capace di usare l'energia del sole per trasformare la materia inorganica in materia organica.
Un punto non da poco, a favore della natura indifferente...
:-)

Bella, la tua Didì!

Angelo azzurro ha detto...

Mai piciuto Biagazzi e la sua aria da" so tutto io"! Ora dopo questa "trovata" di pessimo gusto mi sta ancora più sulle scatole!!
Ciao Arnica

giovanna ha detto...

:-) Ciao Arnica...quando ho visto il "siparietto" di Bigazzi a striscia ho pensato a te!Condivido l'orrore per questa pratica datata ( e per l'inutile e macabra descrizione), ma credo che, nella fattispecie un eventuale pentimento di Bigazzi sarebbe stato inopportuno in quanto inutile... Non è la prima volta che sento questa storia, e se la mente non m'inganna proprio da babbo. Fa impressione perchè ora il gatto è un'animale da compagnia, ma per quei tempi, chissà che fame. Io non sono vegetariana...e condenso in questa affermazione tutto!!!Sarebbe ipocrita da parte mia fingere che il coniglio, il pollo, il maialetto, l'agnello che mangio sono "più o meno animali" del gatto.
Sai...riguardo al tuo post precedente...ho pensato che il tuo fosse un messaggio subliminale per Rom...non è vero che la natura è indifferente...hai visto che bel sorriso fa la neve?
Ti abbraccio forte forte, mentre su tiscali migro... :-)

amatamari© ha detto...

In Cina pare si mangino i cani e noi certamente i cavalli, i conigli e tanti altri cari amici che si trasformano poi per magia in succulenti pranzetti.
Insomma il punto non è tanto il raccontare quello che accadeva nell'Italia affamata - per quanto non comprenda l'utilità di farlo - ma il continuare a nutrirsi con quantità industriali di carne quando si potrebbe serenamente vivere senza - o perlomeno limitandola assai.
Alla fin fine è una ipocrisia sospendere le apparizioni televisive di un tal dei tali e non sospendere certe abitudini alimentari...

Arnicamontana ha detto...

miei cari amici, sono d'accordo che un gatto non è diverso dal coniglio! Quando ho letto la notizia di Bigazzi al mio gatto, lui si è detto felice di avere un'amica non solo vegetariana ma che disdegna certe trasmissioni ;-)
Rom: grazie della lezione di scienze naturali ;-)

Giovanna: mi sa che a Rom non gli facciamo cambiare idea sull'indifferenza della natura!

Amatamari: non sai quanto sono d'accordo su certe abitudini alimentari!

lodolite ha detto...

ciao arnica, non sono vegetariana, ma mangio pochisima carne. Bigassi non è precisamente il mio idolo, ma sa molte cose che risultano scomode all'industria alimentare.
Sono sicuramente contro l'ipocrisia.
nella mia storia di bambina ho avuto in casa conigli, papere, e pulcini e molti gatti, non potendo avere un cane e ho amato tutti nello stesso modo.e se penso a loro non posso mangiarli, ma perchè nessuno si scandalizza per l'allevamento massiccio e veramente terribile degli animali che poi serviamo in tavola serenamente?
secondo me bigassi è colpevole di aver messo una puntina di disinvoltura,tipica di chi vive a stretto contatto con la natura,
nel puntualizzare il metodo di preparazione del gatto.
ciao simona

Emilia ha detto...

Io amo tutti gli animali, ma certamente se il gatto per noi è un animale domestico che teniamo in casa e che ci fa compagnia, è chiaro che ci fa più effetto.
Io non sono carnivora anche perchè non mi è mai piaciuta la carne e quindi non faccio nessuna fatica ad esserlo. In natura gli animali uccidono per mangiare, ma la gratuità con cui noi uccidiamo è ben diversa.
Un caro saluto

Arnicamontana ha detto...

Penso di dover chiarire che il mio post non voleva essere una chiamata al vegetarianesimo...Credo che questa scelta, come la fede, sia un fatto intimo, prima ancora che politico. Il giornalista in questione avrebbe dovuto quantomeno ricordare, dopo aver fornito ogni dettaglio sulla preparazione della ricetta, che il gatto rientra nella categoria (ipocrita anche questa) degli animali d'affezione e che, come tale, è tutelato da una legge. Ecco, proprio come giornalista avrebbe dovuto farlo. Grazie a tutti

lodolite ha detto...

ciao Arnica, son passata per vedere l'evolversi dei commenti e mi sono resa conto di aver scritto qualcosa di oscuro, chiedo scusa.
Ero così arrabiata per le vicende degli scandali che giornalmente emergono e per i responsabili e i politici coinvolti che non pensano nemmeno di dimettersi che aver sospeso un vecchietto per essere stato forse solo inopportuno e superficiale, e voglio aggiungere ingenuo, mi ha fatto perdere la concentrazione.
ciao simona

Arnicamontana ha detto...

Simona: non devi scusarti di niente, capisco e sono d'accordo con quello che dici. Forse sono io a dovermi scusare per aver dato tanta importanza ad un fatto così irrilevante nel panorama di squallore generale che stiamo vivendo. Mi sono sentita una stupida, ma a volte fermarsi sulle "piccole" cose è un modo per sfuggire a qualcosa di più grande e insostenibile. Grazie per la tua attenzione :-)

marina ha detto...

arrivo molto tardi ma voglio raccontare un fatto: in anni non più di povertà ma di boom dietro casa dei miei c'era una trattoria tenuta dalla sora Luciana di cui si diceva che, ogni tanto, per pochi e fidati clienti cucinasse il gatto.
Io ho assistito più di una volta da ragazzina a conversazioni da cospiratori in cui gli artigiani che avevano bottega nei dintorni chiedevano alla sora Luciana: allora, quando? O in cui si avvisavano l'un l'altro: luciana ha detto di andà domani. E ricordo benissimo il giorno in cui la lattaia di mamma, Maria, amante di cani e gatti e che ci aveva regalato Pippo, il cane di casa, le disse: vatte a lavà l'anima e si rifiutò di darle il latte. Fu lei a dirmi che la sora Luciana cucinava i gatti.
Ora lì c'è un ristorante sofisticato dove si servono ostriche ma per me resta il posto dove cucinavano il gatto. marina

Arnicamontana ha detto...
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Arnicamontana ha detto...

marina: grazie del'anedotto, abbraccio idealmente la memoria della lattaia Maria e del suo bello spirito