31 dicembre 2010

inverno

Cercavo sorrisi – ne era

colmo l’inverno – appena

sotto la pelle – del ghiaccio

e io non lo sapevo

Senza pazienza com’ero

non lo sapevo – ma l’inverno

soave durava e soave

oh quanto soave fu

nell’invitarmi a sedere

davanti a una tazza

di luce.

[da: Giusi Quarenghi, Ho incontrato l’inverno, Campanotto Editore, 2007]


Ogni volta che leggo questa poesia penso che solo i poeti possono attribuire l’aggettivo soave all’inverno…Io, che poeta non sono, neanche nei giorni migliori arrivo a trovare soave il freddo, il buio, l’umido…Con una sfacciata scontentezza, io, conto i giorni che mi separano dalla primavera. Forse non ho guardato bene…forse non ho saputo dispormi ad accogliere l’invito dell’inverno…Domani guardo meglio.

Quel che è certo è che questo mi auguro e auguro a tutti voi:

disporsi ad accogliere e

riuscire a sedere davanti a una tazza di luce.

Auguri a tutti!

9 commenti:

Lara ha detto...

Cara Arnica, bellissimo augurio il tuo!
"Sediamoci davanti a una tazza di luce"
Grazie! Sono felice di ritrovarti.
E tanti auguri per un Nuovo Anno Sereno.
Lara

Veronica ha detto...

.. e che la luce riesca ad entrare... buon anno!

guglielmo ha detto...

L'inverno ha i suoi lati positivi ed un suo fascino, soprattutto se si sta in casa davanti ad un camino -:) ma anche girovagando nei boschi come faccio io...-:)

Angelo azzurro ha detto...

Ciao Arnica, accetto volentieri l'invito: anch'io amo la luce e il tepore sulla pelle.
Buon anno a Te, che ti porti tanti giorni migliori

Giovanna ha detto...

Sono come te...con il gelo nel corpo e nei pensieri...No, l'inverno non predispone all'accoglienza...a meno che non hai un bel camino. Mi associo a te...e aspetto la primavera!
Auguri, col cuore!

Venti dell'Est ha detto...

Io, la solita "bustiancontrario", amo l'inverno. Ne amo il silenzio, la vita "sospesa" e sotterranea. Amo questo suo lavorare in modo discreto e anonimo per concentrare energie che esploderanno poi in primavera, questa sua miracolosa capacità di preparare la vita. Lo trovo davvero "soave" (anche se poeta non sono...). E poi, vuoi mettere il gelo e l'umido che impediscono al mio vicino di stare all'aperto col karaoke a manetta? Più soave di così!!!! :D

amatamari© ha detto...

Non so che dire, cara Arnica, io sono una tipa un po' strana
:-)
Amo il caldo dell'estate ma anche il freddo dell'inverno, il mare ed il sole ma anche la neve e quel gelido grigiore che tutto avvolge...
E la tazza di luce è sempre là, ad aspettarci...
:-)
Un 2011 di giorni serenamente vissuti.
Un abbraccio.

lalia ha detto...

Che bella poesia, che bel post, cara Arnica! Per me, anche l'inverno ha una sua bellezza. Pensa a gustarti una tazza di luce in estate, con il caldo, tutti sudaticci e spossati ...non avrebbe lo stesso sapore, lo stesso meraviglioso incanto.
Un saluto e buon tutto.

Anonimo ha detto...

Una volta,diversi anni fa, scrissi che l'inverno è la vera stagione della tenerezza, pensavo al calore di una tazza di té, pensavo alle confidenze che ci si scambia cos' volentieri nel chiuso di una stanza, mentre fuori forse piove, pensavo allora alla tenerezza allo stesso modo in cui oggi ho letto della soavità dell'inverno.
Che bella cosa hai pubblicato...
Tereza
p.s.: ho cambiato sede al blog, ho traslocato qui http://quitereza.blogspot.com/