22 aprile 2008

La Storia siamo noi


Circa un paio di settimane fa, mentre la campagna elettorale volgeva al termine, Marcello Dell’Utri, degnissimo rappresentante della storia(della mafia) del nostro paese, ha dichiarato:

«I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza, saranno revisionati se dovessimo vincere le elezioni. Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione».

Così, dopo tale delirante promessa, occorre ricordare a questo integerrimo uomo di cultura le parole che Piero Calamandrei, un anno prima della sua morte, rivolse agli studenti milanesi


[...] Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai.

E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica...

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo è solo, che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane...[...]
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove fuorno impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

[Piero Calamandrei, 1955]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che sensazione strana nel leggere! Un misto di ammirazione, di condivisione, di rabbia e sconcerto...ma su tutte la dolcezza nel leggere questo accorato invito a RENDERSI CONTO...! Quanta passione in queste parole, la passione di chi ha pagato col sangue e col dolore le conquiste che oggi, a tanti, paiono carta straccia ! Emblematiche e quasi banali nella loro ovvietà le parole.."Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare... " Vale per tutto ciò che abbiamo, e di cui comprendiamo il valore quando non lo abbiamo più... Ciao A' Giovanna

Anonimo ha detto...

Arnica non devi prendertela tanto col povero Dell'Utri, in fondo un pò di ragione ce l'ha!!Infatti sembra che il suo rammarico e la conseguente intenzione di rivisitare la storia della "liberazione" sia dovuta al fatto che l'operato della MAFIA, che ha avuto un ruolo determinante nella guerra di Liberazione(collaborazione con gli alleati durante lo sbarco in sicilia), non sia mai stato abbastanza lumeggiato.
Quindi il povero dell'Utri, da fedele servitore dei vertici MAFIOSI, adesso vuol solo porre il giusto rimedio a questa ingrata dimenticanza da parte degli storici.
Quando hai un pò di tempo vai a dare un'occhiata a questo link:"http://www.zam.it/1.php?articolo_id=1855&id_autore=2414".
Guarda, a dirti la verità, Marcello mi fà molta tenerezza quando palesa tutto questo suo incondizionato attaccamento alla "FAMIGLIA".
Ora che abbiamo fatto un pò d'ironia, ti confesso che oltre ad essere allibito, schifato ed incazzato nero, sono anche molto, molto terrorizzato nel prendere atto che, sostanzialmente, la nostra Nazione sta per essere governata dalle cosche.
Antonio (lavocedellacoscienza).

Anonimo ha detto...

"La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano."

Nessuno può fermarla nè riscriverla!
Grazie per la riflessione.
A.