5 giugno 2013

ri-emergere



Ho tenuto porte e finestre chiuse
Mi sono fatta sorda e cieca
Solo dentro alla mia tana sento di esistere
Poi la vita preme
Gli animali, le piante, la campagna tutta
E ho passeggiato
Ho preso aria e sole tanto da farne scorta
Ho osservato il risveglio di ciò che
da questo lungo inverno si era tenuto al riparo.
Una talea di rosa piantata senza convinzione alcuna
mi ha mostrato le sue gemme, giovani e fresche
Ad ogni passo una riprova


















E infine mi sono tuffata sulla fioritura di ninfee dedicate
E ho provato, di nuovo, quella gratitudine che avevo dimenticato

4 commenti:

Giovanna ha detto...

È vero, la primavera, con la rinascita e fioritura anche di cio che sembrava morto ci richiama alla vita, ci colma di stupore, uno stupore sempre nuovo, straordinariamente "vergine" !
Un abbraccio!

adele ha detto...

" Quando è tempo è tempo "
Io mi ripeto questa frase come un mantra nella mia ricerca di una forza dentro di me, salutare e saggia.
E verifico che sempre è così. Ciò non toglie che abbia momenti molto pesanti quando l'attesa è lunga ed è necessario procedere adagio, ma prima o poi la nostra ' anima' ci raggiunge e la gratitudine è grande e piena di tante sfumature con i colori della tua magnifica ninfea

giardigno65 ha detto...

un bel tuffo !

giulia/Emilia ha detto...

Mi piace quello che dici della talea della rosa, perché mi è capitato proprio l'altro giorno che un gambo di rosa messo in terra così, senza nessuna convinzione, sta gettando le sue prime foglioline... Sei dolce