
mi dispiace non poter passare a visitare i vostri blog...vi abbraccio tutti e spero di tornare presto
"[Sono] un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore" Marguerite Yourcenar
Il Centocchio è tra le infestanti che indicano ad esempio un terreno ricco di umus, e quindi quando lo si incontra bisogna rivolgergli uno sguardo particolarmente grato e soddisfatto. Lui, nella sua spontanea semplicità, secondo me non lo sa di essere tanto prezioso.
Questo fatto delle infestanti così utili mi porta a riflettere su ciò che riteniamo inutile o indegno.
Il vecchio contadino, con cui di tanto in tanto intrattengo opportune conversazioni sulle tecniche colturali, sostiene con forza che il grande pino che sovrasta la parte alta della mia campagna, in definitiva non ci stia a far niente. Io difendo strenuamente l’albero, il contadino annuisce ma ribadisce: non serve a niente. E’ cresciuto in tempi non sciuponi e la vita gli ha insegnato ad avere una visione utilitaristica delle cose. Ciò che non produce non ha ragione di esistere.
Contraria a questa teoria osservo il pino e faccio altre considerazioni: sta finendo per creare troppa ombra agli olivi, sotto i pini, si sa, non cresce niente, infine… concludo (catastroficamente) che un forte maestrale prima o poi potrebbe sradicarlo e lui si abbatterebbe rovinosamente sugli altri alberi. In quel caso la sua maestosa bellezza e la sua ombra rigenerante mi mancherebbero, e capisco che sarebbero le sue qualità a farmi pensare a lui.
Così con le persone…è bello alimentare gli aspetti positivi piuttosto che concentrarsi su nei e mancanze.
Tutto quello che, in qualunque modo, ci fa bene o ci comunica bellezza è utile e necessario.
Io lascerò che il pino segua il suo ciclo naturale, bello e utile, farò in modo che rischi e previsioni negative non offuschino la mia ammirazione.
Perché noi non siamo così determinanti, tutto si compie comunque.
Tutte le sfumature di verde si offrono ai miei occhi. Quello della vite vira al giallo mentre il verde delle foglie degli ulivi e degli agrumi resta uguale, sempre.
Almeno finché si affidano all’albero che le nutre. Tra i rami osservo le mie battaglie, persino troppe per la mia insignificanza, e i raggi del sole che fra i rami filtrano mi ricordano che qualche volta le battaglie si possono vincere.
Gli occhi si beano delle meraviglie intorno, non può esistere indifferenza in mezzo alla natura poiché tutto può scuoterti.
[Edouard Boubat, Paris May 1968]
Il mio cuore testardo si fissa però su un’immagine ricorrente e poiché questo fotografo si affaccia spesso alla mia mente penso che abbia deciso di aderire al mio mondo interiore e ancora una volta provo gratitudine per qualunque forma d'arte che rappresenti il mio stare.
E poi ti voglio bene, nel tempo e nel freddo.
[Julio Cortàzar]
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“cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua”
[Wislawa Szymborska, da: Nulla due volte]
Vorrei consigliarti ciò che mi consiglia
questa velata sera di marzo
e non so cosa.
Dovrebbe diventare un’opinione,
un puro assaggio, l’anima che sale
dal paesaggio del mondo aperto al mio terrazzo –
tutto è più intorno – le vite nelle strade,
i monti dentro i cieli e di sicuro, in qualche punto,
mari. Ci vorrebbe del tempo per spiegare
che allargando lo sguardo
si sparisce, e quanto è bene.
[da: Silvia Bre, Le barricate misteriose, Einaudi, c2000]
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire un libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere a voce alta
10. Il diritto di tacere
Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.
[ Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi, 2002]Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché non viene aggiornato con regolarità, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
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