18 ottobre 2010

cose inammissibili

Lo scorso fine settimana sono andata ad un incontro al parco di Ottobre in poesia. La prima giornata d’autunno dopo giorni di mare. La furia del vento e il cielo nero sembravano suggerire di barricarsi in casa, ma la poesia sfida pure il maltempo e chissenefrega del traffico impazzito. Una volta raggiunto il parco…un’altra giornata. Il vento, che sembrava il dazio da pagare per il tragitto, solo un ricordo, e un sole primaverile baciava i versi sparsi qua e là. Ebbene, dentro questo quadro impressionista, tra tutti i versi che ho potuto ascoltare, quelli che mi sono rimasti dentro sono del poeta americano Richard Tillinghast. A leggere magnificamente questa poesia che riporto è stato il suo traduttore.

Non è ammissibile
di Richard Tillinghast
(traduzione di Fabio Barcellandi)

La carne in scatola non è ammissibile, il concentrato di pomodoro non è ammissibile
i vestiti non sono ammissibili, le scarpe non sono ammissibili, i quaderni non sono ammissibili.
Tutto questo sarà conservato nei nostri magazzini a Kerem Shalom
fino a nuovo avviso.
Banane, mele e cachi sono invece ammessi a Gaza,
pesche e datteri, e ora anche la pasta
(dopo la visita del senatore americano).
Questi sono vitali per il sostentamento quotidiano.

Ma niente albicocche, niente prugne, niente uva, niente avocado, niente marmellata.
Questi sono lussi e non sono ammissibili.
La carta per i libri di testo non è ammissibile.
I terroristi potrebbero usarla per stampare materiale sedizioso.
E perché poi avreste bisogno di libri di testo
ora che le vostre scuole non sono che macerie?
L’acciaio non è ammissibile, i materiali da costruzione non sono ammissibili, i tubi di plastica non sono ammissibili.
Questi i terroristi potrebbero utilizzarli per lanciare razzi
contro di noi.

Zucche e carote potete averle, ma nessuna prelibatezza,
niente ciliegie, niente melograni, niente angurie, niente cipolle,
niente cioccolato.

Abbiamo una lista di tre dozzine di articoli che sono ammessi,
ma non siamo obbligati a rivelarne il contenuto.
Questa è la decisione presa
dal Colonnello Levi, dal Colonnello Rosenzweig, e dal Colonnello Segal.

Il nostro motto è:
’Nessuna prosperità, niente sviluppo, nessuna crisi umanitaria.'

Potete pescare nel Mediterraneo,
ma soltanto entro tre chilometri dalla costa.
Oltre questa distanza apriremo il fuoco.
È un vero peccato che le acque siano inquinate
venti milioni di litri di liquami scaricati in mare ogni giorno
è la cifra confermata.
I nostri razzi hanno colpito gli impianti di depurazione,
e a questo punto i pezzi di ricambio per ripararli non sono ammissibili.

Finché Hamas ci minaccia,
il cemento non è ammissibile, il vetro non è ammissibile, le apparecchiature mediche non sono ammissibili.
Vi teniamo d’occhio dai nostri troni senza pilota
mentre cucinate i vostri miseri pasti sui fuochi all’aperto
e mentre dormite
fra le rovine di case distrutte dai colpi dei cannoni.

E se i vostri figli non riescono a dormire,
mancando loro i fratelli uccisi nelle nostre incursioni,
o urlano di notte, o bagnano il letto
nelle vostre tende di fortuna per rifugiati,
o gridano, per il dolore dei loro arti amputati -
questo è il prezzo da pagare per aver nutrito terroristi.

Dio ci ha dato questa terra.
Una terra senza popolo per un popolo senza terra.

Per ricordare i bambini di Gaza ho fisse nella mente (e nel cuore, si) le bellissime foto di Alice.

4 commenti:

giardigno65 ha detto...

bellissimo !

Tereza ha detto...

Splendida poesia, soprattutto per quel tono di "elenco della spesa da non fare", che uccide per l'atroce freddezza. Eppure, vedi, la poesia sa riutilizzare anche questo: la poesia salva e recupera pure di queste atrocità.
Grazie per avercela regalata.

Giovanna ha detto...

Accidenti Angela...arrivo a te con un ritardo pauroso, ma non posso trattenermi...sono inc....! :-) Torno più tardi a leggerti come meriti!
Smack!

Giovanna ha detto...

Mamma mia!!! E' terribile! Non sembra una poesia. E' un misto di imposizioni, spiegazioni del perchè una cosa non si può fare e.....minacce. Tutto il brano è pervaso dal tono intimidatorio della minaccia...di morte! E... noi che viviamo sicuri nelle nostre case, meditiamo che questo è fuori da esse!