19 luglio 2012

in questo afoso pomeriggio estivo


Voglio dirtelo, in questo afoso pomeriggio estivo, che è il dolore a trasformare ogni cosa, quello che sempre aveva avuto un senso col dolore ne assume un altro o mille altri.
Plasma poco a poco, marchia a fuoco, il dolore, si insinua nei legami più stretti e, come una marea nera, inquina le cose.
Perché la dimensione del dolore fa vivere strani, qualcuno diventa sordo impietrito, qualcun altro assorbe tutto come una spugna e amplifica ogni cosa…Ma sembra non esserci scampo.
Non si può cercare un senso, perché a volte le cose hanno smesso di averlo un significato. Che forse…sicuramente torna, sotto altre forme. E alle nuove sembianze occorre abituarsi.
Tuttavia essere sopravvissuti, al contempo spaesati, lacera ed espone a continui ed estenuanti esercizi. Ne prendo atto, sapendo già che è necessario ed opportuno un cambiamento.

“ […] E’ all’atto del cambiamento che rinunciamo – se è possibile dirlo – all’investimento melanconico che non conosce la rassegnazione poiché non accetta la perdita e neanche impara a conviverci. […] “

Da: Manuela Fraire e Rossana Rossanda, La perdita, Bollati Boringhieri, 2008


Mi trovo esattamente in quell’investimento melanconico e quando qualcuno lo dice per me, sembra appagarmi…
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Soave come il pericolo attraversasti un giorno
con la tua mano impossibile la fragile mezzanotte
e la tua mano valeva la mia vita, e molte vite
e le tue labbra quasi mute dicevano cos’era il pensiero.
Passai una notte incollato a te come un albero di vita
perché eri soave come il pericolo
come il pericolo di vivere di nuovo.
[Leopoldo María Panero]

4 commenti:

Massimo Caccia ha detto...

L'afa non ottunde il pensiero!
Buona serata

giardigno65 ha detto...

afa brillante !

adele ha detto...

Anche qui da me l'afa è avvolgente,non conoscevo il libro della Rossanda e della Fraire, anche per questo ti ringrazio
Adele

Giovanna ha detto...

Non può esservi maledizione più grande: non rassegnarsi a un dolore e non riuscire a conviverci!