5 dicembre 2009

...sdegno...

Ho a cuore le parole e le quattro lettere che formano la parola ODIO mi si fermano in gola…Non uso mai il termine ODIO a sproposito o con leggerezza. Il video relativo al cosiddetto “asilo degli orrori” (non ho neppure il coraggio di riportare il link!) però non mi fa venire in mente altro, è una violenza che non riesco in nessun modo a perdonare e il mio odio non serve a niente, tantomeno a restituire inviolabilità a quelle creature indifese.

Fare la maestra (una parola così bella!) senza passione non è esattamente come fare il barista da astemio, o come fare il tabaccaio da non fumatore!

Non riesco a farla passare come una delle tante brutture che ogni giorno ci piovono addosso.

Nella gerarchia del dolore alcune notizie colpiscono e feriscono più di altre.


Se la morte di un anziano è come una biblioteca che brucia, un bambino violato è una parte di futuro…malato per sempre dentro.

I bambini non si toccano e basta. Non mi stancherò mai di gridarlo.

8 commenti:

Emilia ha detto...

Sai quanto condivido questo tuo sdegno.Ma suggerirei se me lo permetti la parola: Rabbia, perchè mi dà più l'idea di forza per combattere, per venire fuori da quel senso di impotenza che si annida dentro di noi e che è periciloso.
Un abbraccio forte
Giulia

giorgio ha detto...

Se tutto è cosa, soldi, potere, allora anche i bambini diventano rette mensili, tempo da non perdere perchè è denaro.
E' terrificante, ma è solo la punta di un iceberg, della noncuranza per l'umanità, della violenza che si fa a se stessi e agli altri quotidianamente in mille modi diversi.
E nelle sue punte più estreme non risparmia nulla, nemmeno i bambini.
Giorgio

Angelo azzurro ha detto...

Ho provato lo stesso sdegno vedendo il video in tv!
La violenza verso un altro essere umano non è mai giustificata, ma quando è rivolta ai bambini è ancora più inaccettabile!

Anonimo ha detto...

non ho voluto vederlo.


E nonostante ciò non trovo le parole.

un'eruzione vulcanica è implosa in me lasciandomi stordita.

desa

Arnicamontana ha detto...

Giulia, va bene, cambiamo lo sdegno in rabbia, purché ci s-muova!

Giorgio: quando si parla di bambini non mi interessano più le analisi psico-sociologiche, non mi interessa capire cosa può esserci dietro...In questi casi conta anche la responsabilità del ruolo che OGNUNO DI NOI è chiamato ad avere nei confronti dei bambini. Lo sai, l'ho detto tante volte: nei confronti dei bambini siamo tutti responsabili, ma chi ha il ruolo di maestro ha una responsabilità maggiore.

Angelo: proprio così, nessuna giustificazione.

Desa: un'eruzione vulcanica...espressione appropriata, mi ha fatto male così, avrei potuto distogliere lo sguardo da quelle immagini, ma per cosa? perché non mi tornassero in mente? le ho guardate incredula e inorridita come di fronte a qualunque violenza, certo, ma con una forza più dirompente, ecco.

lodolite ha detto...

ciao arnica, è stato terribile. da madre mi è insopportabile pensare a quello che è deve essere esploso nell'animo di quei genitori e al dolore vissuto da quei bambini impotenti.
spero che la rabbia non si plachi perchè non deve essere dimenticato quanto è successo.
ciao simona

giovanna ha detto...

Vedo che l'influenza è passata! Ne sono lieta :-)Faccio una cosa che non faccio mai, copio e incollo lo stesso commento che ho lasciato in un altro blog.Sono naturalmente indignata quanto te, e non credo ci sia qualcuno che non provi le stesse orripilanti sensazioni. Ciò che abbiamo visto ( e non sarà neanche la parte peggiore), non è un metodo educativo ( quelle NON ERANO MAESTRE): è pura malvagità. Con bimbi di quell'età non si può parlare di educazione!!! Alla bimba di pochi mesi nel seggiolone che non vuol mangiare la pappa perchè già sazia( avendo già mangiato a casa), che lezione vuoi dare? Che metodo vuoi usare? Usarle violenza perchè non ha fame...che educazione è? Mamma mi teneva chiusa in casa sinchè non mangiavo il mimestrone...solo dopo potevo uscire.Io non sono naturalmente favorevole alle punizioni corporali, ma sai, di botte ne ho prese tante soprattutto da mamma quando riusciva ad acchiapparmi :-) e non mi sembra di esser cresciuta poi tanto male ( O FORSE SI...boh :-DD).Oggi si tende a non dare neanche più uno schiaffo ai propri figli...si è scelta la via del dialogo ( ???) ma vedo in giro tanti di quei bulletti/e piccolissimi, da far venire i brividi. Ti rubo ancora un pò di spazio per dire ciò che davvero mi ha mandata in bestia. Ieri ascoltavo Giletti ed ho sentito l'intervista ad una mamma che nel 2000 -E SOTTOLINEO NEL 2000- ha ritirato da quell'asilo il bimbo con la spalla lussata. Dopo aver chiesto spiegazioni ha ritenuto di dover tacere, di soggiacere alle minacce della "maestra" e non ha denunciato l'accaduto. Porca miseria Arnica...io posso capire se mi minaccia un delinquente con una pistola in pugno, se mi minaccia qualcuno che ha rapito mio figlio e il mio omertoso silenzio serve a restituirgli la libertà e la vita...ma come si può tacere e aver timore di una sola donna? Siamo troppo abiutuati a tacere, a nascondere la testa pur di vivere tranquilli noi, e non va bene, no...è violenza allo stato puro. Quella mamma ( e chissà quante altre sapevano) col suo colpevolissimo silenzio ha permesso la perpetuazione della violenza su innocenti per altri lunghissimi NOVE anni. Peccare è anche e soprattutto tacere!
SMETTIAMOLA DI PECCARE!!!
Un abbraccio grande così...come quelli che ci danno i bimbi :-)

giovanna ha detto...

P.S. il riferimento alle punizioni corporali era perchè nel post dove ho commentato si faceva riferimento ad esse. Ho provato a sottolineare che si può parlare di educazione e dei vari metodi SOLO quando il metodo ( giusto o sbagliato che sia)ha una funzione davvero educativa, ossia...quando i bimbi son grandi. Ma in un asilo, dove i bimbi sono così piccoli no...