9 maggio 2010

stare

E’ così che sto

Mi sporco le mani con la terra per radicarmi

Per non dimenticarmi, per tenermi conto

Ci si deve sentire! Come piccola parte di un tutto

Presenti senza fatica

Fiduciosi senza impazienza

A scambiarci la vita per quello che dà

E a ciascuno la sua parte.



8 commenti:

Emilia ha detto...

"Fiduciosi senza impazienza". forse è davvero così che bisogna sentirci e ben radicati.
Grazie per queste tue parole.
Giulia

lodolite ha detto...

hai colto nel segno, molto brava.
"mi sporco le mani con la terra per radicarmi"...la sento mia.
ciao simona

guglielmo ha detto...

Il mondo potrebbe benissimo andare avanti senza nessun uomo e donna. C'è stato per milioni di anni prima dell'uomo, ci sarà per milioni dopo...

giardigno65 ha detto...

nessuno escluso

rom ha detto...

Va bene. Vuoi la guerra? E guerra sia. :-)

Adesso tu mi devi dire perché quella figura di donna sta inginocchiata. Ma perché, non poteva stare semplicemente in piedi? Tra l'altro, se finisse con un paio di bei piedi che si poggiano saldamente sulla superficie rossa invece di allungarsi come tiramolla poggiandoci scomodamente le ginocchia, la figura sarebbe più armonica, più giusta, più equilibrata. Che, ha le gambe lunghe due volte il resto del corpo? Le sono cresciute, come il naso di Pinocchio, allungate a dismisura per stare inginocchiata - e davanti a chi, davanti all'albero, il famoso albero a cui tendevi la pargoletta mano mamma son tanto felice?

- Tredici mele...
- Non c'era più spazio per farne altre.
- Giusto.
- E poi uno non si mette mica a contare mentre le fa!
- Certo. Sì, sì, non significa niente, sicuramente.
- Ecco. Bravo, sta zitto che è meglio.
- Tredici mele.
- Aaah! Ti sei incantato? Dài, dì quello che ti frulla per la testa e basta!
- Va bene, mi frulla tredici anni.
- E che t'è successo a tredici anni, a te?
- Crescevo.
- Come un albero.
- Se, se, un albero a cui piacevano le mele.
- Ho capito. E c'era Eva che te le offriva?
- Mi sarebbe piaciuto assai.
- Dovevi metterti in ginocchio. Come quella donna di Arnica. E avresti avuto le tue desiderate mele.
- Sarà così. E' che non mi piace tanto, inginocchiarmi.
- Peggio per te. Ma lascia in pace chi lo fa.

Va bene. Scusa, Arnica. Inginocchiati quanto ti pare davanti agli alberi, e disegna donne inginocchiate a migliaia di migliaia di migliaia, non farò più commenti. Promesso.
:-)

Arnicamontana ha detto...

Roooom? ma guarda che storia ti sei fatto accidenti! Il quadretto è molto molto vecchio e contiene tutte le imperfezioni che dici...ma sono quasi sicura di non aver contato le mele a suo tempo...è certo che dovendo scegliere avrei deciso per un numero dispari ;-)
P.S.: e mi inginocchio sì davanti agli alberi e pure quanto mi pare! tiè! Tu...non promettere niente!

Giovanna ha detto...

Oh Signore ...Rom ha contato le mele...:-) MA HA RAGIONE...COSA HA A CHE FARE IL TREDICI NELLA TUA VITA EHHHHHH???? Spazio per disegnarne altre ce n'era...a meno che, in quello spazio a destra dove c'è un vuoto non ci sia stata la 14ma che ti sei mangiata! CONFESSA!!! E allora tutto lìimpianto viene scardinato. Ricordi la canzone di vecchioni..."e se anche fossi sul punto di morire pianterei un ulivo...". Il radicamento alla terra è una cosa importante...sai che proprio ieri lasciavo un commento che parlava di questo in un altro blog...te lo trascrivo:"…Essere cittadino/a del mondo…mi piacerebbe esserlo, ma il profondo radicamento alla mia terra ( considerato il valore aggiunto che è, il privilegio di vivere in un luogo bellissimo) mi porta ad escludere di poterlo mai diventare! Essere cittadini del mondo significa che ovunque ti senti a casa, -perchè evidentemente non hai radici - questo a me non accade ahimè! Chissà se, avere una così forte identità, è un bene o se è piuttosto un limite! Certo, se vivessi in Lombardia la penserei in maniera diversa :-) ma questo profondissimo sud è merce preziosa…anche se manca tutto!!!:-)
P.S. sai che devo andare al tuo paese d'origine perchè ci sono degli artigiani a cui voglio parlare?...magari son tuoi parenti :-)

Arnicamontana ha detto...

oooooo mi avete rotto con queste benedette mele!
Giovanna, io la sento molto la forte identità di cui parli ma tutto sta diventando così relativo e il senso della (nostra) identità mi sarebbe piaciuto vederlo emergere in occasioni decisive. (Arnica polemica).
Penso che l'identità che ci portiamo appresso, tutti, sia una cosa importantissima, può diventare un limite quando permettiamo che venga calpestata. Quell'identità che ci mostra il video che hai postato tu (ne suggerisco la visione!) è un bagaglio prezioso da difendere... Baci