E’proprio vero che in questo Paese si dimentica in fretta. Nel Paese delle stragi di Stato, rimaste ancora impunite, si fa presto ad affossare, a nascondere e a dimenticare. A 7 anni di distanza dal G8 di Genova, e direi da una delle pagine più vergognose degli ultimi anni della nostra storia, il Governo di CENTRO-sinistra e il Governatore della Sardegna (anch’esso di CENTRO-sinistra) hanno deciso di ospitare il prossimo G8 in Sardegna. Precisamente nell’isoletta della Maddalena. Quella, per intenderci, che fino allo scorso anno, per 35 anni, ha ospitato le basi della Marina militare americana.
Beh, dopo tanti anni di servitù agli Stati Uniti, e proprio quando l’isola doveva ancora essere restituita alla comunità sarda, ecco la sorpresina! Si è deciso di sequestrarla ancora, e recintarla e blindarla per ospitare i potenti della Terra, che si riuniscono per decidere le sorti di popolazioni che non rappresentano. Tutta la mia storica avversione per questo tipo di “incontro” si fa grido di rabbia. Per chi non vuole dimenticare, il G8 in Italia ha le immagini di violenze inaudite, ha l’orrore di un ragazzo morto e investito, da morto, dalla camionetta dei carabinieri. Il G8 in Italia, ha la faccia di Carlo Giuliani, ha lo sgomento di tante persone pacifiche calpestate a sangue. A tutti questi, nessuno ha mai chiesto scusa. I massimi dirigenti delle forze dell’ordine in carica nel 2001 sono ancora ai loro posti, e anzi alcuni di loro, per quanto imputati nei processi seguiti al G8, sono stati promossi.
Nessuno vuole il G8. Solo i potenti della Terra che hanno tanto piacere ad incontrarsi, a spendere per questi incontri una quantità inaudita di denaro (che da solo basterebbe a risolvere il problema dell’acqua in Africa!), e che per decidere il bene dell’umanità hanno bisogno di blindarsi e di mettere in stato d’assedio tutto il circondario.
La terra, l’aria, il mare di loro dominio.
E io non dimentico.
Non dimentico che le decisioni che poi prendono rimangono quasi sempre vaghe promesse, come gli impegni assunti al G8 del 2001 sulla lotta all’AIDS nei Paesi del cosiddetto Terzo mondo, del tutto disattesi.
Fino ad oggi, poche voci ho sentito levarsi contro, o quanto meno pronunciarsi, e ho paura che questo silenzio dei sardi su questa prospettiva rappresenti il silenzio di quella che un tempo lontano si chiamava Sinistra. E si riconosceva in quelle persone che sapevano guardare oltre il proprio orticello, che avevano un’etica e una morale politica. Che avevano coerenza. Per esempio manifestavano, nello specifico,contro le basi USA nel proprio territorio, ne chiedevano la smilitarizzazione, non si facevano abbagliare dall’idea che “gli americani portano soldi e lavoro”.
Se ancora esistono queste persone, aspetto con ansia il loro grido di protesta.
2 commenti:
Eccoci di nuovo davanti a manovre di convenienza e di supremazia. Perchè il G8 serve solo a stabilire chi sono le potenze e tutti gli altri sono solo minoranze. Da sempre non ci sono stati accordi su nulla,(vedi l'accordo sul clima) tante parole e grandi ...abbuffate. Che sia in Sardegna o in altro luogo sarà sempre un evento di convenienza, allora non ci rimane solo che dare voce alle minoranze...WE WILL BE EVERYWHERE!
Il mio grido di protesta e di stupore non si è mai spento da quei giorni del 2001... non potrò mai dimenticare quelle immagini tremende, quel senso di agghiacciante impotenza che ho provato davanti a una violenza patologica, esercitata con la prepotenza di chi sa che tanto resterà impunito. No, non dimenticherò mai.
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